Grotta della Mottera - foto G. Vanzetti, 1993 |
L’autore, registrato all’anagrafe sotto il nome di Enrico Lana, è molto più noto nell’ambiente speleologico piemontese come "Baboia", che interpretato dal cuneese standard significa "insetto", ma non un insetto gradevole, bensì il classico scarafaggio, abbietto alla più parte degli umani. Il nomignolo gli è stato appioppato già durante il Corso di Introduzione alla Speleologia che ha frequentato nella primavera del 1992 sotto la guida degli istruttori del G.S.P.- C.A.I.-UGET (Gruppo Speleologico Piemontese) di Torino.
La passione per le Scienze Naturali è però assai più antica e risale ai primi anni di una infanzia vissuta in campagna allo stato brado; gli Artropodi in generale hanno attirato la sua attenzione fin dall’inizio. |
Essendo di famiglia non agiata, ha dovuto cominciare a lavorare all’età di 17 anni, dopo aver frequentato un corso di specializzazione professionale triennale come disegnatore meccanico.
Nei quattro anni successivi, ha conseguito la maturità come Geometra, dopo aver frequentato un corso serale.
Subito dopo si è iscritto al Corso di Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università di Torino. Essendoci allora (era il 1979) dei corsi serali, ha frequentato con profitto i corsi del I° anno, ma ha poi dovuto abbandonare a causa del fatto che per il II° anno non c’erano più i corsi serali e sul lavoro non gli era possibile avere i permessi necessari. |
Grotta degli Archeologi - Vollein - AO
Foto G. Vanzetti, 1993 |
Grotta di Rio Martino - foto G. Vanzetti.
Bossea: l'autore in traversata sul Lago Loser. Foto G. Vanzetti, 1994 |
Ha passato un decennio circa occupandosi di varie cose, fra cui la musica, ma non abbandonando mai la passione naturalistica finchè, nel 1989, dopo accordi con la ditta presso cui lavora, ha potuto finalmente reiscriversi all’Università, ma stavolta al Corso di Laurea in Scienze Naturali della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Ateneo Torinese.
Da allora frequenta regolarmente un corso all’anno sostenendo i relativi esami (attualmente –2001– sta preparando il 10° esame). Una visita alla Grotta del Rio Martino , svoltasi nel 1991, è stata illuminante per dare una svolta al suo indirizzo di studio e la Biospeleologia, con lo studio degli Artropodi specializzati che popolano l’ambiente ipogeo, è diventata il suo principale campo di interesse.
Quasi subito (1992) ha ottenuto una tesi di Laurea dal titolo "Fauna delle cavità naturali del Piemonte e della Valle d’Aosta" (relatore: Prof. Pietro Passerin d’Entrèves)
Poco dopo è entrato a far parte dello staff della Stazione Scientifica di Bossea, diretta da Guido Peano, con precisi incarichi biologici. Ha sistemato e rimesso in funzione il Laboratorio Biologico che non era più in funzione da una ventina di anni. Qui si sta occupando dello studio della fauna della grotta e dei problemi legati alla soppravvivenza dei numerosi Artropodi che ha trasportato dalle varie grotte del Piemonte per poterli studiare e fotografare.
Contemporaneamente ha conosciuto il dott. Pier Mauro Giachino del Museo Regionale di Storia Naturale di Torino (M.R.S.N.T.), che gli ha insegnato i primi fondamenti della ricerca Biospeleologica. |
Questa collaborazione continua tutt’ora e si è rafforzata con la scoperta di due nuovi Insetti Cholevidae Leptodirinae (sottofamiglia in cui il dott. Giachino è specialista).
Nel 1993 l’autore ha scoperto il Leptodirinae Canavesiella lanai Giachino, 1993 , nuovo genere e nuova specie, attualmente il più specializzato del Piemonte. Nel 1994 è stata la volta di Archeoboldoria lanai Giachino e Vailati, 1997, nuova specie di un genere precedentemente monospecifico. |
Una delle prime foto di C. lanai eseguita alla "Custreta" nell'Agosto 1993 |
Durante questi anni di ricerca sul territorio l’autore ha portato alla luce anche nuove specie di Crustacea Isopoda ed Amphipoda, Diplopoda, Araneae, Acari ed Opiliones del genere Ischyropsalis, tutte in corso di studio.
Con il passar del tempo, l’a. ha sentito la necessità di specializzarsi in qualche gruppo ed ha dapprima collaborato col dott. Giachino per quanto riguarda alcuni brevi lavori sulle larve dei Trechinae e su generi di Leptodirinae. Recentemente (dicembre 2000) ha descritto un'altra nuova specie di Leptodirinae, Archeoboldoria pascuttoi, come co-autore con Giachino e Vailati. |
Crossosoma cavernicola - Grotta sup. delle Camoscere |
Recentemente ha deciso, anche grazie all’incoraggiamento di colleghi e docenti, di cominciare ad occuparsi di Diplopoda, gruppo che nel nostro Paese non è più molto studiato, pur avendo avuto in passato celebri specialisti, che sono purtroppo ormai passati a miglior vita. Prevede che entro un paio di anni gli sarà possibile cominciare a muovere i primi passi in questo campo interessantissimo.
Attualmente svolge una intensa attività biospeleologica sul territorio della Regione Piemonte e della Valle d’Aosta; fa parte dello S.C.V.D.A. (Speleo C.A.I. Valle d’Aosta) dal 1992 e del G.S.A.M. dal 1999. Continua a lavorare presso la Stazione Scientifica di Bossea ed è diventato collaboratore del Museo Regionale di Storia Naturale di Torino sotto l’egida del quale ha dato nel 1999 un sostanziale appoggio alla realizzazione di un DOCUMENTARIO SULLA FAUNA IPOGEA ed endogea del Cuneese.
Fa parte dell’A.G.S.P. (Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi) ed in questa veste sta attivamente collaborando alla realizzazione di una bibliografia integrale speleologica del Piemonte come membro della Commissione Catasto Speleologico, diretta da Renato Sella.
Dal 1999 è iscritto alla S.S.I. (Società Speleologica Italiana) ed è socio dal 1991 dell’A.I.N. (Associazione Italiana Naturalisti).
Ha pubblicato articoli a tema biospeleologico su riviste speleologiche e naturalistiche; ha supervisionato la sezione di Biospeleologia durante il Convegno Speleologico Nazionale "Chiusa ‘98" e svolge attività divulgativa presso i gruppi speleologici locali.
Dal 1999 fa parte della "Société Internationale de Biospéologie" ed ha preso parte a "THE XIVTH INTERNATIONAL SYMPOSIUM OF BIOSPELEOLOGY", che si è svolto nello splendido scenario di Makarska in Croazia, presentando un "demo" del documentario sulla Biospeleologia del Piemonte in corso di realizzazione da parte del Museo Regionale di Storia Naturale di Torino. |
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