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ALICE

Alice inizia la carriera giovanissima, con il suo vero nome, partecipando a vari concorsi per nuovi talenti: il primo di cui si ha notizia è Fuori la voce, tenuto a Cesenatico nell'agosto 1967 in cui la non ancora tredicenne, pur non vincendo, riesce a farsi notare e ad ottenere il primo trafiletto su uno dei più prestigiosi settimanali italiani specializzato in musica beat e pop, Giovani.

Nel 1971 vince il Festival di Castrocaro con una personalissima interpretazione di Tanta voglia di lei, classico dei Pooh; la stampa le attribuisce un soprannome grazie ai suoi grandi occhi scuri, la cerbiatta di Forlì.

L'anno successivo partecipa di diritto al Festival di Sanremo con la canzone Il mio cuore se ne va, ma non riesce ad arrivare in finale. La cantante affermerà più volte che il pezzo non la entusiasmava già allora. Sempre nel '72 con il brano La festa mia, scritta da Franco Califano, viene premiata con la Gondola d'Argento alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia.

Per qualche tempo se ne perdono le tracce, ma nel 1975 pubblica per la CBS il suo primo album, La mia poca grande età, col nome di Alice Visconti. Seguono due singoli quali Io voglio vivere e Piccola anima, che entra in classifica. Nel ‘77 viene pubblicato un secondo Lp intitolato Cosa resta... un fiore, da cui vengono estratti altri due singoli (…E respiro e Un'isola): le interpretazioni sono già convincenti, la voce presenta già un timbro molto particolare e i caratteristici toni bassi, lei è anche avvenente, ma ancora non basta del tutto.

Nel 1980 Alice perde il cognome Visconti, firma per la EMI e si affianca ad un nuovo team di lavoro, col produttore Angelo Carrara, lo stesso di Franco Battiato: dall'incontro con quest’ultimo, la giovane cantante inizia a perfezionarsi nella composizione delle sue canzoni ed è assieme a Battiato e a Francesco Messina che firma Il vento caldo dell'estate, suo primo vero successo che la spinge nelle zone alte dell'hit-parade. Esce anche un album dal titolo Capo Nord: abbastanza riconoscibile il tocco di Battiato negli arrangiamenti, particolarmente all'avanguardia.

Nel 1981, Alice confeziona assieme a Battiato e a Giusto Pio un altro pezzo dal piglio deciso e cioè Per Elisa, che come confermerà la stessa Alice nel corso di una delle sue rarissime interviste, è giocato sulla tematica della tossicodipendenza: decidono di presentarlo al Festival di Sanremo e contro ogni pronostico la canzone si classifica al primo posto. Il singolo raggiunge il terzo posto in hit-parade.

Parte il suo primo tour europeo, e Per Elisa, assieme all'album Alice (uscito alcuni mesi dopo il Festival), vengono pubblicati con successo anche in Germania, dove sin da subito l'artista raggiunge una discreta popolarità: si può dire che Alice abbia venduto più dischi in Germania che in Italia.

Nell'estate del 1981, infatti, Alice ottiene un'altra importante affermazione col brano Una notte speciale che rimane nelle chart tedesche per ben due anni.

Nell'estate 1982 esce il singolo Messaggio, che raggiunge il quarto posto in hit-parade e che conferma l'immagine elegantemente incisiva di Alice presso il grande pubblico: musica di Giusto Pio e Franco Battiato, che si cela sotto lo pseudonimo di Kui. Nello stesso anno, Alice e Battiato duettano nel brano Chan-son egocentrique, ennesimo singolo di successo tratto dall'album Azimut: rispetto ai due lavori precedenti, l'artista appare già più distaccata dal team di Battiato, proseguendo nel suo discorso di cantautrice con pezzi bizzarri ma ugualmente riusciti, come A cosa pensano.

Nel 1983 vince in coppia con la collega Nada la manifestazione televisiva Azzurro. In Autunno esce il nuovo Lp Falsi allarmi, dove spicca Notte a Roma, mentre il primo singolo estratto è Il profumo del silenzio.

Nel 1984 Alice è ancora protagonista di nuovi successi in ambito europeo: vende oltre un milione di copie duettando col cantautore tedesco Stefan Waggershausen nel brano Zu nah am feuer, e partecipa all'Eurofestival a Lussemburgo in coppia con Franco Battiato presentando la memorabile I treni di Tozeur e classificandosi al quinto posto. Il brano raggiunge quindi il terzo posto della hit-parade, rimanendo a oggi il suo singolo più venduto in Italia.

Nel 1985 pubblica l'album Gioielli rubati, registrato tra Milano e il Power Station di New York, per l'ultima volta con la produzione di Angelo Carrara. Si tratta di un tributo a Franco Battiato arrangiato con la collaborazione di Roberto Cacciapaglia: tra le riletture spicca la sua personalissima interpretazione di Prospettiva Nevski, il singolo estratto. L'album entra in classifica anche in paesi come Austria e Germania; Alice ottiene il prestigioso Premio Tenco quale migliore interprete dell'anno.

Nel 1985, Juri Camisasca scrive per Giuni Russo, il brano Nomadi. Non potendo inciderla per problemi con la sua casa discografica, Giuni consigliò che la cantasse la sua amica Alice.

 

Nel 1986 la svolta è rappresentata dall'album Park Hotel, primo frutto del sodalizio artistico e personale con Francesco Messina, che da questo momento in poi si occuperà della produzione di tutti i lavori di Alice. Nell'album hanno suonato musicisti eccezionali come Jerry Marotta, Phil Manzanera, Tony Levin, e soprattutto Michele Fedrigotti. L'interesse del pubblico nei suoi confronti sembra ora essere maggiore all'estero, più che in Italia: infatti Park Hotel riesce a piazzarsi nelle top 20 degli lp più venduti in molti paesi europei, Austria, Germania e Svezia.

Nel 1987 la cantante realizza Elisir (Premio della critica sempre in Germania): l'album raccoglie alcuni brani tratti dai precedenti lavori rivisitati attraverso nuovi arrangiamenti, e due inediti. Vince il Goldenen Europe per i successi ottenuti in Germania e altri paesi, mentre in Giappone esce un'altra raccolta, Kusumakura, che attinge proprio dagli ultimi due Lp. Nello stesso anno l'artista si avvicina ad un repertorio ancora più colto attraverso parecchi concerti (come quello tenuto alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano) con l'accompagnamento al pianoforte di Michele Fedrigotti in cui Alice esegue brani di Satie, Fauré e Ravel. L'album Mélodie passagère (1988) è il risultato di quest’esperienza.

Nel 1989 Alice pubblica Il sole nella pioggia, album-capolavoro che apre le porte ad una dimensione maggiormente spirituale e che per questo si avvale dei testi scritti da Juri Camisasca (già autore tre anni prima di Nomadi). Spiccano Tempo senza tempo, L'era del mito e una splendida Anìn à gris, probabilmente un omaggio al Friuli dove l'artista vive tuttora. Visioni è il singolo estratto: l'album rimane in classifica per diverse settimane. Partecipano, tra gli altri, anche Paolo Fresu, Steve Jansen e Richard Barbieri (ex Japan), Dave Gregory degli XTC, John Hassell, Kudsi Ergunere. Inoltre Alice duetta con Peter Hammill in Now and Forever a conclusione dell'album. Seguirà l'ennesimo tour europeo, nel 1990.

Nel 1992 esce Mezzogiorno sulle Alpi, album più ermetico in cui l'artista raggiunge il punto più alto fino a quel momento della propria maturità artistica, e in cui interpreta anche La recessione, un testo di Pier Paolo Pasolini musicato da Mino Di Martino. Segue una lunga tournée europea che accresce la schiera di prestigiosi collaboratori internazionali, musicisti quali Danny Thompson, Gavin Harrison, Jakko Jakszyk dei Level 42.

Sono lontani i tempi dei successi di classifica: l'artista ha scoperto un equilibrio che le permette di produrre musica di qualità mantenendo un discreto numero di ammiratori senza farsi contagiare dallo show-business.

Dopo aver lasciato la EMI (che aveva pubblicato un remix di Chan-son egocentrique senza la sua approvazione), Alice approda alla Wea con l'album Charade (1995) mantenendosi sulla scia dei lavori precedenti: testi particolarmente introspettivi (i singoli Non ero mai sola e Dammi la mano amore portano la firma dell'artista nuovamente in veste di autrice), melodie essenziali, suoni curatissimi e parecchi musicisti di fama internazionale (Trey Gunn, Steward Gordon, ancora Paolo Fresu, e il California Guitar Trio).

Nel 1996 parte per un'ultima grande tournée europea, accompagnata da Robby Aceto, Ben Coleman, Mick Karn e Steve Jansen.

Nello stesso anno partecipa come interprete e co-autrice all'album di Trey Gunn The third star, per quanto concerne il brano omonimo. Il 1997 è un altro anno di collaborazioni, con Francesco Messina e altri nel progetto Devogue, e nell'album Metallo non metallo dei Bluvertigo (Troppe emozioni).

Nel 1998 esce Exit, album in cui viene dato ampio spazio all'elettronica, dove non mancano comunque pezzi degni di nota. Alice firma il brano d'apertura Dimmi di sì, e alcuni altri sempre in collaborazione con Francesco Messina, mentre Open Your Eyes, cantata in duetto con Skye dei Morcheeba, è firmata Juri Camisasca e Peter Hammill. Subito dopo nasce il progetto God is my dj, un percorso attraverso cui l'artista intende ricondursi al sacro tramite la musica: molti concerti sono stati tenuti direttamente nelle chiese. Nel ’99 God is my dj diventa un album.

Nel 2000 Alice partecipa al Festival di Sanremo con un altro brano di Juri Camisasca dal titolo Il giorno dell'indipendenza ed esce il cd Personal Juke Box, in cui vengono inseriti alcuni brani storici riarrangiati unitamente a incisioni più recenti, con tre inediti.

Ma l'artista avrebbe optato per un altro album di cover allo scopo di riportare all'attenzione l'importanza della parola e della poesia nell'attività musicale, cosa che si concretizzerà successivamente nel progetto live Le parole del giorno prima: il programma spazia da Shakespeare a Pasolini, passando per Leo Ferrè e molti cantautori italiani.

Infatti, l'album che segue, pubblicato per l'etichetta indipendente Nun, viene realizzato nell'intento di riportare la poesia nelle canzoni e si intitola Viaggio in Italia (2003): un omaggio al meglio dei testi scritti da autori quali Ivano Fossati (che scrive appositamente La bellezza stravagante), Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Giorgio Gaber, considerando per la prima volta anche la produzione battistiana legata ai testi di Pasquale Panella: Alice interpreta, infatti, una bizzarra Cosa succederà alla ragazza ed Ecco i negozi, rinnovando così anche la collaborazione con Morgan (Bluvertigo), col quale aveva reinterpretato tre anni prima Chan-son egocentrique. Ancora la tromba di Paolo Fresu apre l'album sulle note di Come un sigillo, già inciso nel 2002 per il cd Fleurs 3 di Battiato, in duetto con quest'ultimo, autore del brano assieme a Manlio Sgalambro.

Nel 2004 canta il brano Sospesa partecipando insieme a Morgan e altri artisti al progetto degli Zerouno, con la produzione artistica di Luca Urbani.

Tra il 2006 e il 2007 tiene alcuni concerti col nuovo progetto Lungo la strada, in cui attraverso il proprio percorso musicale, Alice pone l'attenzione su alcuni temi quali l'amore, la guerra, la poesia, la ricerca di sè stessi, la fede, costantemente al centro dell'esistenza. Si esibisce con Steve Jansen, Marco Pancaldi e Alberto Tafuri.

La EMI continua a ristampare i suoi vecchi album e a proporre nuove raccolte, nonostante l'ormai lunga assenza della cantante dai principali circuiti musicali.

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