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IO, OSTAGGIO DEL VIRUS CHE MI AMA |
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Lettera d'amore:
il VBScript che ha fatto parlare di se
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Io, ostaggio del virus che mi ama
di Stefano Benni
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di Stefano Benni, da LA REPUBBLICA (maggio 2000).
...CONTINUA...
Dopo una dura lotta e coi pantaloni a brandelli, sono
riuscito a raggiungere la strada e a fermare un taxi, ma mi
sono accorto che non avevo soldi perché li avevo lasciati
nella valigetta Personal la cui combinazione è contenuta nel
computer, per fortuna avevo il Bancomat, ma una volta
arrivato davanti allo sportello non mi sono ricordato la
combinazione che è quella dell'allarme dell'auto alla
rovescia. Dietro di me si è formata una fila di cinquanta
persone furenti, ho provato a digitare tre volte, poi il
bancomat mi ha mangiato la carta e, che tu ci creda o no, mi
ha anche portato via il cappello. A quel punto non potendo
usare la carta di credito impazzita, ho pensato di rientrare
in casa e scassinare il salvadanaio di mio figlio, ho lottato
a lungo con Storace e sono rientrato dalla finestra ma in
questo modo ho fatto suonare l'allarme e non sono più
riuscito a fermarlo perché il codice blocca-allarme era
segnato sul retro della tessera bancomat che mi era appena
stata mangiata. Le porte blindate si sono chiuse
ermeticamente ed è scattato il sistema antincendio, l'acqua
ha cominciato a salire. Ho cercato di chiudere l'acqua ma la
chiave del contatore era dentro la valigetta ventiquattrore.
Sono tornato al computer, che ormai era distrutto dal virus e
sparava starnuti equini, le ho provate tutte per riattivarlo,
anche una tachipirina infilata nel floppy disc, ma l'unico
risultato è stato che ho scoperto un file segreto con le tue
lettere a quel bagnino di Riccione, (poi faremo i conti).
Il salvadanaio di mio figlio era chiuso e si apriva soltanto
digitando novanta nomi di pokemon. Allora mi è venuta una
grande idea: sono salito sul tetto e ho provato a fare dei
segnali di fumo ma è venuto a piovere e per la pioggia è
saltato anche il cancello blindato e il codice per riaprirlo
era nel computer, nel file criptato con le nostre polaroid
porno vestiti da puffi. Esasperato, sono uscito in giardino
gridando cancheri a Internet e Bill Gates e al Nasdaq, e
Chico mi è venuto incontro leccandomi, perché
"Nasdaq" era la parola di riconoscimento.
Perciò cara ti prego:
...CONTINUA...
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