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La nuova tecnica di riduzione del prolasso muco-emorroidario con suturatrice circolare

 

 

Qualcosa di rivoluzionario per i pazienti:

    La cura della malattia emorroidaria attraverso la correzione del prolasso mucoso anale con suturatrice meccanica circolare è una metodica originale ideata nel 1993 dal chirurgo italiano Antonio Longo.

 

Dopo le prime naturali iniziali perplessità, considerata la rivoluzione che la nuova metodica apporta, numerosi reparti di Chirurgia in Italia ed all’estero la hanno adottata con successo; e la Unità di  Chirurgia Generale e colon-rettale della Casa di Cura "Villa Serena" di Palermo, quasi in esclusiva in Sicilia, è stata tra questi; oggi risulta essere il reparto con la maggiore casistica in assoluto, grazie al  Dott. V. Romano, che ne è il responsabile, il quale è divenuto il Chirurgo Trainer ed il Tutor per tutti quei Colleghi italiani che iniziano ad utilizzare questa metodica, ed uno dei due Centri di eccellenza Siciliani certificati  dalla Società Italiana Unitaria di Colon-Proctologia, (N. Verde: 800-126-731).

    In ogni caso sino ad oggi l’intervento per prolasso emorroidario eseguito con le tecniche tradizionali è stato considerato con estremo timore dai pazienti che lo associano  a lunghe  e dolorose sequele post-operatorie: tutte complicanze totalmente assenti con la utilizzazione della tecnica di Longo.

La realtà:

    Le emorroidi sono dei cuscinetti venosi, fisiologicamente presenti in ciascuno di noi sin dalla nascita, che hanno la funzione di rendere soffice ed elastico il canale anale e provvedere , insieme agli sfinteri, alla continenza delle feci, liquide o solide, ed ai gas. Sono quindi importanti strutture anatomiche che hanno una loro specifica funzione, e non vanno asportati.

    Il canale ano rettale internamente è tappezzato dalla mucosa. Questa  per vari motivi tende a "scendere", a scivolare giù, si dice a "prolassarsi"  (cause congenite, età, sforzi, alimentazione errata, stitichezza, ecc...) in quanto perde la capacità di rimanere fissa ai muscoli sfinterali, e si spinge in basso verso l'orifizio anale. Così facendo le vene emorroidarie fuoriescono al di fuori dell'ano provocando i sintomi della malattia emorroidaria (sanguinamenti, crisi dolorose, episodi acuti di tromboflebite, stispi ostinata, ed altri).

E' in questo caso che è necessario un intervento per ripristinare una situazione di normalità.

Il rimedio:

    La cura chirurgica oggi, non è più quella di asportare chirurgicamente le vene emorroidarie prolassate, (intervento notoriamente molto doloroso, oltre che altamente dannoso e non scevro di complicanze impotanti), ma eliminare dall'interno e dall'alto del canale anale il prolasso, causa della fuoriuscita della emorroidi, e riportare le vene emorroidarie stesse nella loro sede abituale, cioè all'interno del canale anale. Eseguire cioè un "lifting" della mucosa anale e ritornare ad una situazione di normalità. Si ottengono così due scopi, da una parte eliminare il prolasso e fare sì che le emorroidi non possano più uscire al di fuori del canale anale e dall'altra ripristinare una giusta circolazione venosa senza più sanguinamenti.

    Questo tipo di intervento viene eseguito internamente al canale anale, in zone non innervate da terminazioni sensitive,  non creando ferite esterne. Così facendo il dolore dopo l'intervento è contenuto ai minimi termini (circa l' 80% in meno rispetto alle tecniche abituali). Ciò è reso possibile da un nuovo strumento chirurgico chiamato "Stapler" capace di eseguire nello stesso tempo sia la resezione del prolasso  sia la sutura della mucosa sana.

L'Intervento:    

    I capi del filo della borsa di tabacco vengono annodati tra loro all’esterno o solidarizzati con pinza.

   Si introduce tutto lo stapler Housing della suturatrice (parte nera) nel canale anale; si pratica una moderata trazione sui fili della borsa di tabacco e questa semplice manovra induce la mucosa  esuberante e prolassata ad essere contenuta dentro la capiente suturatrice.

   Viene completato così l’avvitamento-chiusura e si pratica la sezione-sutura del prolasso.

   A fine intervento si esplora con cautela la sutura e si pongono, se necessario punti emostatici.

Per ulteriori informazioni manda una e-mail: vincenzo.romano20@alice.it o telefona al 335 8177158

 

 

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