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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/12/14 17:47 By: dok Status: Utente  
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ciao Marco, grazie per la segnalazione

Sabato 8 dicembre interessante uscita (una delle rare ormai per me...., i tempi sono cambiati...) nel Canale del Parto di Greppia alla conquista del COL DELLA PERLETTAIA 685 m.(...)
bene Guido, ora sia io che sono certo non pochi zanesi dormiremo più tranquilli alla notizia che l'...inespugnabile Col della Perlettaia è stato finalmente...conquistato...eh eh!
battute a parte, volevo sapere se l'hai trovato interessante, in termini di praticabilità-recuperabilità, il sentiero della grotta stiappata-col della perlettaia, perché a me, tutto sommato, non pare poi messo così male, no? mi sorprende solo che ti aspettavi di più dalla lizza, e anche Marco, perché nelle mie mappe ne ho chiaramente indicati i pochi tratti superstiti. il mio tracciato è approssimativo, ma neanche troppo.
prima della grotta stiappata dici di aver trovato il punto in cui eri sceso un'altra volta: parli della selve di castagni? lì c'è la possibilità di risalire ai <cornetti> in prossimità (un paio di tane di volpe) di un dente di roccia [foto1] molto evidente anche dalla Polla per poi proseguire in cresta, come avevo spiegato qualche intervento fa.
quanto alla costa a dx del canaletto a monte del Forcello (in direzione foce capraia) l'ho risalita anch'io quando cercavo di verificare il tracciato del <viarello del prato> del catasto lorenese e, per quanto la traccia in principio sia ben marcata, mi pare eccessivo parlare di <sentiero gradinato e scalinato>, forse eravate davvero già <alla frutta>?...magari una foto? nel tratto finale ero uscito sulla Fanfani risalendo l'alveo roccioso del canaletto, per aggirare il drammatico incasinamento del bosco poco sotto la via. ma da questo punto (cavo sospeso di teleferica) che è pochi metri sotto la gradinata [foto2] del vecchio sentiero che ha trovato anche Ponticelli, parte una traccia che prosegue sotto la Fanfani, facendosi poco dopo piuttosto allettante [foto3], per finire in una pianetta tra lecci sulla costa rocciosa di cui parla Guido, poco sotto la Fanfani tra la quota 774 e il canaletto. quella volta non ho proseguito in discesa, da dove probabilmente è salito Guido, perché non avrei più fatto in tempo: ma la ragione di cercare lì era anche venuta meno perché la cosa interessante, cioè la possibilità di un collegamento col vecchio sentiero all'intersezione col canaletto o l'innesto di uno in direzione Aiola, come da catasto lorenese, semplicemente non trovava riscontro in quei pochi metri sopra la Fanfani.
anche nell'altra dorsale tra questo canaletto e il Canal dal Prado, dove stando al catasto lorenese il viarello del prato presenterebbe un andamento che lo allontana considerevolmente dal corso del fiume, non ho trovato, come avevo accennato qualche post fa, tracce di questo, a parte forse quella vera e propria gradinata al Forcello che avevo già mostrato tra le foto dello stesso post [pag.78]...anche se la risalita è un po' più praticabile della dorsale precedente (anche qui fili di teleferiche), ma solo un po'.
regni delle capre...comunque spero sempre in qualcosa di nuovo dalle vostre esplorazioni!
ciao e buone ricerche
Luca





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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/12/15 08:58 By: Marco di AS Status: Utente  
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Ciao Luca, grazie delle precisazioni... Il problema è tenere a mente tutto! Non ricordavo che avevi già indicato i tratti di lizza superstiti; vado a ricercare le carte...

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/01/09 19:52 By: bergame Status: Utente  
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La scorsa settimana giro di ricognizione con Fabri (moka) da Antona al Pitone di mezzo. Prima per il 188bis, poi salita diretta al pitone di mezzo passando per la traccia blu illustrata in un post a pag 16

http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=19535&catid=2&limit=6&limitstart=90

Al pitone di mezzo incontro con Luca (dok) che è salito dal versante versiliese. Con Luca facciamo un po' di giri tra le stipe del versante versiliese poi io e Fabri rientriamo ad Antona passando per il passo della Focoraccia. Questo sopralluogo ha permesso a me di conoscere e apprezzare il sentiero da Antona fino al passo della Focoraccia che conoscevo solo in parte. Mentre per Fabri è stata l'occasione per fare la conoscenza con la traccia dal pitone di mezzo alla Fanfani. Volevamo scendere fino alla grotta di Celé ma non c'è stato tempo, Lo scopo del giro era anche la verifica dello stato dei percorsi per una ripulitura in vista di una futura gita del CAI di Pisa (credo).

Il percorso del 188bis dalla casa dei cacciatori di Campiglia all'attraversamento del fosso del Pozzone-Fondone non lo conoscevo e dopo averlo percorso mi è parso abbastanza logico e non troppo difficile come candidato per il passaggio del fronte. Guardando le zone circostanti mi è sembrata invece poco probabile la discesa da case basse di Campiglia al Fondone e successiva risalita al 188bis per i presunti tornantini individuati da Luca

http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=19535&catid=2&limit=6&limitstart=450

come illustrato dalla linea arancione sulla mappa da lui postata di recente

http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=19535&catid=2&limit=6&limitstart=510)

L'unica giustificazione di questa variante potrebbe essere la difficoltà dell'attraversamento del fosso del Pozzone-Fondone in condizioni invernali, ma se si eccettua questo argomento, mi sembra che il 188bis, almeno fin lì, sia il candidato più plausibile.

Nel sostenere l' ipotesi del 188bis però finora ci si è scontrati con lo scoglio della ricostruzione della Armanini : "Superato il Fosso di Campiglia il sentiero saliva prima con stretti tornanti, e poi pressoché verticale sino al Passo del Pitone" (qui pag. 26). Supponendo che l'Armanini si riferisse al fosso del Pozzone-Fondone (e non a quello che risulta essere il Fosso di Campiglia sulla IGM , altrimenti i conti non tornano per nulla) si rileva subito una discrepanza notevole tra l'andamento del 188bis dopo il fosso del Pozzone-Fondone e la descrizione dell'Armanini, perché il 188bis prosegue a lungo in piano e fa una sola breve risalita in corrispondenza della verticale del pitone di mezzo, ma la risalita è in un punto parecchio distante dall'attraversamento del fosso del Pozzone. Anche l'ipotesi della mia traccia blu lascia irrisolto questo punto, infatti pur essendo una linea di salita quasi verticale verso il pitone di mezzo ha il "difetto" di staccarsi dal 188bis in corrispondenza della breve risalita del 188bis , quindi troppo distante dal fosso del Pozzone-Fondone.

Sollecitato anche da alcune considerazioni di Fabri (dopo aver effettuato la salita lungo la traccia blu, Fabri mi faceva osservare che nel valloncello sotto il pitone di mezzo si è piuttosto scoperti e visibili dallo Zappel de Sforza) ieri sono tornato in zona con l'intenzione di verificare l'esistenza di una salita diretta subito dopo il fosso del Pozzone-Fondone verso il Pitone di mezzo. In sostanza l'ipotesi che avevo in mente era quella che avevo formulato qui a pag. 26

http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=19535&catid=2&limit=6&limitstart=150

ma che non avevo mai verificato sul campo (un po' per mancanza di tempo un po' per l'esito negativo di un sopralluogo di Marco e infine perché si era affacciata l'ipotesi alternativa dei tornantini trovati da dok ).

Veniamo alla ricognizione di ieri. Sono salito al pitone di mezzo dal versante versiliese e poi sono sceso per un centinaio di metri lungo il costone di dx (orografica) fino alla caratteristica selletta che permette di affacciarsi sui pendii sotto la quota 1164.



Di qui c'ero già sceso lo scorso anno ma ero andato diretto giù verso il basso, lungo un canalone erboso molto ripido, senza trovare però tracce significative. Ieri invece ho provato a seguire una linea di discesa obliqua in direzione del fosso del Pozzone. Osservando dalla selletta mi è sembrato di vedere deboli tracce di sentiero che andavano in quella direzione.



Mi abbasso per una cinquantina di metri per un canalino scosceso ricoperto di un bellissimo e soffice palèo





Raggiungo la traccia che avevo individuato dalla selletta. Si tratta di una esile traccia animalesca ma potrebbe anche esser stata una traccia di sentiero umano. Si vedono anche delle pietre messe amo' di scalini



La traccia prosegue a tratti ben definita mentre a volte si perde tra gli arbusti e la vegetazine bassa però poi si ritrova ben definita



fino a un pianoro-selletta che sembra frequentato da animali (capre o cinghilali)



ecoo la linea seguita in discesa fin qui



Dal pianoro-selletta mi abbasso decisamente per valloncello di palèo



e poi giù attraverso un boschetto di betulle dove la traccia ancora visibile assume un andamento vagamente zigzagante



















Alla fine mi ritrovo sul 188bis, una cinquantina di metri dopo l'attraversamento del fosso del Pozzone-Fondone



il punto di innesto col 188bis è nei pressi di un albero con due segni rossi



comunque ci lascio anche un ometto



Tirando le somme: la traccia seguita in discesa potrebbe essere quella descritta dall'Armanii perché si stacca subito dopo il fosso, sale dapprima a stretti tornanti e poi, dopo un tratto intermedio obliquo, sale quasi in verticale fino al pitone di mezzo. Questo itinerario potrebbe essere comunque compatibile anche con una diversa via di valico, quella dei Gaglini di Guido (la sella quotata 1150 a NE della quota 1164). Infatti una volta giunti sotto i pendii NW della quota 1164 dovrebbe essere possibile salire direttamente (e verticalmente) verso la quota 1164 e poi, giunti in alto, traversare a sx verso il passo dei Gaglini. L'ipotesi di utilizzo del passo dei Gaglini è stat formulata in varie occasioni su questo forum, sia da Luca-dok che da Marco, anche se con differenti tracciati. La linea gialla dovrebbe corrispondere grosso modo a l tracciato ipotizzato da dok.

Un'ultima nota riguardo alle osservazioni di Fabri sulla visibilità: tra i due itinerari descritti sopra (linea rosa e linea gialla) quello verso il pitone di mezzo rimane un po' più coperto per chi osservava dalle postazioni degli uncini (e dal crinale dell'angiola), mentre quello della llinea gialla rimane più visibile e a portata di tiro dalle postazioni degli uncini e del crinale dell'angiola. Per quanto riguarda invece la visibilità dal monte Focoraccia sono entrambi totalmente coperti.

Proseguo il giro dirigendomi verso il passo della focoraccia. Giunto alla base del vallone del pitone di mezzo avvisto in basso il riparo-grotta di cui ha parlato in varie occasioni dok come possibile luogo di sosta-rifugio per i profughi che si accingevano ad affrontare la salita notturna al valico. Vado a dare un'occhiata









Ecco una panoramica che riassume quanto detto finora: in rosso il 188bis, in blu la traccia di salita con Fabri venerdì scorso, in rosa la traccia della discesa di ieri dal pitone di mezzo, in giallo l'ipotetica variante per il passo dei Gaglini, il cerchio verde è più o meno sul riparo-grotta



Giunto al passo della focoraccia scendo alcune decine di metri verso la Versilia, ma invece di continuare a scendere verso la fanfani lungo la traccia nota (ri-segnata di recente con brutti segni arancio) provo a seguire la debole traccia che si stacca verso la sx orogr. costeggiando alla base il costone roccioso biancastro che caratterizza il crinale tra il passo della focoraccia e il pitone di mezzo. Ecco un po' di foto







una macchia di ginestroni piuttosto problematica la supero scendendo verso il basso dove trovo un varco già aperto (credo opera di luca-dok)



poi ritrovo la traccia ben definita nel bosco







e alla fine, con mia sorpresa, mi ritrovo sotto un pino hymaliano, presso il colletto caratterizzato da uno strano spuntone-statua che Guido, rendendo onore alla memoria storica dei luoghi, ha battezzato "guglia della libertà" e che invece dok, in modo più pittoresco ma iconoclastico, ha chiamato "lo stronzolo"





di qui con breve risalita verso sx mi ricollego all'itinerario di discesa dal pitone di mezzo e poi giù verso la fanfani.
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/01/10 16:13 By: Marco di AS Status: Utente  
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O bravo Bergame! Mi chiedevo appunto che fine avessero fatto le notizie sull'esplorazione che mi avevi annunciato e trovo che ci sei addirittura tornato di nuovo! Bel lavoro, un passo avanti che può riaprire il dibattito. La traccia che scende sul 188 bis, quindi, sarebbe quella di cui avevo parlato a pagina 32, notata il 25 aprile scorso. Avevo scritto che avrebbe meritato, infatti, una verifica con tempo più asciutto... Beh, non penso lo fosse molto, ma, come si dice dalle nostre parti, in discesa tutti i santi gl'aiutano!

http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=17765&catid=2#17765

Quanto al nome della guglia, potremmo indire un referendum. Però, senza indulgere alla retorica mi sembra somigli in qualche modo a un'ala, nella parte sommitale... o no?

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/01/11 01:09 By: bergame Status: Utente  
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ciao Marco, con quel versante avevo un conto in sospeso, ma credo che la faccenda non sia ancora chiusa e, se il meteo lo permette, a breve voglio fare un altro sopralluogo per verificare il collegamento coi Gaglini e qualcos'altro . Comunque la traccia che avevi visto e fotografato il 25 aprile non è esattamente quella su cui martedì ho incrociato il 188bis, ma penso che siano tracce collegabili perché distanti poche decine di metri ... della serie : se non è zuppa è pan bagnato

Per la guglia-statua devo ammettere che hai visto giusto anche il nome "Ala della Libertà" è molto bello, evocativo e appropriato . In effetti quella formazione somiglia molto ad un'ala che cerca di emergere dalla roccia e di liberarsi dalla sua morsa. Non è che Michelangelo, nei suoi giri in zona, magari è passato da quelle parti prima di cominciare a sbozzare i Prigioni ?
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/01/16 20:15 By: dok Status: Utente  
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ciao Bergame, e si vede qualcosa di nuovo sul versante massese! non mi esprimo ancora sulla nuova traccia, dico solo che trovo positiva la direzione di ricerca: quel versante va ancora in gran parte esplorato, e come si è detto al Pitone anche quella è una possibilità che andava presa in considerazione. altre aree di interesse per me rimangono ancora quella che gravita intorno al Fondone-Caprara e quella sopra la <casina dei cacciatori> [a Antona mi hanno detto che è semplicemente il rustico di un privato], per un possibile collegamento con la Greppia.
perciò mi sembra ancora prematuro esprimersi in termini di scelta di questo o di quel percorso, anche perché non mi risulta che qualcuno abbia ripetuto il percorso dal Fondone che ho suggerito.
a quanto pare il meteo metterà per un po' i bastoni tra le ruote, così per ora mi limito a toccare una questione di concetto, ma non meno importante.

Il percorso del 188bis dalla casa dei cacciatori di Campiglia all'attraversamento del fosso del Pozzone-Fondone non lo conoscevo e dopo averlo percorso mi è parso abbastanza logico e non troppo difficile come candidato per il passaggio del fronte. Guardando le zone circostanti mi è sembrata invece poco probabile la discesa da case basse di Campiglia al Fondone e successiva risalita al 188bis per i presunti tornantini individuati da Luca
(...)
L'unica giustificazione di questa variante potrebbe essere la difficoltà dell'attraversamento del fosso del Pozzone-Fondone in condizioni invernali, ma se si eccettua questo argomento, mi sembra che il 188bis, almeno fin lì, sia il candidato più plausibile.

Nel sostenere l' ipotesi del 188bis però finora ci si è scontrati con lo scoglio della ricostruzione della Armanini : "Superato il Fosso di Campiglia il sentiero saliva prima con stretti tornanti, e poi pressoché verticale sino al Passo del Pitone" (...)

o Bergame, a leggere queste considerazioni mi pare che tu ti sia perso qualcosa: infatti ridurre le ragioni di una modifica o di un'alternativa al 188bis a quelle due, difficoltà invernali e dettaglio dei <tornantini>, vuol dire non avere capito granché degli ultimi sviluppi della ricerca nel versante massese, banalizzando e riportando un nodo importante alle prime battute del dibattito...oppure che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire...
a me era parso invece che un dato prendesse sempre meglio forma, quello della importanza del Fondone come punto chiave del passaggio del fronte, e qui riassumo le tappe di questo sviluppo:

a) che si sappia non sta scritto da nessuna parte che il 188bis ricalcasse fedelmente la strada maestra del passaggio del fronte, e già la questione degli stretti tornanti in prossimità del fosso mette in seria discussione questo pregiudizio

b) il secondo dato è la convergenza tra fonti nell'individuazione di un punto chiave del passaggio: il dato della Armanini dei tornanti in prossimità del fosso trova riscontro nella Del Giudice, che vi localizza il fatto di Marchini e Antolini, e con questa tesi concorda il Bertuccelli che lo connota toponomasticamente come accaduto <nella zona del Fondone>, che a quel che ho inteso, o Bergame, è la parte bassa di Campiglia intorno alle case di pastori e non, come cerchi di farlo passare, il fosso del Pozzone-Fondone. questo è un dettaglio importante, perchè definirebbe univocamente un punto di passaggio laggiù e non più in alto presso la <casina dei cacciatori>.

c) la mappa del Bertuccelli nell'opuscolo del grupppo partigiani di Antona, pag.85ASdL, sembra ribadire questo dato e addirittura anche confermare la mia ipotesi di attacco di risalita, mentre non vi compare proprio quel tratto del 188bis.

insomma il punto è che, se queste sono ragioni valide e sufficienti, quello che va cercato non è un tratto di <variante invernale> o dei <presunti tornantini>, ma un percorso ulteriore se non alternativo al 188bis e che passa per il Fondone...dico bene?
e in questo non vedo chi possa essere d'aiuto se non gli Antonesi, con una più accurata definizione di quelle che ho sentito chiamare la <via bassa> e la <via alta> in Campiglia.
e mi pare che di argomenti da dibattire ce n'era e di grossi, ma a quanto pare sono passati inosservati.



intanto prendo spunto dalla tua foto ormai irrimediabilmente scarabocchiata per abbozzare un'altra ipotesi di risalita dal Fondone, questa ancora non verificata se non parzialmente, che mi pare ancor più plausibile della precedente: la traccia IGM che parte dal Fondone in direzione Caprara, e che se non ricordo male Fabri e Pisanino percorsero integralmente, andrebbe invece percorsa quanto basta per poi risalire il canale che scende dalla grotta al bivio dei passi. quella mi pare a occhio un'area risalibile senza troppa difficoltà, al riparo di sguardi indiscreti e chissà...con stretti tornanti? dopo la grotta ci sarebbe infine la salita pressoché verticale fino al valico, che sia della Focoraccia o del Pitone.



se tutto va bene avremmo il Fondone, gli stretti tornanti, la grotta, un bivio con la possibilità di fare un'ultima scelta o di avere un'ulteriore possibilità, e la rampa pressocché verticale fino al valico...senza contare che l'area [tratteggiata] rossa si prestava anche bene per essere all'occorrenza minata e pattugliata dai tedeschi, come avvenne con Marchini e Antolini, mentre non si può dire altrettanto dell'area verde e tantomeno di quella dove individua i suoi presunti tornantini Bergame...

Al pitone di mezzo incontro con Luca (dok) che è salito dal versante versiliese. Con Luca facciamo un po' di giri tra le stipe del versante versiliese poi io e Fabri rientriamo ad Antona passando per il passo della Focoraccia.
diciamo pure che ho mostrato a Bergame il vecchio viottolo di collegamento tra il Pitone e il canale delle Greppie, che punta proprio alla zona delle postazioni e delle grotte. questo viottolo era ancora in ottime condizioni fino al dopoguerra, e tra l'altro il proiettile di mortaio, per quel che può valere, l'ho trovato proprio su quel tracciato.



e alla fine, con mia sorpresa, mi ritrovo sotto un pino hymaliano, presso il colletto caratterizzato da uno strano spuntone-statua che Guido, rendendo onore alla memoria storica dei luoghi, ha battezzato "guglia della libertà" e che invece dok, in modo più pittoresco ma iconoclastico, ha chiamato "lo stronzolo"
precisato che il pittoresco nome che gli ho appioppato è <popodistronzolo> [Denominazione Origine Kontrollata], ti dirò che in realtà di icone un ne ho rotte punte, perché l'icona che dici te, una romantica scritta a pennarello <GUGLIA DELLA LIBERTà 957m>, è venuta dopo [2008-2009].
e prima di <rendere onore alla memoria storica dei luoghi> e scarabocchiare i boschi e le rocce con ogni sorta di segnaletica, sarebbe forse meglio provare che quei luoghi c'entrino qualcosa con quello che si vuole segnalare, e mi pare che i lavori siano ancora in corso...
fino a quel momento, con sano realismo naturalistico, preferisco lasciarlo così com'è, e vederci quello che è di fatto, un panoramico cesso per capre, come avete potuto constatare anche te e Fabri quando ci siete montati.

ma se vi garba la poesia come potete non vederci il barbuto gnomo-pastore appoggiato alla sua possente zampogna in un attimo di contemplazione...?
ciao
Luca

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