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Ho elaborato questa carta dopo l'escursione di mercoledì 25
aprile, un buon modo - come ho scritto anche a Bergame - per celebrare
la festa della Liberazione... sui sentieri della Libertà!
Spero
di aver indovinato la posizione della Casina dei Cacciatori, che non
sapevo si chiamasse così. Per il resto, toponomastica a parte, il
percorso verde (stradello) + rosso (sentiero) è l'ex 188 bis; in giallo è
il sentiero proveniente dalla Tana del Lupo che ho percorso quattro
anni fa, ricalcato pari pari dalla catastale (attuale, non quella
lorenese!
); uso spesso questo metodo sul 5000 perché i percorsi sulle catastali
sono quasi sempre più precisi e numerosi rispetto a quelli riportati
nella CTR; solo che per la zona in questione, versante lucchese
compreso, questo è praticamente l'unico (o poco ci manca). I puntini
rosa corrispondono al percorso che feci io, perché dopo il fosso di
Campiglia le tracce si facevano meno evidenti e a un certo punto le
persi; negli appunti avevo comunque annotato la presenza di fettucce.
A
proposito dei canali, in tutte le carte disponibili il fosso di
Campiglia viene prima e quello del Pozzone dopo, e sono sempre chiamati
così. Quindi perché la Armanini avrebbe dovuto riferirsi al Pozzone?
Ricordo, a questo proposito, che trovai un bivio appena superato il
fosso (è il trattino in rosa che si stacca a monte) con una traccia che
immaginai dovesse risalire alla Casa del Prete. Che fossero qui i
tornanti? Però dalla descrizione sembra una salita continua, mentre così
ci sarebbe in mezzo tutto il tratto orizzontale che attraversa il fosso
del Pozzone.
Ma veniamo all'escursione del 25: appena superato
il fosso del Pozzone (dopo aver tagliato qualche rovo con le cesoie nel
tratto dopo la Casina dei Cacciatori), abbiamo trovato questo bivio con
una traccia che saliva ripida a sinistra, indicata da Barbara nella
prima foto, e alla quale si riferiscono anche le due successive
Abbiamo
provato a risalire la traccia ma quasi subito ho trovato un tratto
ripido ed estremamente scivoloso causa terreno assai umido per la
pioggia caduta. Dato che l'andamento non era propriamente quello di un
sentiero, abbiamo lasciato perdere per proseguire sull'ex 188 bis. Può
meritare comunque una verifica, meglio se con tempo più asciutto. Il
bivio è indicato con l'altro brevissimo tratto in rosa, mentre in
celeste è la mia proiezione delle tracce IGM sulla CTR, ben diversa da
quella di Bergame. Infatti proprio in prossimità del fosso del Pozzone
nell'IGM c'è una discrepanza tra i due versanti, e questo provoca la
"falsa partenza" più in basso della confluenza dei due rami, dato fisico
ben più attendibile comune a entrambe le carte: ma se si contano le
curve di livello sul lato sud, da monte verso valle, non si scappa;
l'andamento è quello riportato, ben poco distante dal sentiero attuale
ma sorprendentemente coincidente, a un certo punto - questo sì - con
l'itinerario trovato da Bergame (in blu) di cui ho notato l'attacco e
che ho risalito fino a quando si perde un po' nelle stipe. Quindi può
darsi che il 188 bis tenesse un tempo questo andamento e superasse più
in alto il versante roccioso rispetto al punto dov'è la corda fissa, ma
non ho fatto caso se questo sia possibile perché la proiezione l'ho
fatta appunto dopo l'escursione.
Nelle due foto sottostanti,
l'avvallamento iniziale dell'itinerario di Bergame e nella successiva,
sullo sfondo prima delle rocce che salgono al Pitone, la rampa erbosa di
salita verso il Pitone di mezzo, che siamo andati a prendere dal punto
precedente l'attraversamento del canale con successiva corda fissa. La
grotta, Luca, purtroppo non l'ho notata, non avevo capito che era
proprio lì e quindi non l'ho proprio vista. L'itinerario rosa è
indicativo, ricalcato su quello IGM; in realtà soprattutto in alto
abbiamo risalito il versante non del tutto linearmente, trovando ogni
tanto qualche traccetta che abbiamo sfruttato, ma non abbiamo
individuato con precisione quelle citate da Bergame.
Infine,
una foto presa poco prima dei "Gaglini di Guido", poi elaborata con il
percorso che mi sono immaginato io (approssimativo dopo il primo costone
e, soprattutto, non so quanto fattibile) guardando il versante, dove
sembra trovarsi una debole traccia (in giallo, mentre in rosso è il 188 e
più in alto il 41). Cosa ne pensate?
Non
avendo più molto tempo a disposizione, non ci siamo avventurati e siamo
tornato dalla Greppia con il 188. Che francamente, in qualche punto,
andrebbe un po' ripulito, magari prima che venga l'estate.
Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/29 18:43
By: dok
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Escursionista
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...diciamo che ora propendo al 60% sulla tua tesi rispetto la mia... per
dare a Guido una possibile ulteriore riprova del fatto che i su'
gaglini non sono i Gaglini di cui parlano Sciamino e il Federigi, e così
cercare di alzare un po' alla volta la sua modesta percentuale di
convincimento, mi appello ancora una volta a Sciamino. questa
ipotesi, che mi è venuta in mente solo ora, grazie all'attenzione posta
da Guido e Marco di AS a quella focetta, soddisfa finalmente i miei
dubbi finora irrisolti riguardo un passo del diario di Sciamino, quando
cioè parla dell'episodio in cui la missione immediatamente precedente la
sua (attraversamento del fronte da Azzano a Antona di una comitiva di
inglesi) andò a finire sulle mine in prossimità del passo del Pitone.
dopo essere salito con un portatore al passo a cercare di soccorrere la
guida colpita, che era già morta, tornò indietro quel centinaio di metri
dietro il colle dove aveva lasciato la comitiva e <appena arrivai
detti ordine di marcia...quando si ebbe percorso circa 150 metri in
salita si iniziò la discesa sul versante di Campiglia. dalla posizione
del passo minato e precisamente dal torione del Pitone che rimaneva più
basso di noi ci fu una grande sparatoria con mitraglie che sparavano
nella direzione di un sentiero che rimaneva sopra di noi e che loro
certamente ci credevano in questo mentre eravamo più bassi e quindi
fuori pericolo...>. insomma Sciamino gliel'ha fatta un'altra
volta sotto il naso, ma di dove può essere passato, se non per la
focetta dei gaglini di Guido? così la vedo io, e finalmente il quadro
mi soddisfa: Sciamino sale fino alla ceppaia di carpini sul crinale per
il Pitone: arrivato lì, dopo essere salito e sceso dalla zona
dell'esplosione, decide di portare la comitiva in direzione Greppie,
lungo l' <alta via dei cavatori>. arrivato più o meno sotto la
verticale di quella focetta (i gaglini di Guido) risale il cinale e
varca lì la cresta, scendendo, sempre ammesso che sia possibile
scenderci, nel canale sottostante in direzione Campiglia. questo per
tenersi sufficientemente lontano dalla pattuglia che lo aspettava al
Pitone, ma anche per non allontarsi troppo e inutilmente risalendo il
canale delle Greppie (Gaglini). praticamente avrebbe fatto più o meno
il percorso che ho descritto in quel post a pag.10: tra l'altro la
ceppaia di carpini (l'ipotetico punto di sosta della comitiva sotto il
Pitone) come tutta l' <alta via dei cavatori> rimane intorno a
quota mille, e la differenza di quota con la focetta dei gaglini di
Guido (1149m) è di 150m meno qualcosa: quel qualcosa che farebbe
rabbrividire un GPS... quando la pattuglia al Pitone si accorge di
essere stata gabbata, pensando che avessero preso la via dei
Gaglini-188, sputa fuoco e fiamme in quella direzione, più in alto
rispetto a dove si trovavano loro, che scendevano probabilmente fuori
vista protetti anche dai fianchi del canale che porta in Campiglia sotto
la casina dei cacciatori (oppure su una via per Tecchia più bassa del
188, come ipotizza Marco di AS). insomma c'ho da tornare su a
verificare questa ipotesi, che se lo fosse consentirebbe di affermare
con sufficiente certezza che quella focetta, dei gaglini di Guido, non è
il passo dei Gaglini di Sciamino (e Federigi), altrimenti l'avrebbe
chiamata così. ciao Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/30 12:18
By: bergame
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Rocciatore
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Complimenti a Marco per il bel lavoro sul terreno e sulle carte, e anche per il bel modo di festeggiare il 25 aprile.
Controllando
le quote e le linee della vecchia IGM mi sono reso conto che la linea
tracciata da te è quella che riflette più fedelemente il tracciato
perduto della vecchia IGM e che questo coincide in parte con la mia
traccia blu.
Poi per quanto riguarda l’andamento della mia
traccia blu rispetto al tracciato della vecchia IGM, nella parte bassa i
due itinerari coincidono abbastanza. Invece sotto il passo io ho
piegato decisamente a sx (salendo) per andare ad intercettare la traccia
pulita (sul costone roccioso) da cui ero sceso all’andata. Ma in realtà
qui l’itnerario non è obbligato e si può benissimo puntare a dritto
come hai fatto te e Ponticelli tempo addietro. Quindi la divergenza in
alto tra la traccia della vecchia IGM e la mia traccia blu è solo
apparente, una questione di comodità di salita. Puntando direttamente al
valico si incontra infatti terreno un più ripido e si deve procedere
comunque un po’ a zig-zag.
Per quanto riguarda la sua logica
secondo me potrebbe avere tute le carte in regola per essere uno dei
passaggi della via della libertà: è piuttosto diretta (quasi una
scorciatoia), non ha perdite di quota e rimane anche piuttosto riparata
alla vista. L’unico difetto è che, allo stato attuale, nella parte
centrale non è evidente a causa della vegetazione e dell’erba alta. MA
procedere a vista in direzione del valico è piuttosto facile e comunque
si incontrano tratti dove la traccia riappare evidente in mezzo alla
vegetazione. Poi la parte alta è in comune con l’itinerario proveniente
dal basso (che parte da quello che Luca chiama "bivio
pitone-Focoraccia"). D’altra parte quest’ultimo, da quello che ne
scrisse Ponticelli, non mi pare che sia più evidente né mi pare che lì
vi siano evidenze di antichi sentieri.
Per chiarezza ho
disegnato sulla foto di Marco il tracciato che ricordo di aver seguito
(ovviamente è solo indicativo, poi sul terreno si seguiranno le linee
dove la vegetazione è meno ostica).
Luca,
non capisco perché trovi questa traccia “cervellotica”. Se dici
“scabrosa” o “debole” ti do sicuramente ragione, ma “cervellotica” si
attaglia più a qualche tuo intervento sul forum che alla traccia in
questione
Scusami,
apprezzo tantissimo i tuoi interventi per la competenza e la ricchezza
di informazioni. Il tuo contributo è sicuramente prezioso e
insostituibile a differenza del mio che, senza falsa modestia, mi
ritengo un parvenu della materia. Ma volte è un po’ faticoso starti
dietro se non hai un master in “pitonomastica apuana e semiologia
zanesica” forse sarebbe più semplice seguirti in mezzo alla stipa o su per i canaloni dei "guglini/gaglini"
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/30 21:56
By: dok
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oh, non ci riesco proprio a inviare immagini, le ho anche portate a
499x374px e sotto i 100kb, ma non c^è verso di farle accettare: ma come
fate Bergame e marco a postare delle 800x600, me lo potete spiegare? ciao Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/30 22:07
By: dok
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oh, non ci riesco proprio a inviare
immagini, le ho anche portate a 499x374px e sotto i 100kb, ma non c^è
verso di farle accettare: ma come fate Bergame e marco a postare delle
800x600, me lo potete spiegare? ciao Luca intanto
beccatevi questo, senza immagini è un enigma, vi tocca lavorà di
fantasia, poi quanto scoprirò il modo le aggiungerò in seguito, il
contrario di quello che ha fatto Marco
quando si incontrano opere
non d'arte, ma di natura, e di cotanta suggestione, viene spontaneo
domandarsi: ma è mai possibile che una cosa del genere sia in passato
passata inosservata, e che non le abbiano mai dato un nome? come si fa a
non battezzare quello che è un vero e proprio imponente gruppo
scultoreo, che pare fatto dalla mano di un artista? XXXXXXXfoto soleXXXXXXXX e
la suggestione è ivi vieppiù amplificata nei dì di nebbia, allor che
cotesto palesasi in guisa di cangiante mistica apparizione...no no, qui
nessuno s'è fatto una canna di troppo, provare per credere... XXXXXXXXXfoto nebbiaXXXXXXXXXX questa
è la più...artistica delle ipotesi sui Gaglini, Gaggini: è possibile
che Sciamino o altri prima di lui attribuissero la <paternità> di
quest' <opera d'arte> a qualche scultore magari conosciuto sui
banchi di scuola, in qualche libro o al catechismo, come un certo signor
Gaggini, o Gagini? <GAGGINI (Gagini). - Famiglia di scultori e
marmorari lombardi originari di Bissone, in Canton Ticino, e attivi a
Genova dal XV secolo...> (fonte Dizionario Biografico Treccani, in
rete) e in particolare: <Antonello Gagini. Figlio dello
scultore Domenico Gagini, è fratellastro dello scultore Giovanni II
Gaggini...studia architettura non solo col padre...ma anche nei suoi
viaggi in Toscana per acquisto di marmi...Trova anche il tempo per un
soggiorno a Roma presso Michelangelo dal 1504 al 1506, collaborando alla
tomba di Giulio II...> (fonte wikipedia) ... insomma, se
questo fosse il Gaggini o Gaglini di Sciamino, allora si può anche
provare a disegnare il tracciato di una via che nella parte alta non
passa per il canale-corridoio delle Greppie, quello a ridosso delle
pareto dell'Altissimo, che è già difficile a farsi in buone condizioni
meteo, ma proprio dal <gruppo scultoreo del Gaggini>, che poi
altro non è che forse la più interessante e meglio riuscita delle guglie
della zona: le altre due guglie in questione, che delimitano il
passaggio scendendo dalle piccole guglie sul passo, potrebbero essere
quelle che chiamerei, perché no?, della <meta>, riferendomi al
<Pitone con Meta> del catasto lorenese (ci potrebbe anche
stare...la meta del Viarello del Prato...): quelle due guglie, la più a
valle è quella col vecchio cordino in cima salita da Guido, sembrano
infatti come le due colonne di un portone per il passo. e guarda caso
la via che viene giù di lì inarcandosi leggermente nella ripida
valletta fino al <gruppo scultoreo> passa proprio in mezzo a una
macchia di ginestroni, che a quella quota, tra la Focoraccia e
l'Altissimo, mi pare sia l'unica della zona. e comunque, anche se un
c'entrasse nulla la manodopera del signor Gaggini, la via rimarrebbe a
pieno titolo la via dei Gaglini, ovvero la via delle piccole guglie. XXXXXXXfoto via gaglini2XXXXXXX ... il
<gruppo scultoreo del Gaggini> si trova su quella che ho chiamato
l'<alta via dei cavatori>, ovvero il sentiero in pari intorno a
quota mille che collega tutti e tre i valichi della zona. in direzione
mare si va verso i passi del Pitone, della Focoraccia e l'Aiola, a monte
si va verso il canalone delle Greppie all'altezza del tornante della
marmifera troncone Colonnoni, passando accanto ai resti di un paio di
postazioni (documentata la presenza di postazioni avanzate
partigiane-alleate subito sotto il Passo), e incontrando nella discesa
verso la Grotta di Celè numerose altre grotte, grandi e piccole, più o
meno naturali, in cui finita la guerra furono ritrovate una quantità di
oggetti anche di civili: ma il ricordo più forte di chi durante o subito
dopo la guerra è salito lassù era il solco profondamente scavato nel
terreno dal passaggio di migliaia di persone. questo convalida la
tesi del canale delle Greppie come viadotto collettore del traffico
proveniente anche dal passo del Pitone e dalla Focoraccia: a quote
diverse tutte le vie di valico vi si innestavano, per dirla col
Federigi, tutte le vie portano alla Grotta di Celè. XXXXXXXXfoto postazioni grottaXXXXXXXXXXXX ciao Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/30 22:14
By: dok
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Ma volte è un po’ faticoso starti dietro se
non hai un master in “pitonomastica apuana e semiologia zanesica” forse
sarebbe più semplice seguirti in mezzo alla stipa o su per i canaloni
dei "guglini/gaglini"
o Bergame, se non sono stato chiaro, basta chiedere anche la cattedra in semiologia zanesica, ne abbiamo già parlato, basta andar là e chiedere. ciao
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