Robinia Blues
Recensioni
Trama
L'autore di una fortunata serie di romanzi che ha per protagonista un adolescente scapestrato si è appena trasferito con la famiglia da Milano al paese di provincia in cui aveva trascorso la sua infanzia: peccato che, da quel momento, non è più riuscito a scrivere una riga.
Gli sterminati boschi di robinia dove lo scrittore da bambino ha vissuto grandi avventure con la banda del vicinato suscitano in lui una malinconia pungente: non può fare a meno di paragonare i grandi sogni di allora alla meschinità della vita corrente.
Un mattino di settembre, durante una passeggiata nei boschi col suo husky, il protagonista trova un cadavere nella brughiera: con orrore, scopre trattarsi di Dino Rovati, il più amato dei suoi compagni d'infanzia, leader indiscusso della banda delle robinie.
Quando ero bambino, la mia casa era in fondo al paese. Più in là un altro paio
di villette, poi solo robinie, fino al canale. Il nostro territorio cominciava
alla fine della strada asfaltata e arrivava alla sponda. Due chilometri appena a
occhio e croce, ma allora sembrava un'immensa foresta dove la cascina, il ponte,
il gelso grande, il cane del fittavolo, erano mobili segni sulla mappa
fantastica, capaci di grandiose mutazioni. E robinia. Case sugli alberi, rami
per archi e frecce, robinia robinud. Palo della tortura, anfratti di robinia:
dietro ai cespugli le vesti sollevate della bambina e per la prima volta ti
andava il cuore in gola...
Se ieri sera avessi seguito l'istinto del mio cane, se avessi preso sul serio
quel gemito che mi era parso di udire, forse avrei evitato il delitto, o almeno
soccorso il ferito.
Vecchia storia, identica accusa che vado facendo da sempre alla mia anima pigra:
arrivo sempre un attimo dopo che le cose sono successe. Mi è capitato troppe
volte perché sia solo un caso. Sono in cronico ritardo con la vita: l'uomo del
giorno dopo.