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Cinta da mura e protetta per tre lati da un'ansa del fiume Metauro, Urbania presenta un impianto regolare con vie diritte che la fanno somigliare ad un tracciato romano con vicoli, ponti e piazzette.
Le strade dei caratteristici loggiati sono occupate da case di mattoni rossicci, in parte arrampicate sugli scogli sopra l'acqua, proprio all'altezza dei ponti d'accesso. Nella città spiccano la mole inconfondibile del Palazzo Ducale, ristrutturato da Francesco Giorgio Martini su commissione di Francesco da Montefeltro e trasformato dal Genga nel XVI secolo: le spaziose sale che fanno corona al Cortile d'Onore costituirono l'abituale dimora dei Duchi, confermando il ruolo centrale di Casteldurante nel Rinascimento.
Lo stesso Francesco Maria II Della Rovere soggiornò a lungo nella dimora durantina ove morì nel 1631. Oggi il Palazzo Ducale ospita, oltre ad una preziosa libreria, il Museo e la Pinacoteca: manoscritti, carte geografiche, mappamondi del Mercatore, una ricca collezione di oltre 2000 incisioni e disegni, dipinti e maioliche del luogo, che costituiscono un patrimonio inestimabile.
Ma altre testimonianze s'impongono all'attenzione, prima fra tutte la chiesa dei Morti, che ospita all'interno il Cimitero delle Mummie: una singolare esposizione di corpi estratti da sepolcri nella prima metà dell'Ottocento ed essiccati in virtù di un fenomeno naturale. Ed ancora la Cattedrale con annesso Palazzo Vescovile che ospita il Museo Diocesano, ricco di dipinti, sacre suppellettili, ceramiche durantine ed un archivio; quindi la Chiesa di S. Francesco, l'Oratorio del Corpus Domini e i Conventi di S. Chiara e di S. Maria Maddalena: un ideale percorso di architettura religiosa attraverso i secoli. Fa da contraltare il maestoso Palazzo Comunale con la torre campanaria, ricostruito dal Genga nel XVI secolo. Appena fuori dell'abitato il Barco, splendida residenza di caccia dei duchi di Urbino
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Testi: Comune di Urbania Ufficio Turismo Cultura

Foto: Blow up

Webmaster: Romba