Situata
nelle Marche, nell'alta valle del fiume Metauro, nel 1636 Casteldurante,
già dominio dei duchi d'Urbino, diventò Urbania in
onore di Papa Urbano VIII e la bolla pontificia usò quattro
sostantivi per connotare il borgo: per la civiltà degli abitanti
e per la bellezza del luogo, "Amenitate loci, Humanitate civium".
Ancora oggi l'armonia delle sue colline fa da corona ai tesori custoditi
in città.
Infatti, numerose sono le attrattive turistiche fra cui gli oratori,
le chiese, il singolare Cimitero delle Mummie e il Museo Diocesano
con la collezione di ceramiche.
La città è un vivace centro di iniziative culturali:
qui si organizzano corsi di lingue e di artigianato, premi letterari
e perfino una curiosa fiera delle Donne.
Tappa obbligata è il Palazzo Ducale, che ospita il Museo
Civico, la Pinacoteca con pregevoli raccolte di manoscritti, incisioni,
disegni (tra gli autori Barocci, Zuccari, Carracci) e i famosi globi
di Gerardo Mercatore. Altri ancora sono i motivi per venire ad Urbania:
itinerari ambientali appenninici, percorribili a piedi o in mountain
bike; una stagione estiva ricca di mostre e appuntamenti; una gastronomia
gustosa e familiare nobilitata dal tartufo bianco pregiato; la vicina
Urbino luminosa capitale del rinascimento.
Nella valigia dei ricordi non può mancare un piatto di maiolica
durantina dai colori verde, giallo, arancione e blu.
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