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La Battaglia di Civita (1053 AD)

di Riccardo Affinati

Nel tentativo di impossessarsi dei domini del duca di Calabria e di Puglia, morto assassinato nel 1052, il normanno Roberto il Guiscardo assediò Benevento che subito si appellò al papa Leone IX.
L'unica via possibile erano le armi: in ballo vi era la sopravvivenza di tutti i cavalieri normanni in Italia, non più di 3.000 guerrieri. Da non dimenticare che un numero anche minore di cavalieri si renderà protagonista delle Crociate. Bastavano pochi di questi uomini per creare regni e mantenerli vivi, con le spade e i destrieri da guerra.
L'esercito normanno si schierò con all'ala destra Riccardo di Aversa, un condottiero eccezionale e pronto a tutto, al centro si mise Umfredo d'Altavilla, al fianco sinistro si pose Roberto il Guiscardo e le sue truppe venute dalla Sicilia.
L'esercito pontificio si schierò dando il centro, posizione ritenuta di maggior prestigio, ai 700 cavalieri svevi. Alle ali si posero le fanterie mercenarie italiane e longobarde, ma la loro preparazione era scarsa e nessuno si diede la briga di spiegare loro come e in che modo dovevano mettersi in battaglia.
La confusione era al massimo quando i Normanni attaccarono. Riccardo di Aversa, con i suoi cavalieri, fece letteralmente filotto contro l'ala sinistra pontifica, le truppe italiane caddero come birilli, mentre i cavalieri attraversavano le loro file in una carica micidiale. Il panico e la fuga dilagarono, mentre Riccardo di Aversa li inseguiva.
Al centro, invece i Normanni di Umfredo di Altavilla, trovarono i cavalieri svevi, e si accese un duello aspro la cui sorte rimase in bilico.
Alla sinistra i Normanni trovarono i Longobardi misti a truppe mercenarie ed anche qui i combattimenti diventarono caotici.
Il centro Normanno stava per cadere, quando Riccardo di Aversa tornò dall'inseguimento: arrivò sul campo con i suoi cavalieri, alle spalle dei cavalieri svevi. Fu un attimo e la battaglia si trasformò in un massacro.
Roberto il Guiscardo fece meraviglie, e i Longobardi si misero in fuga, mentre i cavalieri svevi si fecero massacrare fino all'ultimo uomo fermi sul posto.
Il papa aveva assistito a tutta la battaglia dalle mura di San Paolo di Civita; corse a Benevento, ma la cittadina per farsi benvolere lo consegnò ai Normanni, che lo tennero prigioniero, finché non si decise ad accettare tutte le loro richieste. In seguito divennero ottimi alleati ed aiutarono lo Stato Pontificio a scrollarsi di dosso il potere dell'imperatore.

In età contemporanea sono stati effettuati degli scavi, presso i luoghi dove si ritiene si svolse la battaglia, e sono stati rinvenuti decine di resti umani con evidenti ferite inferte da armi bianche, e tutti gli scheletri sono di alta statura e tutti superiori al metro ed ottanta.

Ordine di Battaglia:

Normanni (Ag. 3, Topografia Arable): 1x3Kn (Generale), 5x3Kn, 2x3Cv, 2x3Cb, 2x4Sp.

Pontifici (Ag. 3, Topografia Arable): 1x3Kn (Generale), 1x3Kn, 1x3Cv, 2x4Ax, 3x5Hd, 1x2LH, 3x2Ps.

Terreno e Dispiegamento: come da DBA 2.0.

Regole Speciali: Nessuna.

Condizioni di Vittoria: come da DBA 2.0.