IL
FASCISMO
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La guerra di
Etiopia e le origini della politica razziale
Nel
1935 Mussolini aveva abbandonato la politica della sicurezza collettiva
invadendo l’Etiopia. Con l’impresa di Etiopia, Mussolini riprendeva il
progetto di Francesco Crispi che si era proposto di <<fare gli
italiani>> attraverso una guerra coloniale. Ma Mussolini si proponeva
un altro obiettivo, la soluzione dei problemi che nascevano dalla
sovrappopolazione: l’Etiopia, infatti, avrebbe dovuto essere una colonia di
popolamento e non di sfruttamento. Quando il 2 ottobre 1935, Mussolini decise di dare inizio all’invasione, la
maggior parte degli italiani accolse tale decisione con favore, perché essa
fu presentata come la guerra di un popolo proletario contro un popolo ricco,
ma dietro l’Etiopia c’era la Gran Bretagna. La propaganda fascista la
presentava come il vero nemico, che voleva impedire all’Italia di conquistare
il suo posto al sole. La guerra fu breve e facile. Le truppe italiane
penetrarono in Etiopia dalla Somalia e dall’Eritrea, guidate da Rodolfo
Graziani e Pietro Badoglio. La Società delle Nazioni proclamò le sanzioni
economiche contro l’Italia, che però furono inefficaci ed ebbero il solo
risultato di fare aumentare il consenso al regime, che si trasformò in
entusiasmo alla proclamazione della
rinascita dell’impero il 9 maggio 1936, impero il cui modello ideologico
era quello romano. La
guerra di Etiopia ebbe come conseguenza l’abbandono da parte dell’Italia
della Società delle Nazioni e il
suo avvicinamento al Terzo Reich, la sola potenza che l’aveva sostenuta e con
cui nell’ottobre 1936 fu stretta
un’alleanza che venne definita Asse
Roma – Berlino. Mussolini
riteneva che <<gli imperi si
conquistano con le armi, ma si tengono col prestigio>> e pensava
che, per mantenere il prestigio, occorresse <<una chiara, severa coscienza razziale>> che stabilisce
<<non soltanto le differenze, ma
delle superiorità nettissime>>. Nel 1938 furono varati <<i
provvedimenti per la difesa della razza>>.in ottobre il Gran
Consiglio approvò una Dichiarazione sulla razza in cui
si stabiliva il divieto di matrimoni tra italiani e italiane sia con ebrei
sia con africani. Nel
maggio del 1939 quello
che era prima solo un <<patto difensivo>>, Asse Roma – Berlino, si trasformo in alleanza anche in caso di attacco
con la stipulazione del Patto
d’Acciaio con la Germania. |
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