IL
FASCISMO
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La politica estera
del fascismo sino al 1934
Nel
1924 Mussolini riuscì ad ottenere in maniera pacifica l’assenso della
Iugoslavia all’annessione di Fiume
all’Italia. Si inasprirono i
rapporti con la Francia e invece migliorarono quelli con il governo conservatore
inglese. In
quegli anni lo sbocco alla pressione demografica interna fu cercato dal
governo fascista attraverso la politica
di riconquista della Libia. La lotta contro la guerriglia fu portata avanti
con durezza e si concluse con un successo. La Libia sarebbe dovuta diventare
la quarta sponda dell’Italia e
assorbire la popolazione eccedente. Nel
1933 Mussolini promosse il Patto a quattro che fu firmato tra
l’Italia, la Francia, la Germania e l’Inghilterra, questo affermava i
principi per il mantenimento della pace. Un
“punto” a favore di Mussolini fu il suo iniziale atteggiamento di ostilità
verso la nascente Germania nazista: nel 1934
Hitler aveva tentato di occupare l’Austria, e le grandi potenze europee non
si erano mosse. Ma l’Austria costituiva un comodo stato – cuscinetto fra
l’Italia e la Germania, e Mussolini non esitò a inviarle armi e denaro,
perché resistesse al tentativo di aggressione nazista. Mussolini inviò quattro divisioni alla frontiera del
Brennero, facendo chiaramente capire di essere pronto a difendere
l’Austria: Hitler, al potere solo da un anno, preferì rinunciare all’impresa. Nel
1934 si riunì a Stresa una conferenza in cui Francia,
Gran Bretagna e Italia protestarono per la violazione del patto da parte
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