9 maggio 1936
Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato, in
Africa e in Italia ! Camicie nere della rivoluzione ! Italiani e italiane in
patria e nel mondo ! Ascoltate !
Con le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal
Gran Consiglio del fascismo, un grande evento si compie: viene suggellato il
destino dell'Etiopia, oggi, 9 maggio, quattordicesimo anno dell'era fascista.
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana
resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari caduti e superstiti
la sognavano e la volevano. L'Italia ha finalmente il suo impero. Impero fascista,
perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza
del Littorio romano, perché questa è la meta verso la quale durante
quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle
giovani, gagliarde generazioni italiane. Impero di pace, perché 1'Italia
vuole la pace per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando
vi è forzata da imperiose, incoercibili necessità di vita. Impero
di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell'Etiopia.
Questo è nella tradizione di Roma, che, dopo aver vinto, associava i
popoli al suo destino.
Ecco la legge, o italiani, che chiude un periodo della nostra storia e ne apre
un altro come un immenso varco aperto su tutte le possibilità del futuro:
l. - I territori e le genti che appartenevano all'impero di Etiopia sono posti
sotto la sovranità piena e intera del Regno d'Italia.
2. - Il titolo di imperatore d'Etiopia viene assunto per sé e per i suoi
successori dal re d'Italia.
Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le forze Armate dello Stato, in Africa
e in Italia! Camicie nere! Italiani e italiane!
Il popolo italiano ha creato col suo sangue 1'impero. Lo feconderà col
suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari, le insegne, il ferro
e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell'impero sui
colli fatali di Roma.
Ne sarete voi degni?
Questo grido è come un giuramento sacro, che vi impegna dinanzi a Dio
e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte!
Camicie nere! Legionari! Saluto al re!