NEI COLORI DELL'ARCOBALENO
Il 30 giugno scorso si era presentato a Maurizio Costanzo Show per una dissertazione sul tempo Alberto Ruz Buenfil, nipote di Fidel Castro e figlio dell'archeologo che nel 1952 scoprì la famosa tomba di Pacal. Nato a Palenque, in Messico, è un guerriero di pace, portatore di pipa, impegnato nel processo di rinascita delle culture nativoamericane. Appartenente alla "Nazione dell'Arcobaleno", da quattro anni conduce il caravan 'Quetzalcoatl' (divinità a forma di serpente piumato onorata dalle civiltà precolombiane) attraverso il continente americano alla riscoperta delle cerimonie indigene.
Nel corso della trasmissione aveva
illustrato il tempo ciclico maya contrapponendolo a quello lineare del calendario
gregoriano. Riferiva la 'scoperta' dell'antropologo Josè Arguelles che decifrando i
codici maya su base quadridimensionale avrebbe ricostruito un moderno 'Calendario delle 13
lune' in armonia con l'universo e la biosfera.
Da questa esperienza televisiva era nato l'appello di Alberto Ruz Buenfil di festeggiare
insieme il "giorno fuori dal tempo, 25 luglio, e il capodanno maya, 26 luglio, con un
seminario.
Trovarsi per cambiare
il corso del tempo e della storia. Trovarsi in nome della pace e dell'unificazione.
Hanno risposto in 200, italiani e stranieri. Alberto Ruz ha dato il benvenuto a bordo
della nave Terra: "Pazzi siamo noi che veniamo da molto lontano - ha annunciato - per
dirvi queste cose, e più pazzi ancora siete voi che pagate per salire a bordo della nave
Terra in rotta verso il suo destino sulle acque dell'oceano galattico".
Conferenze, danze, cerimonie di "pago alla tierra" e cerchi di fratellanza. In
un angolo qualche gruppetto sparuto di aspiranti guerrieri intento a superare la prova
sciamanica "della freccia". Hippies, trandy, orientaleggianti: look di tutti i
tipi ma soprattutto giovani fan di James Redfield e le sue "illuminazioni".
Josè Arguelles, affiancato dalla moglie Lloydine, ha annunciato la sua missione: diffondere nel mondo il Calendario delle 13 lune di ispirazione maya affinché ben presto sostituisca quello gregoriano nell'uso comune per riportare la vita umana ad una dimensione autentica. E non c'è migliore opportunità cosmica per effettuare la trasmutazione. Infatti secondo Arguelles da ora e per 52 settimane i due calendari saranno perfettamente allineati.
Con Alberto Ruz e Josè Arguelles, antropologo e professore universitario, pacifista organizzatore di meditazioni planetarie e convergenze armoniche nonché ispiratore del Movimento Mondiale per il Calendario delle 13 lune, a far parte del "pazzo" equipaggio della nave Terra altri nove illustri personaggi: Lloydine, moglie di Arguelles e impegnata per la pace nel mondo; Erena Rangimarie Rere Omaki, principessa maori, dottore in medicina tradizionale della Nuova Zelanda e allieva di guaritori lakota, beneficiaria di importanti iniziazioni indigene; Tynetta Muhammad, statunitense, rappresentante della Nazione dell'Islam in America e protettrice dei diritti delle donne e dei popoli indigeni; padre Ovidio Cosbuc, rumeno, sacerdote cattolico di rito orientale, impegnato nello sviluppo di centri-studio sull'evoluzione cosmica e gli stati di coscienza; John Alexis Vierek, prete episcopale statunitense, missionario nei paesi baltici e organizzatore di numerosi incontri di meditazione planetaria e convergenza armonica; Giuliana Conforto, astrofisica romana, docente universitaria e studiosa di filosofia e religioni; Awahoshi Kavan, statunitense, terapista che cura con le vibrazioni delle campane di cristallo; Erin Kropidlowsky, statunitense, allieva degli sciamani hawaiani Kahuna e dei Nagual messicani; Maria Pia Pistoia, romana, collaboratrice al Villaggio Verde per lo sviluppo del nuovo piano di coscienza.
Insieme, in virtù della diversità ideologica e culturale che rappresentano, hanno firmato un trattato di pace nello "spirito dell'arcobaleno dove tutti i colori hanno pari valore" per una riunificazione di "mente, corpo, sessualità e cuore... soprattutto quella del principio maschile e del principio femminile". In una parabola vorticosa di presagi, paure, promesse e speranze, come immacolati profeti dell'apocalisse, hanno stilato "Il primo documento della storia per una religione universale". Il primo passo. Una provocazione? Anche. Una sfida? Forse. Forse, un abbozzo per la costituzione politica della "Nuova Babilonia". Secondo le visioni avute da Josè Arguelles "Il giorno del Giudizio Universale è ora. Stiamo già vivendo nel sesto anno della profezia, un ciclo che si protrarrà per 16 anni"... Una profezia di mutazione, di risveglio cosciente, di cambio vibrazionale che porterà la terra ad un livello superiore.
"Ci siamo riuniti perché la terra e l'umanità sono in un momento critico e siamo chiamati ad unirci nella verità, nell'amore e nel servizio per il bene di tutto ciò che vive. Il punto pratico della nostra riunione è l'opportunità di passare dal calendario gregoriano ad un nuovo calendario naturale che annuncia un tempo nuovo..." Un tempo, appunto, apocalittico in cui sarà svelata finalmente la verità. Un nuovo illuminismo spirituale in cui scienza, fede e religioni si fonderanno insieme per "rivelare" all'uomo la gnosi cristica "degli Esseni", risollevandolo dall'oscurantismo della chiesa e dalla bestialità della tecnologia. Un tempo di "ritorno" alla semplicità francescana, all'armonia naturale, al rispetto reciproco e sincero di tutte le culture planetarie o galattiche. Un tempo cosmico: "Siamo qui per capire e accettare che l'universo è vivo e che non siamo l'unica civiltà del cosmo. Siamo qui per seguire la via dell'unificazione tra tutti i pianeti nel rispetto di tutte le loro culture e della diversità..."
Guidati da Alberto Ruz che ha celebrato l'apertura con la sacra "caracol" (conchiglia cerimoniale che riproduce la 'voce' dell'universo) nelle sette direzioni (nord, sud, est, ovest, alto, basso e centro) e sedotti dalla possente voce di Erena Rangimarie esibitasi in una canzone di "forza" per tutti i popoli della terra, hanno firmato. "Abbiamo firmato tanti trattati con i "bianchi" - ha precisato la principessa maori - e siamo stati ingannati e traditi. Prima ci "sottomettevamo", ora con questo patto ci "leghiamo" al popolo degli uomini". Muhammad ha firmato perchè "Come in principio così alla fine". Padre Ovidio "Non per creare una nuova religione, ma in nome dell'unità e della universalità del messaggio spirituale". Alberto Ruz perché "È un momento sacro che nasce dal cuore e non dalla testa" e tutti gli altri perché "Il tempo della pace è finalmente venuto".
Don Ovidio ci ha tenuto a specificare che non era presente come rappresentante ufficiale della chiesa cattolica, ma in quanto prete cattolico "consacrato" la sua firma "ha un peso non indifferente", ed ha ammesso che alla chiesa serve tempo per potersi aprire ma che molti vescovi e preti stanno lavorando in tal senso.
Un documento coraggioso e "pretenzioso" se
si considera che tra loro c'erano dei personaggi autorevoli appartenenti a importanti
istituzioni:
"Non sappiamo ancora se ciò avrà un seguito - ha dichiarato Paolo Tremolada,
referente per il gruppo in Italia - o se tenteremo di "ufficializzare" il
documento portandolo all'O.N.U."
All'O.N.U., oltre che in molti dicasteri internazionali, si trova già depositato il
calendario delle 13 lune, il quale si trova anche nelle mani di mons. Agnelo, responsabile
dellufficio scientifico del Vaticano.
"La misurazione del tempo introdotta da papa Gregorio XIII nel tardo '500 è arbitraria e imprecisa - ha dichiarato Josè Arguelles - per di più, regolando la vita sociale e biologica dell'individuo, ha contribuito in tutti questi anni a mettere in dissonanza l'uomo con il piano cosmico a cui appartiene e di cui fa parte." Niente di nuovo, anzi gli indigeni, un tempo "selvaggi" ora semplicemente "saggi", da sempre basavano la misurazione del tempo sulle fasi lunari riconoscendo la legge cosmica della ciclicità: "il tempo rotondo", come la ruota di medicina, la ruota celtica, la ruota della vita. Benvenuta dunque la sapienza ancestrale dei popoli nativi che hanno saputo custodire per noi, e tramandarci, le leggi fondamentali dell'esistenza. I loro rituali e le loro cerimonie religiose stanno assumendo per il nuovo popolo degli uomini un'importanza sacrale.
"Gli indigeni erano nudi - ha
argutamente fatto notare una partecipante rivolgendosi direttamente al sacerdote cattolico
- e noi li abbiamo rivestiti; adesso li spogliamo di nuovo, insomma non sarebbe ora di
chiedere scusa?" Padre Ovidio, pacificamente scalzo come san Francesco, non ha
chiesto scusa: "In molti lo hanno già fatto. Non è questo il punto. Ora stiamo
lavorando insieme e collaborando ad un progetto che ci coinvolge tutti".
Erena, la donna di medicina maori, da parte sua ha comunque "già perdonato in nome
di Cristo".
Anche la ricercatrice Giuliana Conforto ha lanciato una critica al Vaticano: "Come fa il sesso ad essere demonizzato se Dio ci ha dotati di corpi predisposti all'unione sessuale?" e "i sacerdoti sposatisi dopo la consacrazione siano richiamati, riconciliati, accettati". La scienziata è studiosa di religioni ed ha svolto un grande lavoro di sintesi tra scienza e spiritualità, giungendo alla conclusione che "materia e spirito sono la stessa cosa", e che la materia è fatta di "spirito cristallizzato". Ha illustrato poi le nuove frontiere della fisica che spaziano senza limiti fra la materia oscura, incandescente e cristallizzata del supercosmo rivelando universi paralleli a più dimensioni in cui l'individuo esiste in infinite manifestazioni del sé... un immensa pellicola spaziotemporale dove tutto è già stato inciso dal principio alla fine. Non ha trascurato però l'aspetto olistico dell'esistenza dando il giusto peso alle forze creatrici e divine di natura spirituale.
Se è vero che all'approssimarsi del nuovo millennio sorgono inevitabilmente dubbi e timori e si moltiplicano le sette profetiche di ispirazione religiosa, è però altrettanto vero che mai prima d'ora si era verificata una intesa quasi perfetta fra tutte le religioni e i movimenti spirituali. Anche il Papa si era lasciato sfuggire tempo fa alcuni accenni all'ultimo misterioso segreto di Fatima che riguarderebbe proprio la chiesa e l'approssimarsi del 2000. Mai prima d'ora i popoli indigeni della terra si erano coalizzati unificando le proprie visioni... Forse le macchie solari o la famosa inversione dei poli magnetici, forse l'impatto con un'asteroide o una guerra mondiale... Chi sopravviverà dovrà ricominciare da capo una nuova alba, ricordando le danze tribali e sottomettendosi senza presunzione alle ferree leggi della natura. Il calendario delle 13 lune avrà finalmente il suo meritato trionfo.
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il cerchio sett/ott 1998
Il calendario delle 13 lune
Secondo il sistema codificato da Arguelles in un anno solare sussistono 13 cicli lunari di 28 giorni ciascuno per un totale di 364 giorni. In più ci sarebbe un giorno fuori dal tempo da preservare intatto nella sua staticità cosmica: giorno adatto alle riflessioni ed alla meditazione, giorno di transizione e di connessione tra un ciclo e l'altro. 28 sono anche i giorni del ciclo mestruale femminile, della fertilità, della natura. Il tempo di Arguelles viene calcolato su scala ventagesimale e non sessagesimale. Inoltre il sistema di misurazione si basa anche su calcoli "espandibili" e codici binari a punto barra che lo studioso indica come "base del sistema di annotazione galattica". 13 sono i "toni " e 20 i "sigilli solari" (energia creativa che si muove in un ciclo). La conseguente proporzione di 13:20 con 260 frequenze "si allinea in modo naturale col tempo lunare, solare, planetario e galattico generando una forma di tempo quadridimensionale in sintonia anche con il bio-ritmo umano".
I13 toni
della pulsazione creativa a loro volta, come meridiani temporali, sarebbero attraversati
dai 20 "sigilli solari", o "glifi". Lo Tzolkin, sacro calendario maya
detto anche matrice del tempo, sarebbe il risultante reticolato quadridimensionale che è
possibile elaborare solo utilizzando matematiche frattali e radiali: dimensioni
espandibili come l'onda creatrice stessa che dal centro si propaga in una moltitudine
infinita di processi evolutivi: un giorno equivale a 100 anni o 1000 anni... 260 frequenze
a 260 giorni o 26.000 anni e così via.
Il calendario gregoriano, secondo Arguelles, avrebbe imposto alla vita umana un rapporto
artificiale di 12:60 in dissonanza con la pulsazione naturale dell'universo e quindi
avrebbe procurato una 'sfasatura' tra la nostra esistenza e la frequenza galattica.
Alterazione che col tempo avrebbe accelerato sempre più le vite umane favorendo un ritmo
esponenziale di crescita tecnologica e industriale del pianeta in un senso inevitabilmente
materialistico.
Il
calendario, con la sua particolare caratterizzazione di interazione rotatoria fra glifi,
toni, onde e sigilli galattici ha anche la peculiarità di contraddistinguersi nei 4
colori fondamentali (per i popoli indigeni 4 sono anche le direzioni, 4 le famiglie
cosmiche, 4 gli elementi): Rosso, la nascita, la crescita, lo sviluppo delle
potenzialità. Giallo, la maturazione, la realizzazione e il compimento. Blu, la stagione
della morte ma anche della trasmigrazione e della trasformazione profonda. Bianco, la
purificazione e il riposo prima della rinascita.
E così escono nomi bizzarri per ogni "kin", o giorno dell'anno: luna ritmica
rossa, sole giallo spettrale, drago cristallo rosso... ecc.
Dalla analisi incrociata di tutti gli elementi, ruotabili ed espandibili all'infinito
secondo la proporzione dell'onda cosmica primordiale, sarebbe possibile non soltanto
ricavare un profilo della propria personalità, ma anche individuare sul sacro Tzolkin il
proprio "DNA cosmico", o oroscopo universale. Sapere insomma chi siamo, da dove
veniamo ma soprattutto perché esistiamo. Sarebbe possibile scoprire inoltre "in che
luna" si trovi un dato giorno: se è un buon giorno per chiedere una promozione o se
è meglio prendersi una vacanza.
Che l'uomo sia finalmente in grado di rispondere alle eterne domande che "dai tempi
dei tempi" lo assillano sul proprio mistero di "esistere"?