Un magico mixer di vita celtica e giapponese in uno spazio comasco

 

... La Donnetta grigia, così chiamata perché è solita indossare uno scialle grigio sulle spalle, si fa vedere solitamente sulla scala che conduce alla cantina la sera tardi o durante la notte; di giorno invece si nasconde chissà dove. Se ne è sentito parlare a Rezzonico e a Campo Vallemaggia (Como) ma è molto popolare anche in Svizzera, specie nei dintorni di Mendrisio. In genere si tratta di una sorta di fata benefica: veglia i neonati nelle culle, assicura il benessere della casa, tiene lontano le malattie e qualche volta conduce anche alla scoperta di tesori sepolti... ma non tutte le creature del "piccolo popolo" che abitano nelle nostre zone sono benigne. Ci sono per esempio gli Encof, folletti delle valli lariane, val Bregaglia e Valsassina che si divertono a procurare brutti incubi o a disturbare il bestiame nelle stalle, i Ciapin, diavoletti lombardi e della Svizzera italiana. Le Cialarere, streghe o creature del vento diffuse in tutta la fascia di confine italosvizzero: rapiscono i bimbi dalle culle incustodite, ma per difendersi è sufficiente spargere il pavimento di briciole di pane o adagiare gli infanti sul fieno...

Di queste e di altre curiosità sul mondo incantato di gnomi, fate, folletti e mitologia ne parla a gran voce uno spazio nuovo, di recente apertura in città. Psyche, in via Cadorna 17, è infatti un negozio di oggetti d'arredamento, musica, gioielleria e cose antiche ispirate agli stili di vita celtico e giapponese.

E tra un amuleto di puro osso di orco e una vasta gamma di simboli sacri è possibile anche trovare tanti libri con storie di folletti, di fantasmi e di stregonerie narrate sulle rive del Lario o importate da utto il globo. Ma anche argomenti vari spazianti dall'archeologia di Stonehenge e dei monoliti bretoni alla filosofia Zen. La novità importante è che se non si vogliono comprare, i libri si possono comunque chiedere semplicemente in prestito. Spiega il giovane titolare Fabio Conistabile che gli è nata l'idea sulla via del ritorno da un viaggio in Bretagna. Ma perché celti e giapponesi insieme? È un interrogativo quasi d'obbligo che scaturisce spontaneo dato anche lo spazio esiguo a disposizione dell'antro. "Il Buddismo Zen che pratico da molti anni - racconta - mi sta particolarmente a cuore, però poi col passare del tempo ho imparato ad apprezzare anche altre culture e altre filosofie esoteriche trovando particolarmente affascinante la religione celtica. Ho voluto integrare i due insegnamenti, apparentemente opposti, in un unico spazio". Come opposti? "Bè, mentre per lo Zen tutte le piccole cose riverberano l'infinito, quindi c'è l'immanenza nella trascendenza, per i celti sembra che avvenga il contrario, cioè il creatore si manifesta nel creato, quindi la trascendenza nell'immanenza". Lui li ha sposati rifacendosi a un motto zen: "Ogni cosa canta l'assoluto".

Fabio, spinto da molte sollecitazioni da parte anche del pubblico, sta cercando di fondare un'associazione. Già da marzo conta di organizzare un corso di arpa celtica in cui il partecipante sosterrà solamente il costo del noleggio dello strumento. Ha poi in serbo molte idee fruttifere per i comaschi spazianti dalle lezioni gratuite di canto bardico alle feste celtiche: Beltane (1 maggio, primavera), Lugnasad (1 agosto, estate), Samhain (1 novembre, autunno) e Imbolc (1 febbraio, inverno). Lugnasad era anche la festa del sole mentre Samhain e Beltane erano le cerimonie dedicate alla pastorizia, l'uscita e il rientro del bestiame ai pascoli. Queste antiche ricorrenze magico religiose non sono andate del tutto scomparse tra noi e pur avendo perso gran parte della loro autenticità sono state assorbite e inglobate nella stratificazione culturale locale. Samahain in particolare è rimasta molto viva nel subconscio umano diventando Ognissanti per il mondo cristiano e Halloween per quello laico moderno però assumendo una forte connotazione commerciale. Di Beltane si serba un vago souvenir fiabesco dell'"albero della cuccagna". Nelle valli montane e nei piccoli paesi alpini ancora si suole festeggiare la Giubiana di fine inverno che altro non è che l'eco di Imbolc. Di Lugnasad invece si protrae l'usanza del falò di ferragosto. Il susseguirsi delle stagioni era molto significativo per gli antichi perché rappresentava la ruota della vita e, per i celti, la ruota delle reincarnazioni. Infatti ci ricorda Fabio Conistabile che alla verità biblica "Polvere sei e polvere ritornerai", i celti contrapponevano la loro verità: "Noi siamo Luce e rimarremo Luce attraverso tutti gli eventi dell'incarnazione sulla Terra".

Alla nostra domanda se ci sono molti comaschi interessati alle culture celtiche, Fabio ha risposto che sì, i comaschi sembrano più attratti dai celti piuttosto che dai giapponesi, ma che comunque capitano per caso nel negozio poi si appassionano... e chiedono... Fabio spera di andare avanti così a lungo, cioè senza essere sopraffatto dall'interesse commerciale, senza finalità politiche e cercando, nel suo piccolo, di coniugare Oriente e Occidente in una visione diversa della vita, anche se conflittuale, comunque "New".

 

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broletto n. 61 pri 2000