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Percorsi di Fede |
Prove certe dell’esistenza storica di Gesù Cristo
Immagine dal sito: La replica della Sacra Sindone a La Laguna
La Sacra Sindone di Torino in un suo negativo fotografico
Negare l'esistenza storica dell'Incarnazione del Figlio di Dio è senza senso perché significherebbe cancellare
quanto conosciamo di Lui dalla Bibbia e dalla tradizione cristiana, con un folto numero di testimoni, santi e martiri
Cari amici: non siamo di fronte ad un optional! Qui si tratta di vita o di morte eterna (Mt 25,31-46; Gv 8,51). Pietro dice a Gesù dopo il discorso sul Pane della Vita:
"Signore, da chi andremo? Tu solo ai Parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio (=il Messia)" (Gv 6,68-69)
Le sembianze di Gesù descritte all'imperatore di Roma in una lettera del predecessore di Pilato
Fonti storiche non cristiane su Gesù di Nazareth in Wikipedia
A.
SCRITTORI PAGANI
TACITO
negli Annali (lib. 15,44) dell’anno 116, racconta di Nerone
che accusò i cristiani dell’incendio di Roma, e scrive del “fondatore
di questa setta di nome Cristo, già condannato al supplizio sotto
l’impero | |
SVETONIO
nella Vita di Claudio (c. 25) del 120 circa, racconta che
l’imperatore Claudio cacciò da Roma i Giudei in continuo tumulto a
istigazione di un certo Cresto (=Cristo). Il testo in latino, che sta
alla base della notizia deformata, è stato così espresso: Iudaeos
impulsore Cresto... .Tale espulsione avvenne tra il 49 e il 50 (cfr.
Luca Atti 18,2). | |
PLINIO
IL GIOVANE,
governatore della Bitinia scrisse, tra il 111 e il 113, in una
lettera all’imperatore Traiano che i Cristiani si riuniscono “e
cantano un inno di lode a Cristo come a un dio”. | |
MARA
BAR SERAPION IL SIRO,
filosofo stoico scrive, dopo l’anno 70, a suo figlio Serapione di
un “saggio re”, con inplicito riferimento a Cristo: “Che
cosa ha giovato ai Giudei l’uccisione del loro saggio re, poiché da quel
tempo fu tolto loro il regno?” |
B.
SCRITTORI GIUDEI
GIUSEPPE
FLAVIO,
storico ebreo, nella sua opera Antichità Giudaiche, pubblicata tra
il 93-94, narra del figlio del pontefice Anna, Anano il quale “accusò
Giacomo (il Minore), fratello di Gesù detto il Cristo, e alcuni altri di
trasgressione della Legge e li fece lapidare” (Lib. XX,9,1). Esiste
inoltre un brano, ancora più chiaro, dal nucleo genuino, ma per
l’autenticità discusso dai critici che lo pensano rielaborato da
parte cristiana. Il testo dice di Gesù uomo saggio, che era il
Cristo,”da Pilato condannato al supplizio della croce, su denuncia dei
nostri primari cittadini”. Egli apparve redivivo al terzo giorno a coloro
che non cessarono d’amarlo. “E il gruppo dei cristiani che da lui
presero il nome permane tuttora” (cfr. Lib. XVIII, 3,3). | |
IL
TALMUD BABILONESE
fa riferimento al Cristo storico nei suoi accenni occasionali.
Perfino il giudaismo offre spazio alla figura di Cristo presentandolo come figlio
di una adultera,
seduttore
e fondatore di una setta atea, né ha mai dubitato della sua storicità,
così come afferma san Giustino, martire a Roma nel 165, nella
sua opera Dialogo con (l’ebreo) Trifone (cfr. 17,108). |
1.
Accuse contro i cristiani (Secolo III)
«
[Girano accuse orribili contro i cristiani.] Pare che essi adorino la
testa della bestia più ignobile: l’asino...! Non so se siano accuse vere. Ma
queste voci non nascerebbero, se essi non si radunassero in segreto, di notte.
Si dice anche che adorino un uomo condannato a morte e giustiziato per i suoi
delitti; nelle loro cerimonie essi infatti espongono la croce, simbolo di
delinquenza e di morte... Molti sono gli eccessi che si dice commettano i
cristiani. Tutti, o quasi, sono dimostrati veri dalla stessa oscurità della
loro perversa religione ».
[Da:
Minucio Felice, Dialogo Ottavio, 9-10]
2.
Nerone: La prima persecuzione contro i cristiani
Né
l’attività degli uomini, né i regali del principe o le preghiere agli dei
facevano cessare la voce vergognosa, che attribuiva ad un comando di Nerone
l’incendio che aveva devastato Roma. Per cui, per abolire questa diceria,
Nerone si inventò dei colpevoli trovandoli in quelli che la gente chiama
cristiani, e che sono malvisti da tutti per le loro pratiche turpi.
All’origine del loro nome vi è un certo Cristo, che durante l’impero di
Tiberio fu condannato al supplizio da Ponzio Pilato.
[Da:
Tacito, Annali, XV, 44]
3.
La persecuzione di Domiziano del 95 d.C.
Domiziano
uccise con molti altri anche Flavio Clemente mentre era console, sebbene fosse
suo cugino ed avesse in moglie una sua parente, Domitilla. Rinfacciava ad
ambedue l’accusa di non considerare l’imperatore come un dio, accusa per la
quale furono condannati anche molti altri, che come loro deviavano verso costumi
giudaici e cristiani; di essi alcuni soltanto vennero messi a morte, altri
furono privati dei loro beni.
[Da:
Dione Cassio Cocceiano, Storia di Roma, 67, 14]
4.
Tito e il tempio di Gerusalemme
«
Tito progettava di abbattere il grande tempio di Gerusalemme... [Si consultò
allora con i suoi:] ad alcuni sembrava inopportuno abbattere l’edificio sacro,
illustre più di ogni altra cosa mortale. Salvandolo, si sarebbe data prova
della moderazione romana; distruggendolo, la crudeltà dei Romani sarebbe stata
nota in eterno. Altri, tra cui lo stesso Tito, sostenevano al contrario che il
tempio andava distrutto, in primo luogo perché la religione dei Giudei e dei
cristiani sarebbe stata, in tal modo abolita del tutto; infatti le due
religioni, pur contrarie tra di loro, provengono dagli stessi fondatori; i
cristiani derivano dai Giudei; una volta estirpata la radice — abbattuto il
tempio tutta la stirpe sarebbe facilmente perita (Alla fine, come è noto, il
tempio fu effettivamente distrutto nel 70 d.C. ndr).
[Da:
Tacito, Frammenti delle Storie, 2]
5.
La persecuzione di Diocleziano (Imperatore dal 284 al 305 ndr)
«
L’imperatore Diocleziano infuriava verso tutti... I sacerdoti erano
catturati... e condannati con tutti i loro fedeli, senza poter parlare o
difendersi. Uomini e donne (giovani, vecchi e bambini) erano condannati alle
fiamme, e non da soli, giacché erano una moltitudine, ma tutti radunati
insieme; i servi erano sprofondati in mare con grossi macigni appesi al collo.
[Da:
Lattanzio, La morte dei persecutori, 15]
6.
L’Editto di Costantino (o
Editto di Milano del 313 d. Cr. rivolto a tutti i funzionari dell’Impero)
Essendoci
felicemente incontrati a Milano io, Costantino Augusto e anch’io, Licinio
Augusto, e avendo considerato tutto quanto interessa il bene e la sicurezza
dello Stato, abbiamo creduto opportuno regolare in primo luogo, fra tutte le
altre leggi adatte a procurare il vantaggio per la maggioranza degli uomini,
quelle che riguardano la religione, per concedere e ai cristiani e a tutti piena
e assoluta libertà di seguire ognuno la religione che vuole, affinché tutto ciò
che vi è di divino in cielo possa essere reso propizio a noi e a tutti quelli
che si trovano sotto di noi.
[Da:
Lattanzio, La morte dei persecutori, 48]
Le verità storiche sul Cristianesimo:
Dizionario: Storia della Chiesa cattolica - Storia del Cristianesimo | |
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