Collegamento alla pagina "Cadore-Comelico" de "Il Gazzettino"

29-11-2005

La Giunta acquista un quadro
di Giovanni De Bettin
da destinare in sala consiliare

La sala consiliare di S. Stefano di Cadore si è arricchita di un'opera artistica di Giovanni De Bettin Linc.
Il soggetto del quadro, ripreso anche in un brano del libro
"N'OTA INERA...", scritto a quattro mani con il figlio Gian Mario, presenta in maniera singolare, ma fedele alla tradizone, i paesi del comprensorio comeliano, richiamandoli alla mente attraverso il simbolo che hanno assunto nell'immaginario popolare.
Sulla tela, acquistata dal governo dezoltiano a prezzo eccezionale, il pittore ha così immortalato il soprannome attribuito ad ogni paese, sulla base di una peculiare caratteristica derivante da storie e motivazioni perse dalla notte dei tempi, ma che distingueva per carattere ed usanze di vita il popolo di un villaggio dall'altro.
Ecco allora che, tra una pennellata e l'altra, emergono: "I prees" a Padola, "I Bòi" a Dosoledo, "I Corve su la tore" a Danta, "I avocats" a Casamazzagno, "I geets" a Candide, "I Giudèi" a San Nicolò, "I Zigainar" a Campolongo, "I Corve" a Costa, "I mute zal ciampanin" a Santo Stefano, "I Punf al cer dla sandla" a Costalissoio, "Coi dal Borsito" a San Pietro, "L'olpe" a Costalta , "I bacagn" a Valle, "I mastela" a Presenaio.


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"ACCADE A COSTALTA..."

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