|
Confronto di idee ed esperienze
Quesiti e problemi emersi in questo
corso
Incontro
di intergruppo del 19/12/00 Nell’
incontro di intergruppo del 19/12/00 i corsisti hanno illustrato i loro lavori e
gli interventi di tutti i partecipanti hanno dato luogo ad un vivace dibattito
che ha evidenziato in particolare le difficoltà della nuova didattica modulare.
Si è sottolineato da un lato l’ abitudine consolidata a seguire le unità
didattiche in rigida successione consequenziale tra loro e, dall’ altro, le
difficoltà oggettive di procedere disarticolando i moduli, come ad esempio per
la matematica. Infatti,
mentre nella programmazione per unità didattiche si seguiva un criterio
sequenziale tra gli argomenti, nei moduli si dovrà procedere per linee
parallele. E’
emersa quindi l’ esigenza di riscrivere i curricoli per cercare di superare
questi ostacoli. Difficoltà
sono state rilevate anche nella stesura materiale dei moduli da parte dei
corsisti, ad esempio è stato sottolineato il problema di redazione dell’
analisi, dove si è richiesto di contenere la lezione in rigidi limiti di spazio
cartaceo, troppo ristretti per abbracciare un’ intera ora di lezione
scolastica. Ci
si è posti alcune domande: 1)
i moduli devono essere intercambiabili? Possono essere esportabili? Sono
necessari i pre-requisiti per affrontare un modulo? Si
è giunti alla conclusione che l’ interscambiabilità dei moduli non deve
essere intesa in senso assoluto. 2) Un
altro problema è connesso alle tipologia delle verifiche: con la didattica modulare
si tende ad utilizzare prove scritte oggettive, esercitando gli alunni
principalmente a questa tipo di verifica, mentre l’ esame di stato, al termine
del ciclo di studi, richiede di sostenere anche un colloquio orale. 3)
Difficoltà non indifferente è quella delle scadenze fisse che la normativa scolastica
impone per la valutazione degli alunni (trimestri o quadrimestri): adottando
nella realtà scolastica attuale la didattica modulare, può capitare di dover
necessariamente predisporre una verifica sommativa a metà di un modulo.
Esistono quindi ostacoli oggettivi a conciliare la didattica modulare con la
struttura odierna della scuola. 4) Inoltre, la redazione del modulo da consegnare agli
studenti da parte dell’insegnante risulta superflua in relazione ad argomenti
trattati già dai libri di testo adottati. Un corsista a questo proposito ha
infatti opportunamente sottolineato l’ utilità di questo lavoro solamente nel caso in
cui venga fornito agli alunni, insieme alla consegna del testo del modulo, anche
del materiale ulteriore ampliando i contenuti del libro di testo. 5)
Le verifiche formative, poi, sono sottovalutate degli alunni in quanto non danno
luogo ad una valutazione che ha riflessi rilevanti sul loro curricolo. Occorrerebbe
quindi attribuire un minimo di peso anche alle formative per indurre i ragazzi a
prepararsi più seriamente a queste prove. 6) Nella strutturazione degli esempi di moduli redatti in questo corso, secondo alcuni corsisti, è risultata difficoltosa anche la separazione degli esempi applicativi dal contesto della parte relativa all’ analisi. Durante la spiegazione di una lezione agli alunni infatti è molto più spontaneo ed istintivo intercalare l’ esposizione teorica con esempi concreti che vengono spesso suggeriti e richiesti dagli alunni stessi. 7)
Altri interventi hanno evidenziato determinate condizioni a cui sono subordinati
i vantaggi della didattica modulare. In particolare una corsista ha sottolineato
l’ utilità dei moduli in caso di
aree di progetto, di percorsi tematici affrontati interdisciplinarmente. 8) Alla domanda “cosa serve l’ analisi richiesta nella struttura dei moduli redatti durante questo corso?” si è cercato di rispondere sulla base dell’ esperienza scolastica ed è emerso che la parte del modulo relativa all’ analisi potrebbe essere intesa come una sintesi di quello che è una spiegazione orale agli studenti da parte dell’ insegnante. Potrebbe esserci una corrispondenza tra l’ analisi ed i riassunti schematici collocati all’ inizio o alla fine di un capitolo nei libri di testo. Nella stesura dell’ analisi viene usato un linguaggio più tecnico e specifico della disciplina trattata rispetto alla parte delle generalità. 9)
La programmazione modulare deve essere
attuata a tre livelli Þ
a) d’istituto b) di dipartimento;
c) di classe, senza la determinazione di obiettivi cognitivi ma di
“ambiente”. Occorrerà quindi individuare i nodi concettuali di tutto il
biennio / triennio / quinquennio e non potrà essere una programmazione
individuale ma interdisciplinare, che comporterà la realizzazione e l’
utilizzo di moduli interdisciplinari. 10)
Un pericolo della didattica modulare è quello di abituare il ragazzo a vedere
le cose per “compartimenti stagni”, perdendo il senso della sequenzialità e
l’ ordine cronologico degli accadimenti che si succedono nel tempo. 11)
Infine, il vero problema nella didattica modulare riguarda la realizzazione anticipata
di prove di verifica standardizzate e trasparenti, con grigie di valutazione
oggettive. Vantaggi della didattica modulare rilevati nell'incontro. -
Ricerca della qualità totale, programmare in termini di obiettivi da
raggiungere e poi verificarli, maggior flessibilità
e non ripetizione di contenuti in diverse discipline. -
Il modulo standardizzato permette altresì la comunicazione e il confronto fra gli
insegnanti .
|
|