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INCONTRO CON IL LIBRAIO
Il giorno 13 febbraio
2006, abbiamo incontrato il signor Sandro Dalla Gasperina, socio
ed amministratore della libreria "Agorà" di Feltre.
Con questo incontro ci siamo proposti di conoscere quali sono state
le motivazioni che lo hanno portato ad avviare una tale attività,
capire cosa significa essere un "libraio" oggi e come
si è evoluta la figura nel corso degli anni, inoltre volevamo
farci un'idea dei principali problemi inerenti la gestione di una
libreria.
Sandro, una volta finiti
gli studi, lavora come dipendente nella libreria "Pilotto"
di Feltre per 25 anni, assumendone di fatto la conduzione e diventandone
il punto di riferimento. Nel 2001 decide di avviare un'attività
in proprio e costituisce con altri due soci una libreria a responsabilità
limitata a Feltre. Per coprire il fabbisogno finanziario iniziale,
il signor Sandro ha chiesto dei finanziamenti alle banche.
Avviando questa nuova attività, Sandro si trova in concorrenza
con le altre due librerie situate a Feltre, considerando che su
un bacino d'utenza della zona di circa 25.000 persone, solo circa
il 10% legge più di sette libri all'anno, il 30% legge almeno
un libro e il 60% non ne legge neanche uno. Queste percentuali,
dal 1970 ad oggi, sono rimaste invariate. Le statistiche dicono,
inoltre, che le donne leggono più degli uomini e che il numero
dei libri letti dalle persone è inversamente proporzionale
al titolo di studio che hanno conseguito.
Evoluzione del mercato librario
Successivamente il signor Sandro ci ha esposto l'evoluzione del
mercato librario negli ultimi quaranta anni.
Negli anni '60-'70 in Italia erano presenti sul mercato molte case
editrici di piccole dimensioni, uscivano in media 8 titoli al giorno
e quindi il magazzino era sopportabile, i costi di affitto erano
minori ed era possibile acquistare i libri in c/deposito, pagando
solo il venduto. Per questo i costi di gestione erano minori.
In questi anni, inoltre, venivano stanziati ingenti capitali alle
biblioteche comunali, che gestite da volontari, per lo più
maestri, si fornivano nelle librerie di fiducia non chiedendo particolari
agevolazioni. Tutto questo comportava al libraio delle sicure entrate.
Oggi, invece, non ci sono più tante piccole editorie, ma
ci sono delle editorie leader, escono in media 160-180 titoli al
giorno e quindi il magazzino aumenta a dismisura, sono aumentati
i costi di affitto dei locali e non c'è più la possibilità
di acquistare i libri in c/deposito ma esiste la possibilità
di resa, che non permette comunque di avere immediata liquidità,
in quanto i libri vengono scalati dagli acquisti successivi.
L'elevata informatizzazione ha portato ad aggiungere ai costi di
gestione i costi di hardware e software e di adeguata formazione
del personale.
Nel passato gli editori svolgevano soltanto l'attività di
editoria, mentre oggi, soprattutto nelle grandi città, i
maggiori editori hanno aperto dei punti vendita. L'approvvigionamento
di questi negozi salta la linea di distribuzione e per questo vengono
praticati maggiori sconti.
Il rischio per le librerie indipendenti è che per queste
grosse catene, possa diventare conveniente aprire dei negozi anche
nei piccoli comuni.
Inoltre, i grandi editori puntano sulla quantità del venduto,
perché solo la quantità elevata può garantire
dei profitti e per questo vengono penalizzati gli autori che non
garantiscono una tiratura di vendita elevata. Sono appunto i piccoli
editori che permettono a questi autori la pubblicazione delle loro
opere ed è la libreria indipendente che ne permette la distribuzione.
La diminuzione dei piccoli editori e delle librerie indipendenti
presenti sul mercato, potrebbe portare ad una omologazione culturale.
Le librerie, in questi tempi, devono far fronte anche alla concorrenza
di altri soggetti, quali Internet, i supermercati e la vendita di
libri allegati ai settimanali, quotidiani e periodici.
I margini di guadagno lordo
I margini di guadagno lordo conseguibili da una libreria non sono
molto elevati. Posto 100 il prezzo di copertina, il 45% va all'editore,
il restante 55% viene ripartito tra distributore (20-25%) e rivenditore
al dettaglio (30-35%). Tale margine lordo deve permettere la copertura
di molti costi come ad esempio l'affitto del locale, il riscaldamento,
la luce elettrica, il telefono, l'assicurazione, il personale e
deve garantire il conseguimento di un reddito.
Il margine per i testi scolastici è più ridotto (19%).
Considerazioni conclusive
Sulla base di quanto emerso dall'incontro ci siamo confrontati con
le difficoltà oggettive che un imprenditore, che vuole avviare
una tale attività, si trova a dover fronteggiare.
Dalla Gasparina ci ha dato l'idea di far diventare la nostra libreria
cooperativa una succursale specializzata in un settore specifico.
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