comiso



Chistu é u paisi r'o scunfuortu:

 

COMISO E COMISANI

o cari acqua o tira vientu

o sona a muortu

POESIA

comisani@libero.it




COMISO E COMISANI
( http://digilander.libero.it/comisoecomisani )






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"Inno a Comiso")




COMPOSIZIONI POETICHE

In questa sezione vengono presentate poesie, in italiano e in dialetto, composte da poeti comisani, di nascita o di adozione.
Le poesie vengono distinte in:

Le poesie di questa pagina, scritte in italiano e dedicate a Comiso, sono di Adalgisa Licalzi, Salvatore Fiume, Gesualdo Bufalino, Biagio La Ferla,
Rosa Maria Di Falco, Corrada Biazzo e Biagio Civello

Nella pagina seguente sono presentate poesie dedicate a Comiso e scritte in dialetto.





COMISO


Comiso, dal dorso di delfino,
nell'amplesso con gli Iblei
si acquatta e si annusa.
(Nuda, allo sguardo della mia campagna).
E steli dondola, lunghi,
più su del cielo,
dove ascendono
i luoghi della mia infanzia,
gli stessi dei miei vent'anni-luce
con le aureole più limpide,
i luoghi santi dove dorme
mio padre,
dove anch'io trasformerò
le mie mani
in terra benedetta.


Adalgisa Licalzi

è l'autrice

di questa lirica,

che è tratta da

COMISO VIVA
(anno 1976)





COMISO


Primo: il sapore di lattuga
poi: lo schiocco di una frusta
il raglio d'un asino
il suono di campane
il tinnire dei bicchieri
il rosso del vino
l'azzurro del cielo
il nero delle rondini
gli occhi di Rosaria
i piedi di Rosaria
il rosa di Rosaria
e il petto di Rosaria;
fatta l'addizione
trovato il risultato
era quello l'universo
del luogo ov'era nato.

Salvatore Fiume
(1915-1997)

è l'autore
di questa composizione,
che è tratta dal sito
www.fiume.it







AL FIUME


Ippari vecchio, bianchissimo greto,
a te ho consegnato la mia infanzia,
l'empia novella t'ho raccontato.
Come serpi nelle tue crepe
stanno tutti i miei giorni ad aspettarmi,
sotterrata nell'acque tue
c'è la pietra del mio cuore.

Ippari vecchio, fiume di vento,
voglio un'estate venirti a trovare.

Quanta rena di tempo è volata
fra le tue sponde di luce veloce,
quante tacquero trecce scellerate
ai davanzali che non scordo piú.
Ah moscacieca d'occhi e di scialli,
ah vaso mio di basilico scuro,
bocca murata dell'amor mio!

Ippari vecchio, fiume ferito,
fammi sentire la tua voce ancora.

Per strade rosse me ne sono andato,
per strade nere ritornerò;
col guizzo estremo d'aria fra le labbra
da lontano il tuo nome griderò.
Arrivare potessi alla tua foce
di crete pigre, di canne dolenti,
dove ti cerca sterminato il mare.

Ippari vecchio, zingaro fiume,
dove tu muori voglio anch'io morire.

Gesualdo Bufalino
(1920-1996)

è l'autore di questa lirica,

tratta da L'AMARO MIELE
(Ed. Einaudi - Anno 1982)








COMISO


Comiso che dormi all'ombra
dell'ultimo carrubo,
appoggiato ai reduci filari
di muri a secco

(ragnatele perenni
di questi sonnecchianti Iblei),
forse non ti sveglierà più
lo scroscio luccicante
delle piccole sorgenti delle cave
e nemmeno il tintinnio
dei martelli sui selvaggi liti;
ma ti sveglierà
il corso del tempo che fugge.

Biagio La Ferla

è l'autore
di questa lirica,
scritta nel 2005






VOCI DI COMISO


Adagiata ai piedi degli Iblei,
cullata dal mormorio dell'Ippari,
risplendi con vicoli e viuzze
che furtivamente brillano
tra barocco e merletti...

Poeti, scultori e pittori
Ti hanno intessuta
con accurati ricami,
modellando con maestria i tuoi mosaici...

Consoli lo stanco viandante,
vestendolo di trepide attese e
di ombre vaganti.
E, quando finalmente giunge la sera
e Ti spogli del tuo ozioso richiamo,
spegni le ultime voci...

Rosa Maria Di Falco
è l'autrice di questa poesia,
scritta nel 2008



https://rosemary3x.wordpress.com/

https://rosemary-3y.blogspot.it/

https://rosemry3x.wordpress.com/





COMISO


Immagini
Di colori eterni
Di pietre millenarie
Fra tetti e campanili
Di Chiese immortali
In un cielo di miti . . .

Impronte di civiltà invitanti
Di misteri, dei e santi
Di vite vecchie e nuove
Fra luci e lutti
Di un borgo senza tempo . . .
Piccolo . . . Grande
In un'isola d'enigmi. . .

Fra quelle case
Quelle strade antiche
Ho percorso la mia storia . . .

Corrada Biazzo

è l'autrice
di questa poesia,
scritta nel 2009








COMISO


Comiso, nido tra gli Iblei, terra di sole e pietra,
le tue vie risplendono, eco di passi e di storia.
Piazza Fonte Diana, gioiello di vita comunitaria,
racconti di festa, di fuochi, di canti e di gloria.


Le tue chiese, Annunziata e Matrice, in barocco vestite,
competono in celebrazioni,
in un duello di luce e colore,
                                            mentre San Biagio osserva e protegge.
I quartieri, cuori pulsanti di un passato combattuto,
ora si stringono in un abbraccio di pace e amore.


Gente di Comiso, accogliente e di animo gentile,
culla di cultura, di Bufalino e di Fiume sei fiera.
L'Ippari scorre, guardiano di memorie antiche,
e a Cava u Purcaru sussurra storie sotto la caverna.

La primavera tinge di bianco i tuoi mandorli in fiore,
il carrubo offre doni, e l'ulivo s'innalza fiero.
Le pirrere narrano di mani che scolpivano la pietra,
in un tempo in cui i romani chiamavano casa
questo suolo sincero e ricco d'acqua. 


Comiso, tu sei poesia, sei canto di pietre e di fiori,
sei l'anima di chi ti ama, di chi non ti dimentica mai.
In ogni angolo un ricordo,
in ogni sguardo una promessa,
di un amore eterno che,
come il tuo fiume, non passerà mai.

   
   

Biagio Civello

è l'autore
di questa poesia,
scritta nel 2024







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Nota

L'INNO A COMISO, composto da Biagio F., è eseguito dal maestro Marcello Serafini