Gioia, stupore, emozione, riconoscenza, gratitudine: sono soltanto alcuni dei sentimenti che si provano al termine del nostro viaggio in Terra Santa. Volendo ricorrere ad una immagine per rappresentare il nostro stato d’animo potremmo utilizzare quello del lago Tiberiade in tempesta, per l’intensità e il sovrapporsi dei sentimenti sopra elencati. Il viaggio-pellegrinaggio è stato un costante crescendo, grazie alla sapiente e profonda conduzione del nostro gruppo da parte di Jack, la nostra guida, e di don Egidio Tittarelli. Infatti la spiegazione di Jack dei luoghi visitati, sempre pertinente e mai meramente scolastica, unitamente alla lettura e al commento dei brani evangelici da parte di don Egidio davano la concreta impressione di “vedere ed ascoltare” Gesù nei stessi luoghi che stavamo calpestando. Volendo enucleare, a titolo puramente esemplificativo, alcuni momenti salienti del viaggio ci piace ricordare il rinnovo delle promesse matrimoniali a Cana, i minuti di silenzio assaporati sul lago Tiberiade con il battello a motore spento, la via crucis a Gerusalemme, il canto dell’ave Maria sul luogo della dormizione della Madonna, l’incontro con i piccoli fratelli di Jesus Caritas della comunità di Charles de Foucauld, l’incontro con suor Donatella e la visita al Baby Hospital di Betlemme… Una gioia particolare l’abbiamo provata a Nazareth sul luogo dell’incarnazione, a Betlemme sul luogo della natività, a Gerusalemme sullo squarcio del calvario, e soprattutto sulla pietra “vuota” del Santo Sepolcro. Grazie alla vicinanza dei luoghi Santi agli alberghi dove risiedevamo, abbiamo potuto visitarli più volte anche individualmente, come famiglie, in momenti diversi (indimenticabile la Santa Messa alle 5,30 di mattino nel Santo Sepolcro concelebrata da don Egidio) consentendoci non solo di “visitare” ma anche riflettere e pregare dove è nato, vissuto, morto e risorto il nostro Salvatore. Motivo di profonda gioia è il fatto di aver vissuto questo pellegrinaggio come famiglie, con i nostri figli, spinti non da curiosità turistica ma da anni di ascolto della Parola di Dio, un percorso iniziato in età adolescenziale con l’aiuto di tanti biblisti grazie alla passione alla Parola trasmessaci da don Quarto Mosca. Come Famiglia di Famiglie abbiamo potuto esprimere la nostra gratitudine dei doni ricevuti insieme a don Egidio, che ricordava peraltro il 25° del suo sacerdozio e ha rappresentato e rappresenta per la nostra comunità un punto di riferimento essenziale sia per le numerose settimane bibliche da lui guidate, sia per il suo accompagnamento nel cammino di iniziazione cristiana iniziato grazie alla sensibilità e passione per le famiglie da parte del nostro vescovo Luigi Conti, accompagnamento che è proseguito nell’attuale percorso per famiglie tracciato ora dal vescovo Claudio. Non possiamo al termine non evidenziare anche qualche nota negativa: la percezione della divisione tra cristiani proprio nel luogo Sacro per eccellenza della cristianità, il Santo Sepolcro, lo scandalo del muro che divide Israele e Gerusalemme dai Territori Occupati della Palestina. E proprio ricollegandoci al muro vorremmo concludere queste righe rivolgendo un invito a tutti, lo stesso invito che ci ha rivolti suor Donatella del Baby Hospital di Betlemme. Suor Donatella ogni venerdì alle 17 lascia per pochi minuti il proprio impegno in ospedale, imbraccia l’unica arma che conosce, la preghiera, e percorsi quei 150 metri che separano la struttura della Caritas dal muro davanti al check point recita il rosario: a noi e a tutti voi chiede di recitare, insieme a lei e alle sue consorelle, almeno una Ave Maria, ogni venerdì alle 17.

 
Il Gruppo Famiglie di Montelupone