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RADAMANTO    (C1)
Figlio di Europa e di Zeus. Fu un uomo onesto e giusto e per questo motivo alla sua morte Zeus lo nominò giudice dell'Inferno, compito che divideva coi fratelli Minosse ed Eaco.

REA   (C1)
Figlia di Urano e di Gea e sposa di Crono, fu madre di Demestra, Era, Estia, Ade, Poseidone e Zeus.

SATIRI     (C1)
Geni dei boschi, delle acque e dei monti. Con le ninfe e le Baccanti partecipavano alle feste di Bacco, figurati con gambe caprine, due corna in fronte e una coda tra la caprigna e l'equina.

SAUROCTONO  (C1)
era l'appellativo per Apollo uccisore della lucertola.

SCILLA E CARIDDI      (C1)
Le due rupi poste tra l'Italia peninsulare e la Sicilia, affacciate sullo stretto di Messina, note fin dall'antichità per in pericolo che rappresentavano per la navigazione e ritenute sede di due terribili mostri chiamati con quei nomi. Scilla, sulla rupe posta in prossimità di Reggio Calabria, aveva dodici piedi e sei lunghi colli sormontati da altrettante teste; in ognuna delle sei bocche aveva tre file di denti e latrava come un cane. Cariddi, sulla costa siciliana, stava appostata invisibile sotto un alto albero di fico e tre volte al giorno inghiottiva le acque dello stretto, rivomitandole successivamente in mare.

SCOTO   (C1)
Era il padre delle Erinni il suo nome significa Buio.

SELENE   (C1)
Dea della luna e sorella di Elio. Ebbe delle avventure con Endimione, Pan e con Zeus col quale generò Pandia la lucente, personificazione del chiarore del plenilunio.

SEMELE     (C1)
figlia di Cadmo re di Tebe; amata da Zeus, divenne madre di Dioniso. La gelosa Era le si presentò sotto l'aspetto d'una vecchia e la indusse a pregare Zeus di mostrarlesi in tutto il suo splendore divino. Il dio finì con l'arrendersi alle insistenti preghiere di Semele, che allora rimase istantaneamente incenerita dallo splendore emanante da lui. Zeus, dopo il rogo di Semele, salvò il corpo di Dioniso e lo mise dentro una propria coscia.

SEMICAPRO  (C1)
creatura che aveva per metà corpo umano e per metà corpo caprino.

SEMIDIO   (C1)
Nella mitologia classica venivano definiti Semidei sia i mortali ai quali dopo la morte furono tributati onori divini che ai nati dalle unioni di dèi con i mortali. Erano considerati semidei anche i Fauni, i Satiri, le Sirene, le Nereidi ecc..

SFINGE     (C1- EG)
Esistono due Sfingi: quella egizia e quella greca. La prima rappresenta la potenza regale del faraone ed è un monumento funerareo formato da un corpo leonino e dal volto del Faraone. La Sfinge greca invece è  un mostro alato col corpo mezzo di donna e mezzo di leonessa nato dalla unione incestuosa del cane Ortro con la madre Echidna.

SIBILLE    (C1-C2)
col nome di Sibille, Greci e Romani designarono alcune donne ritenute profetesse ispirate dagli dèi. Se ne annoverano di solito una decina: la Cumana, la Dèlfica, la Líbica, la Sàmia, l'Ellespòntica, la Frigia, la Pèrsica, l'Eritrea, la Tiburtina. Più famosa di tutte fu la Sibilla Cumana, chiamata da Virgilio Deífobe. Stava in una spelonca presso Cuma e dava responsi, scritti su foglie o orali, che rimanevano sempre oscurissimi.

SICA   (C1)
Ninfa che innamoratasi di Bacco fu da lui mutata in Fico, delle sue foglie Bacco amava incoronarsi.

SILENO   (C1)
Educatore di Bacco, seguì il dio nei suoi viaggi. Figurato come vecchio panciuto cavalcava sempre un asino perché aveva le gambe malferme, era sempre in uno stato di ubriachezza perenne, era sempre a conoscenza delle cose passate e future. I Sileni invece erano degli esseri simili ai Satiri ma a differenza di questi avevano i tratti equini, le orecchie aguzze, zoccoli e coda di cavallo e per il resto erano umani, anche essi se la intendevano con le Ninfe.

SINOPE  (C1)
Ninfa figlia del dio fluviale Asopo, Zeus che si era invaghito della giovane le promise di donarle qualunque cosa essa desiderasse e Sinope chiese la conservazione della sua verginità, lasciando così il dio a bocca asciutta visto che non poteva rimangiare la parola data.

SIPRETE   (C1)
Giovane mutato in donna per avere sorpreso Artemide nuda al bagno.

SIRENE    (C1)
Figlie del dio fluviale Acheloo e della Musa Calliope. Erano le messaggere di Persefone. Il loro compito era quello di fare entrare le anime dei defunti nell'Ade addolcendogli il passo col loro canto. Erano figurate come uccelli con la testa e il torso di donna e con artigli robusti. Essendo figlie di una Musa, esse erano esperte nella musica e soprattutto nel canto che era dolcissimo. Le Sirene col corpo finale di pesce sono una raffigurazione più tarda.

SIRINGA    (C1)
Ninfa compagna di Artemide e che passava il tempo a cacciare con la dea. Un giorno Pan si innamorò di lei e Siringa per potere mantenere la sua verginità pregò le ninfe del fiume Ladone, che non riusciva ad attraversaredi aiutarla e le ninfe la mutarono in giunco. Quando Pan giunse al fiume usando quel giunco, costruì il flauto e lo chiamò Sirynx per ricordare la sua amata.

SISIFO   (C1)
Figlio di Eolo e di Enarete, fondatore della città di Corinto. Divenne famoso per la sua furbizia. Un giorno vide Zeus rapire la ninfa Egina, figlia del dio fluviale Asopo e di Metope. Zeus portò la ninfa nell'isola di Enone e là si unì a lei. Asopo chiese informazioni a Sisifo che promise di dirgli quello che sapeva in cambio di una sorgente perenne d'acqua fresca per la sua città. Asopo immediatamente lo accontentò dandogli la sorgente Pirene. Zeus irato dalle chiacchiere di Sisifo lo punì mandandogli Thanatos la morte perché lo portasse nell'Ade. Sisifo molto astuto ingannò Thanatos lo legò e lo rinchiuse in una cella, per un certo periodo sulla terra non morì nessuno. Gli dèi preoccupati mandarono Ares a liberare Thanatos che tornò a cercare Sisifo, intanto lo scaltro Sisifo aveva dato alla moglie Merope l'istruzione di non seppellire il suo corpo né di dargli onori funebri. Fu così che Ade ingannato si arrabbiò per la dimenticanza di Merope e autorizzò Sisifo a tornare nel mondo dei vivi per punire la moglie e farle seppellire il corpo. Tornato a Corinto Sisifo non fece nulla di tutto ciò e riprese la sua vecchia vita di truffatore fino a tarda età a dispetto degli dèi del Tartaro. Per questa ragione la sua ombra fu duramente punita nel Tartaro, infatti fu costretto a spingere un enorme masso su per una erta collina e appena giunto in cima il masso rotolava a valle costringendolo a ricominciare il duro lavoro perennemente.

SMILACE   (C1)
Nome della Ninfa amata teneramente da Cròco, gli dèi mutarono lui in zafferano e lei nel verde Tasso.

SOGNI     (C1)
Sono i figli di Sonno, essi sono: Morfèo, Fobètore e Fantàso.

SONNO   (C1)
nell'antica mitologia greca, il dio del sonno, figlio dell'Erebo e della Notte.

SPARTI     (C1)
Così furono chiamati gli uomini nati dai denti di drago seminati da Càdmo.

SPERMO   (C1)
Una delle tre figlie di Anio, mutata da Dioniso in colomba assieme alle sorelle, per impedire ad Agamennone di sfruttare il potere che il dio aveva dato alle tre ragazze e cioè di mutare tutto quello che toccavano in olio, vino e biada.

STENEBEA  (C1)
nella mitologia greca era la moglie di Preto, re dell'Argolide, la quale, avendo accusato ingiustamente Bellerofonte, fu precipitata in mare da Pegaso. La sua storia ispirò una tragedia di Euripide, oggi perduta.

STIGE     (C1)
Era il fiume infernale che girava nove volte attorno all'Ade. La dea con lo stesso nome era madre di Zelo, Nike, Crato e Bia. Zeus per ricompensarla di essere immediatamente intervenuta in suo aiuto nella guerra contro i Titani, stabilì che il suo nome fosse il più solenne giuramento degli dèi.

STINFALO   (C1)
Città dell'Arcadia nord-orientale posta sulle rive del lago o della palude dove vivevano gli uccelli cacciati da Eracle.

STROFADI    (C1)
Isole della Grecia poste nel mare Ionio a sud di Zacinto. Vi trovarono rifugio le Arpie dopo che furono cacciate dalla Tracia dagli Argonauti; qui le incontrò Enea durante il suo viaggio verso l'Italia.