GALASSAURA
(C1)
Una delle NinfeOceanine
GALATEA (C1)
1) Ninfa che per amore di Aci
tradì Polifemo.
Col ciclope generò Galato.
2) Statua scolpita da Pigmalione
e a seguito delle sue preghiere fu da Afrodite
mutata in donna vera.
GALINZIA (C1)
Figlia di Prèto, Era
la mutò in donnola per averla ingannata e derisa il giorno della nascita di Eracle.
Era per prolungare ad Alcmena i dolori del parto si era presenatata nelle
spoglie di vecchia nella casa di Anfitrione, ma Galìnzia avendo notato la
sgradevole presenza della vecchia le disse che già Alcmena aveva partorito un
figlio. Quando la dea si accorse di essere stata presa in giro la punì come già
detto.
GALLI (C1-C4)
Sacerdoti di Cibele,
affini ai Coribanti si distinguevano da questi perché si eviravano in memoria
di Ati.
GARAMANTE (C1)
Capostipite dei Garamantidi, figlio di Apollo
e di Acacalli.
GEA o GAIA
(C1)
Dea primigenia della Terra, nata dal Caos, generò da sola Urano e il Ponto.
Veniva venerata come divinità della terra e dei morti, considerato che i morti
ritornano alla terra. Era raffigurata a mezza figura uscente dal suolo.
GELLO (C1)
Nome usato come spauracchio per tenere buoni i bambini si lasciava loro credere
che rapisse i bambini.
GERIONE (C1)
Aveva tre teste, sei braccia e tre corpi, noto perché aveva una splendida
mandria di buoi rossi custoditi da Eurizione
e dal cane a due teste Ortro.
Prendere i buoi fu la decima fatica di Eracle
che per averli uccise : Gerione, Eurizione che era anch'esso un gigante e il
cane bicipite Ortro. Gerione era discendente di Medusa.
GIACINTO (C1)
Figlio di Amicle
e di Diomeda
per la sua grande bellezza fu amato da Apollo e da Zèfiro.
Un giorno mentre Apollo e Giacinto giocavano al lancio del disco Zèfiro
ingelosito fece deviare il disco che colpì al capo Giacìnto uccidendolo.
Apollo disperato per la morte dell'amico per rendere immortale il ricordo lo mutò
nel delicato fiore che ne porta il nome.
GIANIRA (C1)
Una delle ninfe Oceanine.
GIAPETO (C1)
Figlio di Urano
e di Gea,
sposò l'Oceanina Climene
che gli partorì Atlante, Menenzio, Prometeo
e Epimeteo.
GIASIONE (C1)
Genio della fertilità della terra e della pioggia fecondante. Fu il primo
seminatore a cui Demetra
affidò i suoi segreti, dopo di ciò si unì alla dea, che rimase incinta di Pluto,
dio della ricchezza e di Polimelo, inventore del carro e dell'aratro. Giasione
venne per questo fulminato da Zeus. Demetra incantata dal genio inventivo del
figlio polimelo lo muta nella costellazione del Boote.
GIASONE
(C1)
Figlio di Esone
che venne privato dal fratellastro Pelia
del trono di Iolco, in Tessaglia. Fu affidato alle cure del centauro Chirone;
poi, raggiunta l'età adulta, tornò a reclamare il regno che era stato del
padre. Pelia accettò di consegnarglielo a patto che prima portasse a Iolco il vello
d'oro, che era in possesso del re Eeteo di Colchide e sorvegliato da un
dragone sempre all'erta. Giasone intraprese così la famosa spedizione sulla
nave Argo,
seguito dal fior fiore della gioventù ellenica, rientrando in patria col vello
d'oro e la sposa Medea.
Ma intanto Pelia aveva ucciso il padre Esone, per vendicare il quale l'eroe si
avvalse delle arti magiche della moglie. Costretta ad abbandonare Iolco, la
coppia si stabilì a Corinto dove, dopo dieci anni, Giasone abbandonò Medea per
Creusa,
figlia di Creonte re della città. La fine dell'eroe è controversa. Alcune
fonti riferiscono che morì per il dolore provocato dalla morte dei figli
soppressi per vendetta da Medea, altre che rimase ucciso sotto la carena della
nave Argo, all'ombra della quale si riposava quando ormai era già rientrato in
possesso di Iolco.
GIGANTI
(C1)
figli di Gea,
fecondata dal sangue di Urano,
che era stato evirato da Crono,
spesso confusi o identificati coi Titani. Esseri di straordinaria statura e di
forza sovrumana, nemici degli dei, tentarono di dar la scalata all'Olimpo, ma
furono colpiti insieme dai fulmini di Zeus e dai dardi di Eracle. Alcuni
precipitarono nell'Averno, altri furono seppelliti sotto monti che diventarono
vulcani. I testi greci tramandono alcuni nomi di giganti: Efialte, Alcioneo,
Tifeo, Briareo, Eurito, Encelado, Porfirione. Simboleggiarono la forza bruta
contro l'intelligenza, ed in particolare la violenza dei cataclismi naturali
(eruzioni vulcaniche, terremoti, inondazioni, ecc.), fonte di terrore perché se
ne ignoravano le cause. Anche nella mitologia nordica compaiono i giganti,
formidabili nemici degli dèi, demoni del freddo inverno, delle tempeste, del
mare burrascoso e dei ghiacci perenni.
GIGANTOMACHIA
(C1)
È la lotta grandiosa e primordiale che si svolse tra i Giganti e gli Olimpi
nella penisola di Pallene, in Tracia. Benchè fossero di origine divina, i
Giganti erano mortali o, almeno, potevano essere uccisi se colpiti
contemporaneamente da un dio e da un mortale. Per questo nella lotta fu
determinante la presenza di Eracle, non ancora accolto tra gli dei. I Giganti
furono sconfitti uno per uno: Alcinoo a esempio, che era invincibile finchè
rimaneva sul suolo patrio, fu ucciso da Atena e da Eracle dopo che l'eroe l'ebbe
trascinato fuori da Pallene; Efialte fu colpito da una freccia di Apollo
nell'occhio sinistro e da una di Eracle nell'occhio destro; Porfirione, che
assalì Era, venne abbattuto dal fulmine di Zeus e dalle frecce di Eracle.
GIOCASTA
(C1)
Sposa di re Laio di Tebe dal quale ebbe Edipo.
Più tardi, senza riconoscere il figlio e senza che egli stesso la riconoscesse,
sposò Edipo dal quale ebbe vari figli. Scoperto l'incesto, s'impiccò nel
palazzo di Tebe.
GLAUCO
(C1)
Figlio di un pescatore della Beozia, un giorno vide che i pesci da lui presi se
posati su una certa erba riprendevano, la vita e il movimento. Allora provò a
mangiarla e si ritrovò trasformato in divinità marina. Amava Scilla
e per farla sua ricorse alla magia di Circe,
ma questa che era innamorata di lui, per gelosia mutò la ragazza in un orribile
mostro. Altro Glàuco era figlio di Minosse e di Pasifae, da bambino cadde in un
vaso di miele e soffocò Asclepio lo fece rivivere. Altro Glàuco era il padre
di Bellerofonte, fu calpestato ed ucciso dalle sue cavalle imbizzarrite.
GOLGO (C1)
Fondatore della città di Golgi a Cipro era figlio di Afrodite e di Adone.
GONIADI (C1)
Ninfe che rendevano salubre le acque correnti.
GORGONEO (C1)
La testa della Medusa che Atena portava nel suo scudo.
GORGONI
(C1)
Figlie di Forco e di Cheto.Il loro nome proviene dal greco gorgós=spaventoso Erano:
Steno, Euriale e Medusa. Avevano ali d'oro, mani di ferro, zanne di cinghiale e
ai fianchi e alla testa avevano dei serpenti. Chi le guardava restava
pietrificato.
GRAIE
(C1)
Grâiai=le vecchie, figlie di Ceto e di Forco, divinità
marina figlia di Ponto e di Gea. Nate vecchie, erano sorelle e custodi delle
Gorgoni e vivevano alle soglie del paese della notte. Secondo Esiodo erano due:
Enio e Penfredo; altri mitografi ne aggiungevano una terza, Dino. Possedevano un
solo occhio e un solo dente, che si scambiavano a vicenda. Perseo le costrinse a
rivelargli il nascondiglio delle ninfe Stigie, il cui aiuto gli era
indispensabile per uccidere Medusa.
GRAN MADRE (C1-C4)
Divinità delle forze generatrici della natura, idea diffusa in tutti i paesi
del Mediterraneo, finì per contretizzarsi con svariate dee, quali: Cibele, Gea,
Rea, Temi, Afrodite. Originariamente era un mucchio di legna carbonizzata
coperta da cenere che teneva viva la brace.
GRAZIO (C1)
Uno dei Giganti.
GRINEO (C1)
Uno dei Centauri.