Home

COME PUOI CONTATTARMI
How you could contact me

COMUNICAZIONI DI SERVIZIO

ARGOMENTI:
Points:

RADIO SCHEMI
Radio's electric diagrams

LA MIA COLLEZIONE
MY collection

INFORMAZIONI
Informations

MERCATINO
Little used market (things wanted and things on sale)

CERCO
What I look for

Technical Manuals

Advertising booklets

Laboratory

LINKS


COME restaurare

le vecchie scale parlanti



...LA MIA COLLEZIONE...


.....MY COLLECTION.....




Questa calcolatrice, risalente ad un progetto del 1972 (materializzato nel '73), in un certo senso sta forse riscuotendo più successo oggi di quanto non ne abbia riscosso a suo tempo.
Si tratta di una simpaticissima e non convenzionale forma firmata da Mario Bellini e disegnata per conto della Olivetti.
Inoltre, per i curiosi di retrotecnologia, racchiude implementazioni veramente interessanti, che, a ragion veduta, l'hanno indirettamente portata (assieme alla predisposizione per un mercato di consumatori di nicchia generalmente intrinseca ad ogni oggetto di design) oggi ad essere un oggetto relativamente raro:
  • Un circuito stampato cablato in stile anni '70, con i componenti passivi non aderenti alla basetta e disposti paralleli su file, si svela rimuovendo la metà inferiore del guscio plastico. Poiché le piste sul lato componenti dello stampato sono parte funzionale del circuito realizzando un encoder che rileva il movimento della testina di stampa e garantendo la connessione elettrica della testina stessa, sono state dorate e spiccano brillanti sotto i componenti.
  • Le ridotte dimensioni d'insieme portarono ad escogitare un sistema di stampa compatto originale, che prese forma di un convertitore dc-dc in salita connesso ad un semplice quanto poco ingombrante pettine di 5 piccoli elettrodi mobili che potevano "incidere" un particolare rullino di carta elettrosensibile. Il convertitore genera una tensione di circa 30V che il pettine di stampa applica al nastro di carta argentata (posto a massa da un pressacarta nei pressi della zona di stampa) a seconda della combinazione di cifre da imprimere.
    Apparentemente niente di strano, ma sapere che uno di questi rulli di carta speciale costava quanto 5-6 rulli di carta comune per calcolatrici stampanti ad impatto è illuminante.
  • La portatilità, più che altro intesa per questo modello come indipendenza dalla rete luce, comportava l'utilizzo di un pacco batterie NiCd da 4,8V-1200mAh.
    Oggi anche questa considerazione può sembrare dal peso irrisorio, ma nella prima metà degli anni '70 corrispondeva ad un costo notevole.
    Pur essendo nato in seguito, ricordo quando andai ad acquistare le batterie stilo NiCd da 500mAh per la mia Ferrari Testarossa GIG-NIKKO negli anni '80... già quasi 20 anni dopo il periodo che stiamo considerando mi costarono un TOT!
  • I circuiti integrati (SGS 2051A e 2052B): la Divisumma18 utilizza due integrati dedicati per la gestione della tastiera, della stampa e contenenti la circuiteria che svolge le operazioni matematiche. Trent'anni fa erano componenti estremamente all'avanguardia nonché costosi da realizzare a causa dell'elevato tasso di scarti e dei processi di progettazione e produttivi immaturi in generale. Quasi non erano freddi prodotti di serie industriale e questa sensazione la da anche il loro aspetto: il case non è realizzato con uno stampo in resina sintetica, ma è costituito da un supporto ceramico con chip protetto da una finestrella anch'essa ceramica, terminante in piedini dorati. Costavano senz'altro più loro delle estremamente numerose parti meccaniche di una calcolatrice manuale o elettromeccanica.
    Non a caso nella sorella da tavolo Divisumma28 il maggiore spazio a disposizione venne messo a frutto sostituendo ad uno degli integrati una matrice di economici transistori discreti.
  • Menzione merita anche la raffinata tastiera in morbida gomma: fu studiata non solo dal punto di vista della linea o perseguendo il mero intento di stupire l'utenza con una sensazione di modernità derivante persino dai semplici atti d'uso, ma anche da quello dell'affidabilità e robustezza.
    Una interessante sorpresa in merito è consistita nello scoprire come i numeri e i simboli in bianco e in nero riportati sui tasti non siano stati applicati sbrigativamente con vernici, bensì siano particolari plastici tridimensionali affogati nella gomma e dunque non soggetti a rapida usura.
  • In generale la Divisumma18 è realizzata con cura e con componentistica di qualità. E' da notare come per assemblarla la Olivetti non si rifece assolutamente a forniture orientali, probabilmente per il fatto che nel settore della componentistica ancora non costituivano una realtà diffusa e consolidata: il motorino elettrico di stampa (a dire il vero non molto longevo) è "Swiss Made", il pacco batterie è "Made in France", i condensatori sono Procond italiani, i semiconduttori sono dell'allora italianissima SGS. Stranissima cosa da vedere per persone abituate a leggere su processori, su batterie e su qualsiasi altro genere di componentistica elettronica "Made in China", "Made in Korea", "Made in Malaysia", "Made in Japan".
Piste dorate, batterie ricaricabili, integrati, carta argentata, rendevano queste calcolatrici costose sia da acquistare che da mantenere, ma indubbiamente la loro linea e la tecnologia utilizzata mostrano un Made in Italy cimentatosi in un settore poi passato di mano ad altri contendenti.

Sotto sono visibili un pezzetto di carta scritto e il dettaglio dei punti impressi dal pettine. Il lato scuro è quello cartaceo, mentre quello chiaro è argentato.



<< GO BACK <<



[Home][10kb]WHATEVER COMMENT IS WELCOME!
Send an E-Mail to Luca Rossi

This page hosted byGet your own Free home page
(C) 1996-2000 by Luca Rossi