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23/05/2005 - NOI VOTIAMO NO AL REFERENDUM (4/4)



4.      Quarto quesito: propone di cancellare la proibizione della fecondazione eterologa.

Chiede di consentire la donazione dei gameti da parte di persone esterne alla coppia, non solo in caso di sterilità, ma anche per evitare la trasmissione di malattie ereditarie di cui uno dei coniugi è portatore o per scopi “estetici”.

Rende possibile la procreazione extra-familiare rompendo l’unità della famiglia fondata sul matrimonio; richiede l’anonimato del donatore; rende possibile procreare figli orfani in partenza, in quanto è vietato loro di conoscere il loro genitore, porta alla selezione genetica del donatore e, quindi, del figlio; comporta la creazione di banche del seme o di ovociti

Superare la procreazione solo all’interno del matrimonio significa aprire anche alle coppie omosessuali, ai singles….?

Rompe l’unità del matrimonio con gravissimi problemi per l’identità del figlio e per i rapporti di paternità e maternità.

 

Il no al quesito è un sì alla famiglia
e al diritto del figlio ad avere genitori sicuri


13/05/2005 - NOI VOTIAMO NO AL REFERENDUM (3/4)


Il 12 e 13 giugno si voterà sulla Procreazione Medicalmente Assistita, materia regolata dalla legge 40, che ha favorito lo sviluppo della ricerca sulle cellule staminali adulte, mantenuto la possibilità di ricorrere alla PMA e alcuni sostengono possa addirittura aprire spiragli per la revisione della legge sull'aborto.

Il referendum che proponeva l’abrogazione totale è stato bocciato. Con i 4 referendum per l’abrogazione parziale si cerca in ogni modo di limitare la portata di questa legge.

I Casalinghi Cattolici Italiani dichiarano che voteranno e che voteranno no ai referendum. Abbiamo deciso di dedicare questo mese della nostra newsletter all'approfondimento dei quesiti, affidandoci alle parole di Don Carlo Bresciani.



3.      Terzo quesito: autodeterminazione e tutela della salute della donna. Abroga le norme sulla finalità della pma, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all’accesso alla pma.

Si propone la cancellazione totale dell’art. 1 sui diritti del concepito, in modo da affermare che i diritti delle persone già nate non possono essere considerati equivalenti a quelli dell’embrione.

Si propone di eliminare il ricorso alla pma solo nei casi di sterilità o infertilità.

Si propone l’eliminazione della limitazione della produzione di embrioni e di permettere la crioconservazione degli stessi.

Di fatto rivendica una piena libertà della donna di accedere alla pma, anche senza che ci sia indicazione di sterilità o infertilità della donna. Apre l’accesso alla pma anche per scopi di selezione eugenetica positiva e negativa attraverso diagnosi pre-impianto con creazione di embrioni ‘avanzati’ che serviranno per sperimentazione e ricerca.

La salute della donna subisce già un rischio a causa della stimolazione ovarica richiesta dalla pma. Si vuole affermare che la donna può fare quello che vuole degli embrioni creati con i propri ovociti e che l’embrione non dovrebbe avere diritti.

Si rivendica la libertà della donna di rifiutare l’impianto degli embrioni dopo aver richiesto e acconsentito alla loro creazione in vitro.

Il no al quesito non è contro la salute della donna,
è un sì alla pma solo per terapia della sterilità



06/05/2005 - NOI VOTIAMO NO AL REFERENDUM (2/4)


Il 12 e 13 giugno si voterà sulla Procreazione Medicalmente Assistita, materia regolata dalla legge 40, che ha favorito lo sviluppo della ricerca sulle cellule staminali adulte, mantenuto la possibilità di ricorrere alla PMA e alcuni sostengono possa addirittura aprire spiragli per la revisione della legge sull'aborto.

Il referendum che proponeva l’abrogazione totale è stato bocciato. Con i 4 referendum per l’abrogazione parziale si cerca in ogni modo di limitare la portata di questa legge.

I Casalinghi Cattolici Italiani dichiarano che voteranno e che voteranno no ai referendum. Abbiamo deciso di dedicare questo mese della nostra newsletter all'approfondimento dei quesiti (1 alla settimana), affidandoci alle parole di Don Carlo Bresciani.


2.      Secondo quesito: ha come obbiettivo quello di cancellare le norme sui limiti all’accesso alla pma

Richiede l’eliminazione dell’obbligo, stabilito dalla legge 40/2004, di creare in vitro non più di tre embrioni e di trasferirli tutti con un unico e contemporaneo impianto nell’utero materno.

Scopo dichiarato: evitare che la donna debba sottoporsi a più cicli di stimolazione ovarica. Richiede di fatto la creazione di embrioni soprannumerari e il loro stoccaggio in frigorifero, perché non è sicuro trasferire in utero più di tre embrioni (in alcune nazioni non se ne trasferiscono più di due!) a causa del rischio di gravidanze plurime, rischiose per la donna e per il feto.

Apre quindi la strada all’utilizzo degli embrioni ‘avanzati’ per sperimentazione e per ricerca.

Il no al quesito non limita l’accesso alla pma,
dice no allo stoccaggio in frigorifero degli embrioni!


29/04/2005 – IL RITRATTO DEL CASALINGO FATTO DALLE “DONNE MODERNE”


Citiamo questo articolo tratto da Donna Moderna per evidenziare come un fatto normale (l'aiutare nelle faccende domestiche la propria famiglia), diventi un fatto curioso, di costume, andando ad accrescere le già pesanti barriere alla vera parità dei sessi.

Uomo, massaio tuttofare. Secondo un sondaggio di Donna Moderna gli italiani apparecchiano e sparecchiano, cucinano e fanno la spesa. Lavano anche i piatti, spazzano e rifanno il letto. E tutto senza batter ciglio. Qualcosa è definitivamente cambiato nella famiglia italiana

Il 79% degli intervistati apparecchiano e sparecchiano quotidianamente, il 78% va a fare la spesa per abitudine, il 62% cucina allegramente, mentre il 58% passa l'aspirapolvere. Ma il bello è che i lavori casalinghi piacciono ad oltre il 30% degli intervistati. In particolar modo i maschietti amano mettere il grembiule e il cappello da cuoco, un po' meno rifare il letto, stirare, pulire il bagno e fare la polvere, ma... non gli si può davvero chiedere troppo! In fondo sono solo uomini.

29/04/2005 – NOI VOTIAMO NO AL REFERENDUM (1/4)


Il 12 e 13 giugno si voterà sulla Procreazione Medicalmente Assistita, materia regolata dalla legge 40, che ha favorito lo sviluppo della ricerca sulle cellule staminali adulte, mantenuto la possibilità di ricorrere alla PMA e alcuni sostengono possa addirittura aprire spiragli per la revisione della legge sull'aborto.

Il referendum che proponeva l’abrogazione totale è stato bocciato. Con i 4 referendum per l’abrogazione parziale si cerca in ogni modo di limitare la portata di questa legge.

I Casalinghi Cattolici Italiani dichiarano che voteranno e che voteranno no ai referendum. Abbiamo deciso di dedicare questo mese della nostra newsletter all'approfondimento dei quesiti, affidandoci alle parole di Don Carlo Bresciani.




1.      Primo quesito: propone di cancellare il limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni, in modo da consentire nuove cure per malattie come Alzheimer, Parkinson, sclerosi, diabete.

La libertà di ricerca della scienza in vista di curare le malattie di cui sopra è possibile, e oggi più sicura, attraverso le cellule staminali da adulto: l’Italia è leader in questa ricerca e ha già ottenuto buoni risultati con le cellule staminali da adulto.

Si dà per scontata e già raggiunta la possibilità di guarire le malattie suddette: per ora è solo ipotesi futuribile. C’è un sottile crudele inganno nei confronti dei malati in attesa. La sperimentazione per giungere, eventualmente, a quella cura di cui si parla richiede la distruzione degli embrioni, e in futuro, se la cura sarà trovata, per curare bisognerà creare e poi distruggere embrioni umani per usare delle loro cellule.

Permette diagnosi pre-impianto, che significa generazione ‘con riserva’: quindi nuove indicazioni per la procreazione medicalmente assistita (pma) non più per dare la possibilità di avere un figlio a coloro che altrimenti non possono averlo; porta ancor più decisamente verso la considerazione del concepito come cosa di cui si può disporre a piacimento. Significa procreazione con riserva della prova di qualità, se non c’è la qualità desiderata si elimina il figlio. Porta all’eliminazione sistematica degli embrioni umani non portatori delle qualità desiderate.

Introduce selezione degli embrioni non solo in base alla loro malattia, ma anche in base all’utilità di ‘sibling saviour’ (fratello salvatore): selezione degli embrioni alla ricerca di quello che può essere utile per il fratello ammalato, altrimenti eliminazione? Selezione in base a diagnosi genetica predittiva su predisposizioni verso alcune malattie a insorgenza tardiva? (NB. Si tratta di due autorizzazioni già concesse in Inghilterra, non puramente teoriche, quindi!).

Il no al quesito non blocca la libertà della scienza
e la ricerca per la cura di malattie!





20/04/2005 – ELEZIONE DEL NUOVO PONTEFICE

Salutiamo con piacere l'elezione del Card. Joseph Ratzinger al soglio di Pietro. Ricordiamo le parole spese dal Santo Padre Giovanni Paolo II, durante un udienza del 2002 a favore delle e dei casalinghi, così come ricordiamo il suo impegno per la vita e la centralità della famiglia . Ci auguriamo che il suo successore, Benedetto XVI, possa continuare nella via indicatagli da Giovanni Paolo II, detto “il Grande”.


Pubblichiamo di seguito tre suoi interventi e riflessioni a tema libero che ci sembrano particolarmente importanti


CL


''Per Don Giussani il cristianesimo non e' una dottrina, ma e' un avvenimento, un incontro con una persona e da questo avvenimento di un incontro nasce un amore, nasce un'amicizia, nasce una cultura, una reazione e un'azione nei contesti diversi''. Ratzinger rimase colpito da ''quei giovani pieni di fervore per la fede, niente a che vedere con un cattolicesimo sclerotizzato e stanco, e neppure con un'idea contestataria - che considera tutto quel che c'era prima del Concilio come una cosa del tutto separata''.

Di ''don Gius'' Ratzinger apprezza la capacita' di proporre ''un'ecclesialita' aperta e viva, fuori dalle organizzazioni e dalle strutture consuete, ma totalmente radicata nelle vere radici della Chiesa''. Cl si offre, a giudizio di Ratzinger, come ''una possibilita' di vivere in modo profondo e attualizzato la fede cristiana'' collocata, da un lato, con la gerarchia, le parrocchie e, dall'altra, con la societa'.

SECOLARISMO


Nella stessa intervista Ratzinger torna su un tema gia' affrontato nel bellissimo libro-dialogo con Marcello Pera edito da Mondadori: la secolarizzazione e la sopravvivenza della fede come fatto puramente soggettivo. ''Dobbiamo evitare un secolarismo che esclude la fede, che esclude Dio dalla vita pubblica e lo trasforma in un fattore puramente soggettivo e quindi anche arbitrario. Bisogna riscoprire il senso comunitario e farlo proprio nell'insegnamento di Gesu Cristo. Se Dio - spiega Ratzinger - non ha un valore pubblico non e' un'istanza per noi tutti, diventa allora un'idea manipolabile. Quindi occorre opporsi a questa secolarizzazione radicale''.

INTEGRALISMO


Secondo Papa Ratzinger l'integralismo è il pericolo maggiore. L'integralismo come reazione al vuoto della fede e' il rischio che corre ''una parte almeno dell' Islam di oggi''. Dalle parole di Gesu' - prosegue Ratzinger - e' nata la distinzione tra la sfera politica e la sfera della fede soprannaturale. ''Cosi' dall'inizio - prosegue - il cristianesimo distingue lo Stato come una realta' secolare, ma non secolarista, dalla fede che e' un'altra cosa''.



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