"Mentr'essi erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, che si chiamava Marta, lo accolse in casa sua. Sua sorella, di nome Maria, si sedette ai piedi del Signore e stava ad ascoltare la Sua Parola. Marta invece era assorbita per il grande servizio. Perciò si fece avanti e disse:"Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque di aiutarmi". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose. Invece una sola è la cosa necessaria. Maria ha scelto la parte migliore, che nessuno le toglierà". (LUCA 10, 38-42) 

 

MARTA O MARIA?

 

 

Scrive Edith Stein: "Nel tempo immediatamente prima della mia conversione e per un certo periodo dopo di essa, sono stata del parere che condurre una vita spirituale significava tralasciare tutte le cose terrene e vivere soltanto pensando alle cose divine. A poco a poco ho imparato a comprendere che in questo mondo ci viene chiesto altro da noi e che pur nella vita più contemplativa il legame con il mondo non deve essere interrotto. Anzi credo che quanto più profondamente una persona è attratta da Dio, tanto più in questo senso deve 'uscire da se stessa', cioè entrare nel mondo per portarvi la vita divina"

Questo è quanto è successo a me! E forse, proprio perché questo è stato un mio problema per anni, secondo me, conciliare nella nostra giornata la vita attiva e la vita contemplativa è il dilemma principale di noi casalinghe ...Subito dopo la conversione mi sono sentita concretamente innamorata di Dio e avrei voluto e desiderato star sempre con Lui. In questa situazione l' assolvimento dei  doveri del mio stato non solo è risultato difficile ma anche penoso...al riguardo sono stata preda di dubbi e scrupoli non riuscendo a trovare un giusto equilibrio: non volevo rinunciare a "stare in Dio", ritenendoLo il mio "Tutto", Colui al quale spettava il primo posto nella mia vita, ma, nello stesso tempo, sentivo che Egli era molto esigente e mi sottraeva parecchio del tempo che, in genere, dedicavo alle mie occupazioni quotidiane. 

Lo dimostrano queste pagine di diario...

Ogni volta che rinuncio al "piacere" di intrattenermi con Dio, mentre sento che devo dare a Lui il primo posto, che devo dedicarGli il mio tempo, che devo corrispondere alle grazie, sento pure, dentro me, una voce che mi sussurra "vuoi essere sempre affaccendata, sempre assillata per le cose che non contano, in cerca di una perfezione che non è la mia?" Quando, invece, mi convinco di dover dare a Dio tutto il tempo che vuole, di pensare principalmente e solamente a Lui, di tener in poco conto le cose materiali sia pur non trascurando le persone...una voce mi dice che: "occorre amare Dio con le opere, con i fatti, compiendo il proprio dovere..." Ancora non so trovare un vero equilibrio ed è per questo che non mi sento pienamente soddisfatta...

A volte seguo Marta….

Sento  tanti desideri, tanto fervore, sono io che li comprimo e, volutamente, li allontano. Ho tanta voglia di silenzio e di solitudine ma sembra quasi che non riesca più a “riposare in Dio”. E’ da un po’ che gli impegni sembrano accavallarsi, senza darmi tregua, le cose da fare sono tante e tutte urgenti…mi sento stanca ed è proprio questa stanchezza che mi porta ad un' apatia, ad un calo d’entusiasmo per tutto.

Sì, mi è stato detto di tenere dei punti fermi di preghiera nella giornata ma non è così facile: per essere veramente raccolta non devo pormi limiti di tempo, non devo avere la mente occupata in altro…devo potermi lasciare dietro ogni cosa. E non è che io faccia tutto alla perfezione…il mio è un programma al minimo, eppure la giornata non mi basta! 
E mi chiedo: è giusto cercare questa solitudine per incontrare Dio oppure occorre incontrarLo solo nello svolgimento del proprio dovere e nel servizio al prossimo?  

A volte seguo Maria...

Quante volte mi sento oppressa, schiacciata dai miei tanti doveri! E, per un minuto, devo dire “basta!” Basta, ho bisogno di prendere un po’ di fiato, di fare qualcosa per me, qualcosa di cui ho bisogno. Quando mi rifugio nel mio Monte Carmelo, quando dedico tempo alla meditazione, alla lettura, quando posso dedicare mezza giornata a Lui e, nello stesso tempo, dedicarmi ai miei doveri quotidiani ed ordinari, Egli riempie ogni vuoto e mi sento felice ed appagata. Ma, ci sono periodi in cui devo assolvere certi impegni particolari come fare delle pulizie straordinarie, sbrigare delle cose,…ed allora mi sento  molto sola. Anche se Dio è sempre presente nei miei pensieri…è come se fosse meno concreto: più un “Dio nei cieli” che un “Dio in mezzo a noi” e, di conseguenza, ho minore inclinazione al sacrificio, meno forza nel combattimento, sono meno carica di Lui. Più sono immersa nel caos e più mi sento disorientata, insoddisfatta e sola, incapace di conciliare Marta e Maria nella mia giornata. 

Adesso, la pace e la serenità che ho raggiunto riguardo a questo problema (causa, come ho detto, per me di notevoli inquietudini) mi spingono a mettere la mia testimonianza a servizio di chi, come me, può trovarsi in analoghe situazioni. Ma, prima di tutto, vediamo cosa rappresenta Maria e...cosa rappresenta Marta.