Aleksandr
Vladimirovič Popov in russo: Алекса́ндр Влади́мирович Попо́в[?]
(Sverdvlosk, 16 novembre 1971) è un ex nuotatore russo.
Potrebbe
sembrare strano, ma da bambino Popov aveva paura dell'acqua. Suo padre
però insistette molto affinché il figlio imparasse a nuotare, a otto
anni Alexander Popov iniziò a prendere lezioni e da allora non ha più
smesso, come afferma lui stesso. Inizialmente si dedicò al dorso, ma
passò allo stile libero quando si unì alla squadra di Gennadi
Touretski. Da allora non ha più cambiato allenatore, e si è trasferito
dalla Russia all'Australia per seguirlo.
Alle Olimpiadi di
Barcellona 1992 Popov vinse i 50 m e i 100 m stile libero, e si
riconfermò campione olimpico in entrambe le gare ai Giochi di Atlanta
1996, il secondo uomo dopo Johnny Weissmuller, il famoso "Tarzan", a
riuscire nell'impresa. Regalò la medaglia d'oro dei 100 m stile libero
di Atlanta al suo allenatore, spiegando così il suo gesto: "Io ho un
titolo e sono negli annali, ma, vedete, Gennadi non ha avuto niente da
Atlanta o da Barcellona. Ma io so cosa significa questa medaglia in
particolare per lui, e se la merita."
Un mese dopo le Olimpiadi
di Atlanta, Popov fu pugnalato all'addome nel corso di una lite con tre
venditori ambulanti a Mosca. Il coltello recise un'arteria, colpì di
striscio un rene e danneggiò la pleura, la membrana che avvolge i
polmoni. Popov fu operato d'urgenza, e dovette fare riabilitazione per
tre mesi. Nemmeno un anno dopo si presentò ai campionati europei del
1997 e riuscì a difendere il titolo sia nei 50 m che nei 100 m stile
libero. "Il mio spirito non è stato ferito, il mio cervello non è stato
ferito, solo il mio corpo", fu il suo commento.
Alle Olimpiadi
di Sydney 2000 Popov perse il titolo dei 100 m stile libero, finendo
secondo dietro a Pieter van den Hoogenband per un'inezia. Nella gara
dei 50 m stile libero arrivò sesto. Si infranse così il suo sogno di
diventare il primo uomo a vincere 3 ori olimpici consecutivi nei 50 m o
nei 100 m stile libero, ma Popov accettò la sconfitta con stile: "Non è
la fine del mondo. Non posso vincere tutto, devo dividere con gli
altri."
Ai mondiali di Barcellona del 2003 Popov si aggiudicò
nuovamente sia i 50 m che i 100 m stile libero, e rivelò che Barcellona
per lui era una città speciale, perché per lui era lì che tutto era
cominciato, ai Giochi olimpici del 1992. Popov si è presentato anche
alle Olimpiadi di Atene 2004, a 33 anni (il nuotatore più anziano), non
riuscendo però a qualificarsi per le finali nelle sue due gare
preferite.
Nel dicembre del 1999 Popov fu eletto membro
effettivo del Comitato Olimpico Internazionale. Dal 1996 fa parte anche
della Commissione Atleti del CIO, uno dei sette rappresentanti eletti
direttamente dagli atleti nelle votazioni che si tengono in occasione
dei Giochi olimpici: Popov fu eletto la prima volta ad Atlanta 1996, e
rieletto a Sydney 2000 e ad Atene 2004. Nel 1996 venne insignito della
Medaglia d'Onore Russa per il suo contributo allo sport. Nello stesso
anno fu nominato "Atleta Russo dell'Anno" e "Atleta dell'anno"
dall'associazione della stampa sportiva europea.
Nel giugno 2003
confermò di aver in programma di lasciare definitivamente l'Australia
all'inizio del 2004, per trasferirsi a Soletta in Svizzera. Il
trasferimento era legato ad una proposta di lavoro che avrebbe
intrapreso una volta ritirato dal nuoto. Touretski avrebbe continuato
ad essere il suo allenatore a distanza.
Popov si è laureato in
educazione fisica in Russia. È sposato con una ex-nuotatrice russa,
Daria Shmeleva, dalla quale ha avuto 2 figli Vladimir e Anton. È alto
197 cm e pesa 87 kg, ed è noto per i suoi modi cordiali e per il suo
bell'aspetto.
L'interpretazione del crawl di Alexander Popov è
attualmente considerata dalla maggior parte degli esperti del nuoto
come un punto di riferimento tecnico.
Il 18 febbraio 2008 il
record mondiale sui 50m stile libero, durato quasi 8 anni, venne
battuto dall'australiano Eamon Sullivan, mentre ai Giochi Olimpici di
Pechino 2008, Popov perde anche il record olimpico, ad opera del
brasiliano medaglia d'oro Cesar Cielo Filho