ono
nata nel 1955 a Battaglia Terme.
La mia esperienza calcistica
è iniziata nel 1973, quando qualcuno ha
lanciato l'idea di disputare una partita
di calcio tra ragazze. Ricordo che in
quegli anni il calcio femminile era visto
con una certa diffidenza: non stava bene
che le ragazze praticassero uno sport
tipicamente maschile.
I ragazzi della nostra
compagnia si sono dati da fare e così,
anche con il nostro aiuto, sono state
coinvolte oltre venti ragazze. Ci siamo
allenate nel campo del Patronato, due
volte la settimana, per circa due mesi.
Del calcio non sapevamo proprio nulla,
nemmeno le regole.
Assareto Anna, che ha
frequentato l'Istituto d'Arte, ha
realizzato il manifesto per pubblicizzare
la partita: si trattava di una serie di
gambe femminili, disegnate in stile
fumettistico, con calzettoni e scarpe
bullonate. Ricordo che, oltre a vari
altri luoghi, una copia del manifesto è
stata collocata all'interno dello
stabilimento INPS (Istituto Nazionale per
la Previdenza Sociale) di Battaglia Terme.
I soggiorni duravano 15 giorni e si
alternavano i maschi e le femmine. La
partita è stata volutamente disputata
quando c'era il turno maschile, per
attirare il maggior numero di ospiti (soprannominati
dai battagliensi "Martarei").
La partita si è giocata al il
6 giugno 1973 al Comunale di Battaglia.
Le maglie (una muta gialla e una rossa)
ci sono state prestate dalla suore ed
erano quelle utilizzate dalla squadra di
pallacanestro. La squadra gialla, di cui
io ero il capitano, si chiamava Gemini,
ed era allenata da Urbano Pizzigolotto (allora
fidanzato, ora mio marito). Quella rossa,
capitanata da mia sorella Paola, si
chiamava Folgore ed era allenata da Bruno
Rosada. Allenatore dei portieri era
Beggiato Antonio (marito di Curto Diana).
Arbitro era Maurizio Bruscagin,
massaggiatore Giuseppe ("Bepi")
Rosada. Gli spettatori erano oltre 100,
ed è stata chiesta un'offerta per pagare
le spese. Ci siamo tutte molto divertite.
Io giocavo come attaccante. La partita è
terminatain parità, ed abbiamo dovuto
effettuare i rigori: ha vinto la Folgore,
la squadra di mia sorella Paola. Alla
conclusione, detratte le spese, è
rimasta una somma con la quale abbiamo
organizzato una serata con pizza.
Di queste due squadre ne è
stata formata una per giocare una partita
a Pernumia contro una rappresentativa
femminile locale. Lì c'era già una vera
squadra femminile. Alcune di noi ne hanno
fatto successivamente parte.
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