Fin dai primi anni '90 del XX secolo, era alzato un tricolore non ufficiale verde-bianco-azzurro in proporzioni 1/2 (talvolta anche 2/3). La bandiera era abbastanza popolare e sembrava destinata a diventare quella ufficiale della regione. Non fu così probabilmente perché essa era diventata il vessillo dei movimenti autonomisti, se non separatisti, che traevano origine dalla specificità del territorio che costituisce una exclave della Russia. La città capoluogo (Königsberg in tedesco), patria di Kant, fu per secoli prussiana, sede del Gran Maestro dell'Ordine Teutonico e capitale della Prussia Orientale. Appartiene alla Russia dalla fine della II guerra mondiale.
Bandiera ufficiale della regione adottata il 9 giugno 2006. Proporzioni 2/3; la striscia centrale gialla è pari a 1/7 del drappo. Nel cantone figura una fortezza, sormontata dal monogramma della zarina Elisabetta Petrovna (1741-1762). Sotto il regno di questa sovrana, i russi combatterono contro i prussiani la guerra "dei sette anni" (1756-62), riportando alcune vittorie e riuscendo a entrare in Königsberg (1759).
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Bandiera approvata il 28 novembre 1996. Proporzioni 2/3 con le strisce gialle pari alla metà di quella rossa. Al centro un trono d'oro con un cuscino verde sul quale è posto un berretto principesco (il "berretto di Monomaco": v. Jaroslavl città). La figura allude al fatto che nel medioevo Tver fu potente principato, conquistato da Mosca nel 1485. Lo stesso trono, ma con una corona al posto del berretto, figurava sullo stemma dell'antica provincia adottato nel 1780. All'epoca della Russia sovietica, nel 1935, la regione di Tver fu ribattezzata Kalinin (l'omonima città capoluogo lo era già stata nel 1931); il vecchio nome fu ripristinato nel 1991. (Vexilologie, 112, 1999 - Le Cabinet des drapeaux, 10, 2001 - Gaceta de Banderas, 39, 1997 e 51, 1999).
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Bandiera approvata il 9 dicembre 1997, legale dal 31 successivo. Proporzioni 2/3. Colori nazionali russi. Le linee ondulate alludono al mare, ai laghi e ai numerosi fiumi che scorrono nella regione. Nella parte bianca, che occupa circa i 2/3 del drappo, figura lo stemma regionale, approvato insieme alla bandiera, con un'ancora e una chiave incrociate e un muro difensivo. A differenza della città, la regione ha mantenuto la denominazione sovietica. (Gaceta de Banderas, 45, 1998 e 53, 1999 - Le Cabinet des drapeaux, 2, 1999).
Città di San Pietroburgo, Gorod Federal'nogo Podcinenija Sankt-Peterburg, dal 1992
L'area urbana di San Pietroburgo costituisce di per sé una "città federale" ed è soggetto distinto della federazione Russa, rappresentato nel consiglio federale. La città, fondata da Pietro il Grande nel 1793 come avamposto in funzione antisvedese in una regione abitata da popolazioni finniche (che più di due secoli più tardi avrebbero cercato di costituirsi in stato indipendente, l'Ingria), fu capitale dell'impero russo dal 1712 al 1918. Dal 1914 al 1924 si chiamò Pietrogrado e nel 1924 fu ribattezzata Leningrado. Nel 1991, a differenza della regione di cui è capoluogo, ha ripreso il nome di San Pietroburgo. La bandiera fu introdotta nel 1992 (8 giugno) e confermata il 23 aprile 2003. Secondo la legge le proporzioni dovrebbero essere 2/3, ma lo statuto cittadino prescrive 1/2. Essa riproduce l'antico stemma adottato nel 1780 (il cui autore è un araldista italiano, Santi), ripristinato nel 1991. Vi sono rappresentate due ancore incrociate differenti, una per la navigazione fluviale e l'altra per l'uso in mare; si sovrappone uno scettro d'oro che simboleggia il passato di capitale dell'impero. (Gaceta de Banderas, 30, 1995 - J. Louda, European Civic Coats of Arms, 1966).
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Bandiera approvata con legge regionale il 19 dicembre 2007. Il blu simboleggia i laghi e i fiumi della regione e le virtù della fedeltà e della costanza; il bianco è segno di benessere ed è il colore degli antichi monasteri locali; il rosso rappresenta il passato eroico e la gloriosa storia del principato di Novgorod di cui questa regione tra Mosca e San Pietroburgo si considera erede. Il principato ebbe un ruolo fondamentale nella formazione dello stato russo e ne costituì il primo nucleo. Al centro, lo scudo tratto dallo stemma adottato con legge del 9 ottobre 1995, ma già rappresentato essenzialmente in questa forma dal 1672. Esso è simile a quello dell'omonimo capoluogo e raffigura un seggio vescovile (la città di Novgorod fu ed è sede di una importante diocesi) sul quale sono posati una croce, uno scettro terminante a croce e un candelabro; a guardia del seggio sono posti due orsi. Alla base due pesci in campo azzurro.
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Bandiera approvata il 26 novembre 1997, in vigore dal 5 dicembre successivo, confermata il 24 marzo 2005. Proporzioni 2/3 con striscia rossa al battente pari a 1/5 del drappo. Lo stemma regionale, posto nel cantone della bandiera, adottato il 25 ottobre 1995, riprende le antiche armi del 1780, con la differenza che la corona imperiale, all'epoca sopra lo scudo, oggi è all'interno di esso. La mano destra con la spada, che esce dalle nubi, simboleggia vigore e protezione, il globo d'oro rappresenta la dignità e l'autorevolezza della regione come soggetto della federazione. La città di Vologda (vedi) ha lo stesso stemma ma senza la corona. Un tempo Vologda amministrava anche il vasto comprensorio di Arcangelo, oggi regione a sé stante. (Le Cabinet des drapeaux, 11, 2001 - Gaceta de Banderas, 71, 2001).
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Bandiera approvata il 23 settembre 2009. Proporzioni 2/3. Croce di Sant'Andrea azzurra in campo bianco come l'insegna della marina russa. Al centro lo stemma della regione, che è praticamente identico, anche per gli ornamenti (corona, foglie di quercia intrecciate col nastro azzurro dell'Ordine di Sant'Andrea), a quello approvato nel 1878. In campo giallo è rappresentato San Michele Arcangelo, con armatura, scudo e spada fiammeggiante, che calpesta il nero angelo del male.
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Bandiera adottata il 1° luglio 2004, confermata e precisamente definita il 30 settembre successivo. Proporzioni 2/3 con la striscia rossa pari a 1/5 del drappo. Il disegno in oro rappresenta l'aurora boreale, fenomeno frequente alle latitudini della regione (v. anche l'omonimo capoluogo), che si estende all'estremo nord della Russia europea, occupando la penisola di Kola. (Vexiinfo 73, 2004 - Gaceta de Banderas, 95, 2004).
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