Bandiera della
città di Majkop,
capitale dell'Adighezia, approvata il 20 giugno 2008. Proporzioni 2/3.
Armeggiata, riproduce lo stemma adottato in una prima versione nel 1972
e ridisegnato nel 2002. L'emblema giallo-oro in campo scarlatto
raffigura due teste di toro opposte in simmetria, con un motivo
geometrico in basso e tre foglie di
melo in alto. Esso simboleggia la
cultura del popolo circasso. In effetti, reperti archeologici di simile
fattura, risalenti al 3000 a.C., ora conservati all'Hermitage, sono
stati rinvenuti in loco.
La prima bandiera della
capitale
della Cabarda-Balcaria fu adottata il 10 luglio 2009.
Aveva proporzioni 1/2 ed era costituita per i due terzi al battente dal
tricolore nazionale. Sul rettangolo bianco all'asta figurava un emblema
formato da un ferro di cavallo, allusivo alla forma
e al nome della città (che significa "piccolo ferro di
cavallo"); all'interno di esso la sagoma delle due cime del monte
Elbrus con un sole radiante azzurro sullo sfondo. In basso il nome
della città e in alto la cifra 1724, anno a cui risalgono le
prime citazioni della città. Il 16 settembre 2011, tale bandiera
è stata sostituita con un nuovo modello. Il drappo è
bianco, di proporzioni 2/3, e mostra ancora il ferro di cavallo,
semplificato, senza scritte e ornato da due frasche di abete rosso,
caratteristico della regione.
Bandiera della
nuovissima capitale dell'Inguscezia, approvata l'11 ottobre 2008.
Drappo rosso (prop. 2/3) con un'aquila e un sole di sedici raggi, il
tutto in giallo-oro. L'aquila, simbolo di rinascita e di
nobiltà, reca in petto l'emblema nazionale. Il sole sopra
l'aquila è in relazione al nome della città (in russo gorod
solnca = "città del sole"). Magas, costruita
nelle
immediate vicinanze della vecchia capitale Nazran, è stata
inaugurata nel 1995 e nel 2002 ha assunto il ruolo di capitale. Conta
ancora pochi abitanti ma il suo nome è quello di una delle
più
importanti città caucasiche dell'antichità.
Bandiera della capitale
cecena, adottata il 22 settembre 2009.
Proporzioni 2/3. Vi è rappresentata - in campo verde, colore
dell'islam - la nuova moschea della città, inaugurata
nell'ottobre del 2008. La sequenza delle strisce rosso-bianco-rosso
alla base del drappo è quella che in passato (1995-96) ha
caratterizzato i vessilli lealisti.
Bandiera della
capitale del Daghestan adottata il 15 dicembre
2006. Armeggiata, riproduce lo stemma approvato nella stessa data.
Proporzioni 2/3. Vi è rappresentata una fortezza allusiva al
nome della città (Magac qala = "fortezza di Magac"), che
si
eleva dalle onde del mar Caspio. I fuochi sulle due torri sono i
segnali che indicano la giusta direzione. Sul portale figura il
monogramma d'oro dello zar Pietro il Grande, dal quale la città
prese il nome di Petrovsk, poi mutato nell'attuale; il vano verde
rammenta che l'ospite è il benvenuto. Sopra la fortezza, il sole
con sedici raggi ricurvi, simbolo di vitalità
e benessere, in una raffigurazione che si riscontra in
incisioni su roccia risalenti al neolitico, ancor oggi frequente in
ornamenti tradizionali e artistici locali.
La prima versione della
bandiera di Elista, capitale della repubblica dei Calmucchi, fu
introdotta il 6 febbraio 1998. Consisteva in un drappo bianco con lo
stemma della città al centro. Lo scudo, partito, mostra un sole
rosso in campo azzurro e tre tradizionali
tende in campo verde: esse hanno l'ingresso in vista, in segno di
ospitalità. Sulla linea di partizione, su un rotolo bianco, il
fiore di loto buddista
e il nome della città in caratteri locali.
Sormonta lo scudo una sorta di cimiero rosso, che ricorda
l'architettura tipica della regione, con il nome della città in
caratteri cirillici d'oro. La bandiera attualmente in uso, adottata il
26 agosto 2004, divisa diagonalmente in sbarra, è bianca, per
simboleggiare la purezza e la pace, azzurra, per il cielo e la
trascendenza, e gialla, colore tradizionale del buddismo e simbolo di
generosità.
Il sole rosso sul bianco corrisponde all'autodefinizione del popolo
calmucco; ha 12 raggi fiammanti, il medesimo numero dei cicli del
calendario buddista orientale. Proporzioni 2/3.