Le regioni d'Italia, benché avessero fin dall'unità d'Italia una ben definita fisionomia, restarono per molti decenni una semplice espressione geografica. Solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana (1948), le regioni furono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni. Per cinque di esse - Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto-Adige e Valle d'Aosta - si previde uno statuto speciale di autonomia. La Sicilia, che già nel 1946 aveva ottenuto lo statuto speciale, fu l'antesignana. Per Valle d'Aosta, Trentino-A.A. e Sardegna l'attuazione del dettato costituzionale avvenne nel 1948, mentre il Friuli si aggiunse più tardi (1963). Le rimanenti 15 regioni a statuto ordinario rimasero sulla carta per oltre un ventennio e solo nel 1970 la riforma regionale giunse a compimento.
Dal punto di vista vessillologico, non tutte le regioni hanno una bandiera resa ufficiale da una legge regionale; alcune però (ad es. la Toscana) possiedono vessilli così ben radicati e diffusi che possono esser considerati legittimati dall'uso. Per alcune regioni la scelta della bandiera è stato piuttosto affrettata. In effetti nel 1995, in occasione del 4 novembre, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro dispose che le regioni esponessero i loro vessilli in un’apposita sala del Quirinale (ove ancora si trovano); la decisione, alquanto inaspettata, trovò molte amministrazioni impreparate, le quali dovettero improvvisare la bandiera mutuandola dal gonfalone con risultati non sempre brillanti. Dopo il 1995 alcune regioni hanno modificato il disegno del drappo e provveduto a regolamentarlo.
Bibliografia generale - Vexilla Italica, 1, 1993; 1, 1996 - Stemmi antichi e moderni delle Province, dei Capoluoghi di Provincia e delle Regioni d'Italia, pubbl. CISV, 1985 - R. Rossetti, Emblemas regionales de Italia, Atti XI ICV, Madrid, 1985 - "Bandiere in Italia", in sito web del CISV - Archivio personale (testi di leggi, fotografie, ecc.)
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VALLE D'AOSTA
Regione Autonoma Valle d'Aosta / Région Autonome Vallée d'Aoste
uff. dal 2006
La Valle d'Aosta, già compresa nel Piemonte (come provincia dal 1927), fu separata nel secondo dopoguerra, ottenendo nel 1948 lo status di regione autonoma previsto dalla Costituzione repubblicana. La bandiera nero-rossa era in uso già negli anni '50 del secolo XX, ma è diventata ufficiale molto più tardi, grazie a una legge regionale del 16 marzo 2006. La bandiera legale non deve portare alcun stemma né scritta. Pertanto, il modello osservato a partire dal 1995, mutuato dal gonfalone, con il campo rosso all'asta e al centro lo scudo di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso (arma del ducato del XIII secolo), è oggi da considerarsi abusivo. Anche lo stemma e il gonfalone, in uso almeno dagli anni '60 del XX secolo dovettero aspettare a lungo per essere ufficialmente riconosciuti e regolamentati (il decreto presidenziale è del 13 luglio 1987).
Principali città: Aosta (capoluogo)
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 1984; 1, 1989; 62, 2006 - Vexilla Notizie, 8, 2006
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Bandiera adottata con legge regionale del 24 novembre 1995 e regolamentata in quanto alle modalità d'uso il 17 giugno 1997. Proporzioni 2/3; di solito reca una frangia dorata e un nastro arancione (qui non rappresentato) annodato in cima all'asta. Ha origini molto antiche che risalgono all'agosto del 1424, quando fu concesso al principe di Piemonte di fregiarsi dello stemma dei Savoia, brisato da lambello azzurro, e di un analogo vessillo. Tale arma è riservata da allora al principe di Piemonte e al Piemonte stesso. Gli odierni simboli regionali hanno in più il bordo azzurro. Diverso il gonfalone che porta i colori rosso, azzurro e arancio della Repubblica Piemontese del 1796 e lo stemma regionale quadrato al centro. Stemma e gonfalone furono adottati il 16 gennaio 1984.
Principali città: Torino (capoluogo)
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 1984; 2, 1997; 2, 2000
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Bandiera introdotta nel 1992 ma ufficialmente adottata con legge regionale del 7 luglio 1997, mutuata dal gonfalone già adottato il 15 gennaio 1985 insieme allo stemma. L'emblema posto sul tricolore verde, rosso e azzurro-mare rappresenta una caravella stilizzata che simboleggia le tradizioni marittime della regione e i suoi grandi navigatori. La croce rossa sulla vela ricorda la secolare bandiera di Genova, mentre le quattro stelle d'argento alludono alle quattro province liguri. Proporzioni 2/3, con l'emblema centrale pari a 3/5 dell'altezza del drappo.
Principali città: Genova (capoluogo)
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 1985; 2, 1992; 2, 2000
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Bandiera introdotta verso il 1978. Nonostante la sua popolarità e il largo uso anche da parte delle istituzioni, è stata resa ufficiale con una legge regionale solo il 4 febbraio 2019. I colori sono d'ispirazione naturalistica. L'emblema centrale rappresenta la trasposizione grafica della "rosa camuna", frequente nelle incisioni rupestri della Val Camonica e vuol collegare la cultura lombarda all'Europa poiché analoghe forme rupestri - di significato ancora incerto - si ritrovano anche in altre zone del continente. La bandiera ricalca lo stemma regionale, quadrato, stabilito con legge regionale il 12 giugno 1975 insieme al gonfalone (sul quale la rosa camuna è rappresentata insieme a una complessa raffigurazione del Carroccio).
Principali città: Milano (capoluogo), Brescia
Bibliografia - Vexilla Italica, 1979; 2, 1984; 2, 2001
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