Sommario. Divisa
in vari regni, la Birmania, dopo un alternarsi di periodi di espansione
e di decadenza, fu unificata una prima volta nel 1835, quando era ormai
cominciata la colonizzazione inglese. Nel 1886, il paese diventò
una provincia dell’India
britannica ma, in seguito ai forti dissidi tra indiani e birmani, fu
trasformata nel 1937 in colonia a parte. Nel 1943 gli occupanti
giapponesi fecero della Birmania uno stato fantoccio sulla carta
indipendente. Fallita nel dopoguerra la ricostituzione della colonia
inglese, il paese raggiunse l’indipendenza nel 1948. Nel 1974 lo stato
birmano fu trasformato in repubblica
socialista. La Birmania non ha cambiato nome, si è sempre
chiamata
Myanmar in lingua locale. Tuttavia dal 1989 il governo pretende
che
tale nome locale sia quello ufficiale anche all'estero.
Regno di Birmania, fino al 1886
Bandiera nazionale del
regno unificato apparsa in epoca imprecisata (dopo il 1835) e durata
fino alla conquista inglese che ridusse l'intera Birmania a provincia
dell'India britannica (1886). Il tradizionale emblema del pavone,
simbolo di immortalità, eclissatosi nel 1886, non fu dimenticato
e sarebbe ricomparso sulle bandiere più di mezzo secolo
più tardi. Di solito si trova rappresentato
al naturale in campo bianco, ma spesso è riprodotto entro un
disco rosso (talora solo un anello).
Burma, 1939-1941 e 1945-1948
Bandiera coloniale di
stato adottata il 6 febbraio 1939, qualche tempo dopo che la Birmania
fu distaccata dall'India
e costituita colonia a sé (1937). Abolita il 30 marzo 1941 fu
ripresa dopo la parentesi bellica. Cancellata in via definitiva con
l'indipendenza, il 4 gennaio 1948. Nel badge riappare il
simbolo nazionale, il
pavone.
Burma, Myan-ma, 1941-1942
Bandiera adottata il 30
marzo 1941 e durata fino al 1942. La scomparsa dell'Union Flag
dal cantone e il maggior risalto dato all'emblema locale del pavone
rifletteva i sentimenti antibritannici della popolazione che in gran
parte vedeva un'opportunità di indipendenza nell'imminente
invasione giapponese.
Stato della Birmania, Myan-ma, 1942-1943
Insegna del dominante
Partito dei Poveri (Synyetha-Wunthanu) adottata nel 1942 come
bandiera nazionale provvisoria dal governo filonipponico appena
insediato. Sostituita il 1° agosto 1943. Costituiva un buon
compromesso simbolico: il giallo era infatti gradito ai buddisti, il
disco solare ai giapponesi e l'insieme dei tre colori ai nazionalisti.
Il pavone era assente, ma indirettamente rappresentato dal sole,
perché secondo la tradizione l'uccello viveva sul sole.
Stato della Birmania, Myan-ma, 1943-1945
Bandiera nazionale e di
stato adottata formalmente il 1° agosto 1943 con la dichiarazione
d'indipendenza promossa
dagli occupanti giapponesi. Scomparsa il 3 maggio 1945 quando gli
alleati
liberarono la capitale Rangoon. Torna ancora il pavone. Il giallo
arancio
simboleggia la fede buddista, il verde l'agricoltura e il rosso la
purezza
e il coraggio.
Unione Birmana, Myanma Naingngandaw, 1947-1974
Bandiera di stato
prevista dalla costituzione
del 24 settembre 1947, e alzata per la prima volta il 4 gennaio 1948,
giorno dell'indipendenza. Modificata il 2 marzo 1974. Proporzioni 5/9.
Ispirata alla bandiera del Movimento della Resistenza Antifascista
(rossa
con una grande stella nel cantone). Il rosso simboleggia il coraggio,
la determinazione e la solidarietà; il blu rappresenta le
profondità celesti. La stella bianca è quella del
movimento sopra citato, le cinque più piccole alludono ai popoli
della Birmania: birmani, karen, shan, chin e kachin.
Unione Birmana, Myanma Naingngandaw
1948-1974
La bandiera della marina
da
guerra, adottata nel 1948 e abolita nel 1974, seguiva il modello della White
Ensign britannica, ma il
cantone aveva solo le stelle in campo
azzurro anziché la bandiera di stato completa. Dopo il 1974 le
notizie sull'insegna da guerra birmana sono frammentarie e
contraddittorie. Il modello più accreditato è un drappo
bianco con un cantone rosso caricato di una sola stella bianca, e con
un'ancora azzurra in basso al battente. Proporzioni 1/2.
Unione Birmana, Myanma Naingngandaw, 1951/1952-1974
Bandiera mercantile
apparsa tra il 1951 e il 1952 e abolita il 2 marzo 1974. Differiva
dalla bandiera di stato per il
blu che occupava tutta la metà superiore del drappo e non solo
il cantone. Proporzioni 5/9.
Nello stesso periodo fu
in uso una bandiera di stato in mare alzata sulle navi governative in
servizio civile. Secondo l'uso britannico, drappo blu con la bandiera
nazionale nel cantone.
Repubblica Socialista dell'Unione Birmana,
Myanmar, Thamata Soshelit Pyidaungzu Myanma Naingngandaw, 1974-1989
Repubblica del Myanmar, Pyidaungzu Myanma Naingngandaw,
1989-2010
Bandiera
nazionale e di
stato, valida per tutti gli impieghi, adottata il 2 marzo 1974 con la
nuova costituzione e sostituita il 21 ottobre 2010. Proporzioni 5/8.
Differisce dalla precedente per
l'emblema nel cantone che deriva da quello del partito al potere. La
ruota dentata e la spiga di riso simboleggiano il lavoro nelle
fabbriche e quello nei campi. Le quattordici stelle rappresentano i
sette stati e le sette province che formano il paese.
Repubblica dell'Unione della Birmania,
Pyidaungzu Thamata Myanma Naingnandaw, dal 2010
Bandiera
nazionale e di
stato, valida per tutti gli impieghi, adottata il 21 ottobre 2010.
Proporzioni 4/7. Il giallo, il verde e il rosso stanno rispettivamente
per la solidarietà, la pace e il coraggio. La grande stella
bianca, che differenzia la bandiera da quella della Lituania,
simboleggia l’indissolubilità dell'Unione. Oltre alla bandiera
è stato introdotto un nuovo inno nazionale ed è stato
anche modificato il nome ufficiale completo dello Stato.
NOTA. Fin dal momento dell'indipendenza dell'Unione
Birmana, gli stati nazionali che la componevano, delusi per non aver
ottenuto
uno status separato, cominciarono la lotta per l'indipendenza. Furono
adottate nuove bandiere, spesso facilmente confondibili con quelle dei
vari fronti di liberazione. Gli stati sono nel tempo aumentati e con
essi i movimenti indipendentisti. Oggi l'Unione è formata da
sette stati nazionali (pranynai), tutti situati lungo i confini,
più la Birmania
propriamente
detta, che è divisa in sette province
(taing). La
situazione vessillologica si è complicata ancor più
perché alle bandiere nazionaliste e dei movimenti in lotta si
sono aggiunte bandiere "legali", consentite dal governo centrale e
adottate intorno al 1989. Oltretutto queste ultime, secondo la
testimonianza recente di Michel Lupant, che si è recato in
Birmania, sono state rinnovate (ma non si hanno notizie complete).
Per queste ragioni la vessillologia degli stati birmani presenta ampi
margini di incertezza.
Bibliografia
Flag
Bull., XIII:1, 1974 - Vexillinfo, 4, 1980 - Flagmaster, 79, 1995 -
Franciae Vexilla, 20/66, 2000