Sommario. Le
desolate e dimenticate steppe desertiche della penisola araba
acquisirono d’improvviso importanza all’epoca di Maometto (570-612) e
la Mecca e Medina furono il centro del grande movimento religioso ma
anche politico dell’islam. Agli
splendori e alle strepitose conquiste arabe seguì inevitabile
la decadenza; nel 1517 le due città sante caddero sotto
sovranità
turca e l’Arabia ridotta a semplice provincia ottomana. La ribellione
contro i turchi si accese nel 1916, capeggiata da Hussein, che
fondò un regno nell’Hegiaz. Egli era un hascemita, discendente
dell’antica tribù araba alla quale apparteneva anche Maometto;
hascemiti
furono per secoli gli sceriffi della Mecca. Dopo il 1916 gli hascemiti
mossero dunque alla conquista di altri territori sottraendoli prima
ai turchi, anche con l’aiuto del leggendario Lawrence d’Arabia, e
contendendoli poi alla dilagante influenza britannica. In effetti, con
l’aiuto, interessato, di inglesi e francesi, la rivolta si estese alla
Siria (con Libano, Palestina e Transgiordania) e all’Iraq, che
diventarono province hascemite. Ma
dopo il 1920 francesi e inglesi, mostrarono le loro vere intenzioni,
spartendosi vaste zone di influenza, dalle quali si delinearono le
fisionomie
dei singoli stati. L’ambizione di Hussein di considerarsi sovrano di
tutta l’Arabia, provocò la reazione dei sauditi del Neged che
nel 1925 lo sconfissero. Nel 1932, il Neged, l’Hegiaz e tutti i
territori conquistati dai sauditi furono uniti nel regno dell’Arabia
Saudita.
Bandiera nazionale, di
stato e, fino al 1946, mercantile,
adottata nel 1932, forse il 23 settembre, giorno della proclamazione
del
regno saudita. Talora rappresentata con una sottile striscia bianca
all'asta (prima del 1938) o anche con due spade incrociate
anziché una (1946-1956), ma probabilmente si tratta di libere
interpretazioni e non vi fu alcun cambiamento fino alla
"modernizzazione" del disegno del 1973. Era la stessa bandiera del
vecchio sultanato del Neged (1921-26) con la shahada, la nota
professione di fede mussulmana “non c’è altro Dio all’infuori di
Allah e Maometto è il suo Profeta” che in arabo suona come la
illaha illa ‘llahu. Muhammad ur-rasul u’llahi. La spada era quella
di Abdul Aziz, il conquistatore del Neged, simbolo della guerra santa (gihad).
Per evitare che la scritta apparisse al contrario su un lato della
bandiera, essa era formata da due drappi identici cuciti sul retro uno
sull'altro, cosicché anche la spada puntava da una parte verso
il battente e
dall'altra verso l'inferitura.
Bandiera nazionale e di
stato alzata il 15 marzo 1973. Dal 1973 al 1983 anche mercantile.
Rielaborazione della precedente bandiera al fine di ottenere un disegno
più moderno ed estetico. Analogamente ad altre bandiere con
scritte in arabo, la frase dovrebbe leggersi
da destra a sinistra su ambedue i lati, perciò la confezione
richiede
di solito la sovrapposizione sul retro di due drappi identici. In
questo
caso è applicata sul retro la sola shahada, per cui la
punta
della spada è sempre rivolta all'asta.