Sommario. Darya,
città tra Medina e Riyad, fu sede del primo stato saudita
indipendente. L’emirato fu fondato da Muhamed Ibn Saud e dal suo
alleato 'Abd al-Wahab nel mezzo del XVIII secolo e distrutto nel 1818
dagli egiziani che per conto di Costantinopoli avevano invaso l’Arabia
(1813-19).
Emirato di Darya, Al-Imarat al-Dar'iya, c. 1750-1818
Bandiera adottata verso
il 1750 e durata fino alla
distruzione della città di Darya nel 1818. Vessillo prettamente
islamico.
Il verde, secondo la tradizione, era il colore del celebre mantello che
Maometto
ebbe da Allah e dall'arcangelo Gabriele e che usò per costruirsi
la
tenda. Il crescente, ampio e sottile, simboleggia l'inarrestabile
crescita
dell'islam.
Sommario.
L’emirato di Saud rappresentò nel 1842 il secondo tentativo,
dopo Darya, di costituire uno stato saudita in Arabia. L’emirato
sopravvisse tra alti e bassi fino al 1891, allorché gli
sciammariti conquistarono Riyad.
Emirato di Saud, Al-Imarat as-Sa'ud, c. 1842-1891
Bandiera adottata nel
1842 e durata fino alla sconfitta
del 1891 ad opera degli sciamarriti. Fu ripresa la bandiera
dell'emirato di
Darya; il verde non sarebbe mai più stato tolto dalle bandiere
dei
sauditi.
Sommario. L’Asir,
sul mar Rosso ai confini con lo Yemen, restò a lungo un
principato indipendente perché i turchi, benché padroni
della costa, mai riuscirono a sottomettere le impervie zone montuose
dell’interno. Conteso tra yemeniti e sauditi, fu infine assegnato a
questi ultimi nel 1934 (trattati di Taif).
Principato dell'Asir, Al-'Asir, Al-Imarat al-'Asir, c. 1909-1930
Bandiera alzata
probabilmente durante il sollevamento antiturco del 1909 e confermata
con il consolidamento dell'indipendenza nel 1916. Usata anche sotto il
protettorato saudita dal 1926 al 1930, quando l'Asir fu assorbito dal
Neged. La bandiera era simile a quella del Neged, forse addirittura una
sua variante. Gli elementi di distinzione erano il bordo
bianco, seghettato e solo su tre lati e la shahada riprodotta
in caratteri
elementari.
Sommario. Nel
1916 Hasan al-Aid si proclamò emiro in una zona montuosa
dell'Asir, a est della Tihama costiera, senza secedere tuttavia
dall'Asir ma dichiarandosi vassallo. Riassorbito nell'agosto 1920.
Emirato dell'Alto Asir, Al Imarat al-'Asir al-Ulya, 1916-1920
Bandiera dell'emirato
(1916-1920) con la shahada riprodotta in azzurro su bianco.
Più
che mussulmani i colori sembrano ebraici, anche in coincidenza del
fatto che il nome dell'emiro, Aid, significa "ebreo".
Sommario. Murrah
era un emirato che si estendeva
nel sudest della penisola araba, ai margini del terribile deserto di
Rub
al-Khali. Alleato dei sauditi, si unì al Neged nel 1917.
Emirato di Murrah, Al-Imarat al-Murrah, 1901-1917
Bandiera nazionale
adottata nel 1901 e abolita con l'annessione al Neged nel 1917. Il
campo nero con un inserto verde recante la shahada dava al
drappo un aspetto simile a una tenda: ciò forse in relazione
all’attività tradizionale degli abitanti che erano tessitori di
tende nere di lana di capra.
Sommario. Lo
Sciammar era un vasto emirato situato nell’omonima regione montagnosa a
nord del Neged. Nemico giurato dei sauditi e alleato degli egiziani,
conquistò Riyad nel 1891. Indipendente in seguito alla decadenza
dell’Impero Ottomano, nel 1921 dovette
cedere ai nemici sauditi e fu annesso al Neged.
Emirato dello Sciammar, Al-Imarat ash-Shammar, c. 1819-1921
Bandiera adottata verso
il 1819 e durata fino all'invasione
dell'esercito di Ibn Saud, nel 1921. I rascididi che governavano il
paese
scelsero una bandiera di campo rosso, colore del coraggio, ben distinto
dal
verde saudita, con un crescente per l'islam e un piccolo sole a otto
raggi,
simbolo della setta dei nusayri che praticavano il culto del sole.