Sono elencate le città (o comuni) che possiedono una bandiera, con almeno 200mila abitanti. Da notare che in Venezuela spesso il nome del comune non corrisponde al nome della città: quest'ultima infatti si identifica con la "frazione" più popolosa con il rango di capoluogo municipale.
Bibliografia generale - Tramite internet (siti istituzionali e locali, oltre che araldici e vessillologici, wiki vari) è possibile risalire ai testi, originali o riportati, delle varie normative relative ai simboli municipali. Per l'araldica più antica è anche relativamente facile attingere ai decreti di concessione spagnoli.
CARACAS
Santiago de León de Caracas
DISTRETTO DELLA CAPITALE, Distrito Capital
fino al 2022
Bandiera di Caracas, capitale e Distrito Capital del Venezuela, in uso da data imprecisata e cambiata nel 2022. Drappo rosso sangue in omaggio al sacrificio dei combattenti per l'indipendenza del Paese. Al centro, lo stemma concesso nel 1591 da Filippo II di Spagna. Sullo scudo d'argento, coronato d'oro all'antica, è raffigurato un leone al naturale, simbolo emblematico di Caracas, che sorregge una conchiglia pettine (Pecten jacobaeus) caricata della croce fitta, figure della tradizione iacobea. Nell'insieme è giustificato il nome completo della città, Santiago de León de Caracas, che è anche scritto su un nastro posto sopra la corona con l'anno della fondazione (1567). Circonda lo scudo un altro nastro con l'iscrizione in latino Avemaría Santísima sin pecado concebida en el primer instante de su ser natural, "Ave Maria Santissima senza peccato concepita nel primo momento del suo essere naturale". La scritta fu aggiunta nel 1766 per volere di Carlo III di Spagna, così come il trofeo d'armi e di piumaggi multicolori accollato allo scudo.
Nuova bandiera di Caracas, approvata il 13 aprile 2022. Sul drappo rosso medio, colore della passione e del sangue dei patrioti, si inserisce un triangolo con il profilo verde del cerro Waraira Repano (o cerro Ávila). Nel cielo, azzurro sfumato, è inserita una stella bianca come simbolo di luce, brillantezza e ribellione. (v. caracas.com.ve)
dal 2022
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Bandiera della città di Los Teques, capitale dello Stato Miranda, e del comune di Guaicaipuro, unità amministrativa formata dalla città e dai suoi sei sobborghi (parroquias). La bandiera è stata decretata il 28 marzo 2009, genetliaco di Francisco Miranda dal cui vessillo trae i colori. Il rosso è simbolo dell'orgoglio degli indigeni Teques; il giallo rappresenta l'oro come metallo sacro, la fertilità e l'agricoltura; il turchese ricorda le montagne su cui sorge la città a oltre i mille metri, e le fredde acque dei fiumi. Sulla striscia gialla figura il pennacchio di piume rosse del cacico Guaicaipuro e una scritta a forma di arco con il grido di guerra dei Teques, ana karina rote, "solo noi siamo gli uomini". Sotto il pennacchio sette figure che rappresentano la città e le sue sei parroquias.
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Bandiera di Maracay, poco a ovest di Caracas, alzata per la prima volta il 5 marzo 2001, in occasione del terzo centenario della città. È composta da cinque strisce di diverso spessore i cui colori sono interpretati in chiave naturalistica e simboleggiano anche le varie virtù morali dei cittadini. Al centro, lo stemma municipale, semipartito troncato, con il busto di un conquistatore spagnolo in campo d'oro, cinque baccelli di cacao al naturale in campo azzurro, e una testa di giaguaro in campo rosso. Il rinomato cacao locale (Theobroma cacao) è un'importante fonte economica della regione; il giaguaro (della specie Leopardus wiedii), che nel linguaggio indio è detto maracay o maracaya, dà il nome alla città, nome che compare sul cartiglio sopra lo scudo. Sul nastro in basso tre date storiche: 5 marzo 1701, data ufficiale della fondazione dell'abitato di Maracay; 22 gennaio 1814, data dell'elevazione al rango di città; 12 marzo 1917, promozione a capitale dello Stato di Aragua.
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Bandiera della città di Cabimas, nello stato di Zulia, sulla sponda orientale del lago di Maracaibo, scelta mediante un concorso nel 2002. Il petrolio è la principale ricchezza locale ed è simboleggiato dalla striscia nera alla base del drappo e dalla torre di perforazione al centro. La striscia verde allude all'agricoltura, all'allevamento e alle risorse naturali. Il disco solare nel cielo azzurro indica prosperità e ricchezza. Proporzioni 1/2.
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Bandiera di Maracaibo, seconda città più popolosa del Venezuela e capitale dello Stato di Zulia, situata all'imbocco dell'omonimo lago aperto. Adottata l'8 settembre 1991, era un bicolore bianco su rosso che richiamava lo storico stendardo di San Sebastiano, patrono della città. Il 24 agosto 1997, in occasione dei cinquecento anni dalla scoperta del lago di Maracaibo, fu aggiunta una terza striscia azzurra e fu posta nel cantone una rielaborazione moderna dello scudo tratto dallo stemma concesso da Filippo IV di Spagna nel 1634. Vi sono raffigurate le colonne d'Ercole e un veliero e, aggiunte successivamente, la scritta Muy noble y leal, "nobilissima e leale [città]", titolo conferito nel 1813, e le date 1634 e 1965 della concessione dello stemma e della sua riadozione ufficiale.
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Bandiera di San Cristóbal, capitale dello Stato di Tachira, presso il confine con la Colombia, decretata il 23 maggio 2000. Colori dall'usuale simbologia morale-naturalistica: giallo per il clima solare della città, rosso per il sangue degli eroi e per la tonalità che assumono le acque del fiume Torbes, verde per la speranza e per la natura rigogliosa. Sul triangolo bianco all'asta appare l'iconografia popolare del santo che dà il nome alla città, Cristoforo, mentre "traghetta" il Bambino (la figura non risulta standardizzata per cui sono riportate raffigurazioni differenti). Sulla striscia rossa figurano cingue gigli d'argento, tratti dall'arma di famiglia del fondatore della città, il capitano spagnolo Juan Maldonado. Proporzioni 1/2.
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La bandiera di Barquisimeto, grande città del nord ovest del Venezuela capitale dello Stato di Lara, fu alzata per la prima volta il 14 settembre 1990. Disegno e colori peculiari; i toni di grigio richiamano le acque color cenere del Rio Turbio e il nome stesso della città che nell'idioma nativo significa "fiume dalle acque cineree". Le strisce gialle e rosse ricordano il monumento al Sole Nascente, opera architettonica moderna, e alludono anche all'appellativo "città dei tramonti"; le tracce bianche ripercorrono le linee architettoniche dell'Obelisco, altro monumento cittadino. Il complesso stemma posto nel cantone, adottato nel quarto centenario della città (1952), illustra alcune caratteristiche locali. Ridondante di simboli, è inquartato, con i quarti separati da un cuneo giallo-arancio con un caduceo e una ruota dentata, simboli del commercio e dell'industria, e da un arco con i colori nazionali. Nel primo quarto l'effigie del fondatore della città Juan de Villegas sorretta da due leoni rossi in campo azzurro; nel secondo, sempre in campo azzurro, una pianta di agave (Agave sisaliana) che abbonda nella zona; nel terzo, un trofeo di armi, bandiere e fascio, simboli di patriottismo, in campo d'oro; nel quarto, oggetti vari (arpa, note musicali, compasso, tavolozza, corona d'alloro) che illustrano la ricchezza artistica e culturale di Barquisimeto (detta anche "città della musica"). Lo scudo è merlato ed è posto su cartoccio bruno con arabeschi grigi, teste di ariete, giglio e cartiglio con il motto Justicia.
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