SUDAN
© Roberto Breschi
Sommario. Sui resti dei regni cristiani della Nubia che erano fioriti nel Medioevo, il popolo guerriero dei Fung fondò nel Sudan uno stato indipendente durato trecento anni, dagli inizi del XVI secolo fino all’occupazione egiziana del 1820. Passato sotto il dominio britannico insieme all’Egitto, quando nel 1923 l’indipendenza di quest’ultimo fu riconosciuta dal Regno Unito, il Sudan divenne un condominio anglo-egiziano. Tramontati i progetti di unione con l’Egitto, il paese acquisì l’indipendenza nel 1956, ma la pacificazione interna tra i mussulmani al potere e i cristiani del sud è rimasta un miraggio e si è risolta nel 2011 solo con la separazione delle regioni meridionali del paese.


Repubblica del Sudan,
As-Sudan, Al-Jamhuriyat as-Sudan, Republic of Sudan, 1956-1970



Bandiera di impiego generale adottata quando l’ex condominio anglo-egiziano ottenne l’indipendenza, il 1° gennaio 1956; sostituita nel 1970. Proporzioni 1/2. I colori e il loro significato erano neutri, non ricollegabili a nessuna parte politica o minoranza. L’azzurro alludeva al Nilo, il giallo ricordava il deserto e il verde le terre coltivate.


Repubblica del Sudan, As-Sudan, Al-Jamhuriyat as-Sudan, dal 1970


Bandiera di impiego generale alzata ufficialmente il 20 maggio 1970. Proporzioni 1/2; il triangolo all’asta occupa 1/3 della lunghezza del drappo. Creata dal regime rivoluzionario dopo la presa del potere del 1969, la bandiera attesta la solidarietà del paese alla causa dell’unità araba; porta infatti i colori della rivolta araba (panarabi), che ebbero larga diffusione sulle bandiere a partire dal 1917.
 



ALTRE BANDIERE

Bandiera del Presidente
Regioni storiche, autonome, separatiste

>
LADO
> SUD SUDAN

Bibliografia
Flag Bull., IX:2, 1970 e 123, 1987


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SUD SUDAN
© Roberto Breschi
Sommario. In seguito ai risultati del referendum tenutosi nel gennaio 2011, la parte  meridionale del Sudan, comprendente le regioni storiche del Bahr el Ghazal, dell'Equatoria e dell'Alto Nilo, è diventata indipendente con il nome di "Repubblica del Sud Sudan" il 9 luglio 2011, esattamente sei anni dopo la costituzione del governo autonomo del Sudan Meridionale.


Repubblica del Sud Sudan, The Republic of South Sudan, dal 2011



Il nuovo stato ha adottato una bandiera strettamente derivata da quella usata dal governo autonomo provvisorio del Sudan Meridionale insediatosi nel 2005, a sua volta mutuata dall'insegna del Movimento Popolare per la Liberazione del Sudan (SPLM), nota fin dalla prima metà degli anni '80 del XX secolo (vedi). Le proporzioni dovrebbero essere 1/2. Ai colori sono attribuiti nuovi significati; il nero rappresenta la popolazione africana, il bianco la pace, il rosso il sangue versato nel lungo conflitto per l'indipendenza, il verde le risorse agricole, il blu il fiume Nilo. La stella d'oro simboleggia il nuovo stato indipendente.



ALTRE BANDIERE

Bandiera del Presidente

>
SUDAN

Bibliografia
Flaggen, Wappen und Siegel, 95, 2011 - Cortesia R. Klimes


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LADO
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Sommario. Un trattato del 1894 assegnò in amministrazione allo stato del Congo (in pratica al Belgio) anche l’enclave di Lado, un piccolo territorio nel Bahr el Ghazal, sul Nilo, oggi nel Sudan Meridionale ai confini con Congo e Uganda. Fino al ritorno alla Gran Bretagna nel 1910, quella regione ebbe anche una bandiera propria.


Territorio di Lado, Lado Enclave, 1894 (?)-1910



Bandiera del piccolo territorio nel Bahr el Ghazal, sul Nilo, adottata forse in occasione dell’assegnazione al Congo (12 maggio 1894) e abolita nel 1910, quando il territorio tornò alla Gran Bretagna. Stessi colori della bandiera dello Stato indipendente del Congo.


> CONGO
> SUDAN

Bibliografia
Flag Bull., 176, 1997 - Flagmaster, 87, 1997


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BURUNDI
© Roberto Breschi
Sommario. Stati indigeni tutsi furono unificati nel regno di Urundi verso il 1700 da Ntare I,  primo sovrano (mwami) di una dinastia destinata a durare sino al 1966. Nel 1903 la Germania impose il protettorato sull’Urundi. Nel 1920, dopo la sconfitta tedesca, fu creato il mandato belga del Ruanda-Urundi. Nel 1962 il regno riacquistò la piena indipendenza con il nome di Burundi. Con l’indipendenza i contrasti tra hutu e tutsi si accentuarono e scoppiò una guerra civile con veri e propri genocidi. Nel 1966 il mwami fu destituito e proclamata la repubblica. I conflitti a sfondo etnico non sono mai cessati.


Regno del Burundi, Royaume du Burundi, 1962-1966



Bandiera nazionale e di stato alzata ufficialmente il 1° luglio 1962, in occasione della cerimonia per l’indipendenza e modificata nel 1966. Proporzioni 2/3. La bandiera, dal disegno insolito, recava al centro un emblema composto da una pianta di sorgo sovrapposta alla sagoma di un tamburo. Il disegno corretto dell’emblema dovrebbe essere quello che figura anche su alcune emissioni filateliche ufficiali del regno. Con la proclamazione della repubblica si aprì un periodo confuso e non è chiaro il destino della bandiera; forse fu modificato l’emblema con l’eliminazione del tamburo, che era simbolo dell’autorità reale in tutti i regni affacciati sui laghi. Il nuovo modello con le stelle entrò in uso solo nel giugno 1967.


Repubblica del Burundi,
République du Burundi, Republika y'u Burundi
, dal 1967


Bandiera nazionale e di stato adottata il 28 giugno 1967, alcuni mesi la proclamazione della repubblica (29 novembre 1966). Proporzioni 2/3 e 3/5. Stesso disegno di base della bandiera precedente; cambia invece l’emblema nel disco centrale, ora costituito da tre stelle rosse orlate di verde, che ricordano le tre parole del motto di stato Unité Travail Progrès. Esse volevano anche essere un segno di riconciliazione giacché rappresentavano le tre etnie del paese, i tutsi, gli hutu e i twa: auspicio purtroppo vano, perché i contrasti e i conflitti a sfondo etnico non sono mai cessati.
 


> MARTYAZO

Bibliografia
Flag Bull., II:1, 1962 e VI:4, 1987 - Vexillinfo, 83, 1987 - Emissioni filateliche, cat. Michel, Burundi 25-33, 1962 e 53-58, 1963


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MARTYAZO
© Roberto Breschi
Sommario. Nel maggio 1972, all’acme di nuovi sanguinosi scontri fra hutu e tutsi, fu costituita a Vyanda nella provincia di Bururi, con l’aiuto di elementi (“mulelisti”) provenienti dal Congo, la repubblica separatista hutu di Martyazo che sopravvisse non più di dieci giorni.


Repubblica di Martyazo, République de Martyazo, 1972



Bandiera della repubblica secessionista alzata il 1° maggio 1972 e ammainata poco più di una settimana più tardi, il 9 maggio, allorché la regione fu riguadagnata dall’esercito.


> BURUNDI

Bibliografia
Internet (René Lemarchand, Univ. della Florida - M. Sensen)


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RUANDA
© Roberto Breschi
Sommario. La dinastia che regnò sul Ruanda fino al 1959 ebbe origine nel XV secolo quando furono uniti sotto un solo trono vari staterelli tutsi. I tutsi, o vatussi (ba-tutsi), allevatori di origine nilotica, costituivano l’etnia dominante in contrasto con gli agricoltori hutu, autoctoni, di stirpe bantù. Il regno del Ruanda perseguì per secoli e con alterne fortune una politica di espansione finché verso la fine del XIX secolo divenne una colonia tedesca. Dopo la prima guerra mondiale, in seguito al crollo tedesco, fu assegnato in mandato al Belgio insieme all’Urundi e si costituì il territorio del Ruanda-Urundi. Nel 1959 gli insanabili contrasti tra le due etnie principali portarono alla ribellione degli hutu che abbatterono la monarchia legata ai tutsi e alla separazione del regno dell’Urundi; così nel 1962, il paese ottenne la piena indipendenza come repubblica.


Repubblica del Ruanda,
Rwanda, République Rwandaise, Republika y'u Rwanda
, 1961-2002



1961


1961-2002
Bandiera nazionale e di stato, alzata ufficialmente il 25 settembre 1961 e confermata al momento della piena indipendenza il 1° luglio 1962. Sostituita il 1° gennaio 2002. Colori panafricani. La bandiera originale, in uso dal 28 gennaio 1961, non aveva lettera “R” ed era pertanto uguale a quella della Guinea (alcune fonti la riportano erroneamente con il verde all’asta, come il tricolore del Mali). L’iniziale fu aggiunta come elemento di distinzione.


Repubblica del Ruanda,
Rwanda, République Rwandaise, Republika y'u Rwanda
, dal 2002


Bandiera nazionale e di stato alzata ufficialmente il 1° gennaio 2002. Proporzioni 2/3. La striscia azzurro chiaro, doppia delle altre, simboleggia la pace e reca un sole giallo verso il battente, nel quale si ravvisa l’unità, la sincerità e la lotta contro l’intolleranza. La striscia gialla rappresenta il lavoro e quella verde la speranza e la prosperità. Fatto singolare, esiste una simbologia ufficiale anche per un colore che non c’è: il rosso, associato alle uccisioni che hanno insanguinato il paese e perciò escluso dalla bandiera.



ALTRE BANDIERE

Bandiera presidenziale

Bibliografia

Flag Bull., III:1, 1963 - Flagmaster, 104, 2002 - Gaceta de Banderas. 75 e 76, 2002


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