bullet1ENZO PASCOLO - Salvaguardia e recupero dei borghi rurali friulani

bullet2 Ragioni che impongono misure di difesa e di vitalizzazione

A questo punto ci si potrebbe chiedere se il voler rimanere legati ad una tradizione i cui motivi fondanti sono da tempo tramontati non sia altro che una specie di battaglia contro i mulini a vento . Non sono forse i radicali mutamenti nella struttura sociale, nella mobilità delle persone, nella disponibilità di nuove tecniche costruttive che impongono l’abbandono dei vecchi concetti dell’abitare?
A prima vista sembrerebbe di sì, considerando l’estensione del fenomeno nello spazio e nel tempo, tuttavia l’argomentazione merita di essere approfondita per verificare innanzitutto se si tratti veramente di un caso di ineluttabilità, o se invece si possa giungere ad una mediazione.
In secondo luogo si tratta di valutare costi e benefici, rispettivamente della opzione corrente e di quella della riappropriazione, in termini di standard di vita attuali, degli insediamenti tradizionali.
Tutto considerato, credo che si possa affermare che nella seconda ipotesi i benefici in termini di qualità della vita siano di gran lunga superiori ai costi.
Ciò non significa che l’immagine dei vecchi centri si debba “congelare”, bensì mantenere viva con mutamenti che tuttavia garantiscano la permanenza della sua identità.

Foto 3 - Persereano (Pavia di Udine) - La scarsa considerazione in cui sono spesso tenute le vecchie strutture edilizie porta come conseguenza al deterioramento sia fisico che visivo, riducendosi a supporti per pubblicità e “graffiti”.

Foto 4 - Carpeneto (Pozzuolo del Friuli) - Da un lato l’aspirazione a “modernizzare” la casa vi ha introdotto elementi estranei e conflittuali rispetto all’ambiente costruito circostante (casa in primo piano), dall’altro la più recente tendenza, in un certo senso opposta, a rivalutare gli aspetti tradizionali dell’edilizia rurale, ha prodotto gli eccessi “kitsch” che si vedono nella casa più lontana.

Foto 5 - S. Maria di Sclaunicco (Lestizza) - L’effetto “frattura” si evidenzia ancora di più quando si inseriscono nel tessuto tradizionale edifici di altezza eccedente la media (determinata da due piani fuori terra e da una soffitta) e provvisti di ingombranti terrazze, assolutamente estranee alla tipologia locale

Foto 6 - Mereto di Capitolo (S. Maria la Longa) - Quando l’edificio “modernizzato” si trova in una posizione chiave dello spazio urbano, l’effetto di disturbo si ingigantisce e ne viene ulteriormente accentuato dal confronto con l’articolata e armoniosa sequenza di edifici e recinzioni sul lato sinistro.