Ragioni che impongono misure di difesa e di vitalizzazioneA questo punto ci si potrebbe chiedere se il voler
rimanere legati ad una tradizione i cui motivi fondanti sono da tempo
tramontati non sia altro che una specie di battaglia contro i mulini
a vento . Non sono forse i radicali mutamenti nella struttura sociale,
nella mobilità delle persone, nella disponibilità di nuove
tecniche costruttive che impongono l’abbandono dei vecchi concetti
dell’abitare? Foto 3 - Persereano (Pavia di Udine) - La scarsa considerazione in cui sono spesso tenute le vecchie strutture edilizie porta come conseguenza al deterioramento sia fisico che visivo, riducendosi a supporti per pubblicità e “graffiti”. Foto 4 - Carpeneto (Pozzuolo del Friuli) - Da un lato l’aspirazione a “modernizzare” la casa vi ha introdotto elementi estranei e conflittuali rispetto all’ambiente costruito circostante (casa in primo piano), dall’altro la più recente tendenza, in un certo senso opposta, a rivalutare gli aspetti tradizionali dell’edilizia rurale, ha prodotto gli eccessi “kitsch” che si vedono nella casa più lontana. Foto 5 - S. Maria di Sclaunicco (Lestizza) - L’effetto “frattura” si evidenzia ancora di più quando si inseriscono nel tessuto tradizionale edifici di altezza eccedente la media (determinata da due piani fuori terra e da una soffitta) e provvisti di ingombranti terrazze, assolutamente estranee alla tipologia locale Foto 6 - Mereto di Capitolo (S. Maria la Longa) - Quando l’edificio “modernizzato” si trova in una posizione chiave dello spazio urbano, l’effetto di disturbo si ingigantisce e ne viene ulteriormente accentuato dal confronto con l’articolata e armoniosa sequenza di edifici e recinzioni sul lato sinistro. |