A.G.a.Fe
(Algebraic Geometry at Ferrara)
Legendre e la riduzione alle forme
canoniche
La forma più generale degli integrali ellittici
venne introdotta nel 1784 da G. Lagrange nella memoria Sur un nouvelle méthode de calcul intégral ect. [Mémoire
de l’Academie Reale des
Sciences de Turin, II, 1784–1785, Oeuvres,
2, pp. 253–312]. Essi sono della forma :
ove P(x, y) è una funzione razionale e y2 = a0 x4 + 4a1 x3+ 6a2 x2 + 4a3 x + a4 è un polinomio a radici distinte (senza
escludere la possibilità che sia a0 = 0, nel qual caso ). In questa memoria, Lagrange, espone dei
metodi di calcolo numerico per tali integrali. Egli inizia mostrando come essi
possano sempre essere ridotti ad una somma di espressioni elementari e di un
integrale del tipo:
dove N(x) è una funzione
razionale di x2, p, q reali con p > q.
Questi erano i principali risultati nel campo degli integrali ellittici
al tempo in cui iniziò ad occuparsene Adrien-Marie Legendre. I suoi
primi studi sugli integrali ellittici risalgono al 1786, anno in cui egli
presentò all’Accademia delle Scienze di Parigi la Mémoire sur
l’intégration par arcs d’ellipse et sur la comparation de ces arcs. La memoria più importante sull’argomento delle
funzioni trascendenti è però la Mémoire sur les trascendantes elliptiques che presentò
all’Accademia delle Scienze di Parigi nel 1973. In questa memoria, Legendre, si propone di confrontare tra loro tutte le
trascendenti ellittiche, di classificarle in differenti specie, riducendole
alla forma più semplice possibile e di determinare il metodo più facile e
rapido per il loro calcolo approssimato. Il risultato principale di questa
memoria è la classificazione di tutti gli integrali ellittici in tre tipi,
classificazione che, dopo gli Exercices
de calcul intégral [Vol.
I, 1811] , si può enunciare:
Ogni
integrale ellittico è sempre riconducibile all’integrale di una funzione
razionale, più la somma di integrali dei seguenti tre tipi:
ove
Gli Exercises,
pubblicati in tre volumi tra il 1811 e il 1817, furono perfezionati nella sua
opera maggiore: Traité des fonction élliptiques et des integrales eulériennes, avec des tables
pour en faciliter le calcul numerique, in tre volumi
stampati tra il 1825 e il 1828. L’uso dell’espressione “fonctions
elliptiques” da parte di Legendre
nel titolo del trattato può dar luogo a qualche confusione. Poiché gli
integrali sono funzioni del secondo estremo di integrazione, Legendre chiamò questi integrali “funzioni ellittiche”;
oggi, come ben noto, si riserva questo nome alle funzioni meromorfe
doppiamente periodiche, tra le quali vi sono le funzioni che si ottengono
invertendo gli integrali ellittici di prima specie (v. Abel).
Nell’ “avertissement” del Traité [vol. I], si legge:
La partie la plus
étendue et en même temps la plus importante de l’ouvrage que l’Auteur a publié
sous le nome d’Exercises de calcul intégral, est, comme on sait, qui traite des fonctions
elliptiques, et leur application à différens problémes de Géométrie et de Mécanique, celle, et de la
construction des tables nécessaires pour l’usage de ces fonctions. Cette
partie, ainsi que celle qui concerne le intégrales
définies,
auxquelles l’Auteur a donné le nom d’intégrales Eulériennes, sont reproduites
dans ce nouveau Traité avec un grand nombre d’additions dont l’objet est de
perfectionner la théorie de ces trascendantes...
La parte più estesa e allo stesso tempo più importante
dell’opera che l’autore ha pubblicato sotto il nome di Esercizi
di calcolo integrale, è, come si sa, quella che
tratta delle funzioni ellittiche, e loro applicazioni a differenti problemi di
geometria e meccanica, e della costruzione di tavole necessarie per l’uso di
queste funzioni. Questa parte, così come quella che concerne gli integrali
definiti, ai quali l’autore ha dato il nome di integrali Euleriani,
sono riprodotte in questo trattato con un gran numero di aggiunzioni,
il cui scopo è quello di perfezionare la teoria di queste trascedenti...
E più avanti:
Il ne sera pas
inutile pour l’histoire de la Sciences, de faire remarquer ici que cette nouvelle
branche d’analyse à laquelle l’Auteur a donné le nom de Théorie des fonctions
elliptiques, est fondée en grande partie sur les bases établies dans le chap.
V, concernant la forme la plus simple de ces fonctions et leur division en troi espéces...
Non sarà difficile per la storia della Scienza,
fare osservare qui che questa nuova branca dell’analisi alla quale l’Autore ha
dato il nome di Teoria delle funzioni ellittiche, è fondata in gran parte sulle
basi stabilite nel capitolo V, concernente la forma più semplice di queste
funzioni e loro divisione in tre specie...
Ricordiamo che la forma “trigonometrica” dei tre tipi fondamentali, fu introdotta da
Legendre nel primo volume degli Exercises, ma la prima
riduzione fu effettuata alle forme seguenti:
equivalenti alle precedenti posto x=sinФ.
Legendre introdusse anche la nomenclatura che
diverrà poi d’uso comune. Egli chiama: Ф amplitudine, k modulo, modulo complementare e n = c-2 parametro
della funzione ellittica.
Legendre nei primi due volumi del Traité:
Il terzo volume del 1828, dedicato alle funzioni euleriane,
consta anche di tre supplementi, datati il 12 Agosto 1828, il 15 Marzo 1829 e
il 4 Marzo 1832, destinati a completare il suo trattato con le scoperte di Abel e Jacobi.
Nell’introduzione al primo supplemento, Legendre
scrisse:
Aprés m’être occupé pendant un
grand nombre d’années de la théorie des fonctions elliptiques, dont l’immortel
Euler avait posé les fondamens, j’ai cru devoir
rassembler les résultats de ce long travail dans un Traité qui a été rendu
public de Janvier 1827. Jusque là les géométres
n’avaient pris presque aucune part à ce genre de recherches; mais à peine mon
ouvrage avait-il vu le jour , à peine son titre pouvait-il être connu des
savants étranger, que j’appris, avec autant d’étonnement que de satisfation que deux jeunes géomètres, M.M Jacobi de Könisberg et Abel de Christiania, avaint
réussi, par leur travaux particuliers, à perfectionner considéreblement
la théorie des fonctions elliptiques dans ses les plus élevés.
Prima di essermi occupato, per un gran numero di
anni, della teoria delle funzioni ellittiche di cui l’immortale Euler aveva posto le fondamenta, ho pensato di dover
riunire i risultati di questo lungo lavoro in un trattato che è stato reso
pubblico nel Gennaio 1827. Fino a quel momento i geometri non avevano preso
parte a questo genere di ricerche; ma non appena la mia opera ha visto la luce,
non appena il suo titolo fu conosciuto dai dotti stranieri, ho appreso con
tanto stupore, quanta soddisfazione, che due giovani geometri, i signori Jacobi di Könisberg e Abel di Christiana, erano riusciti, attraverso i loro
particolari lavori, a perfezionare considerevolmente la teoria delle funzioni
ellittiche nei suoi più alti gradi.
I primi due supplementi, sono dedicati principalmente all’opera di Jacobi. Il terzo supplemento tratta principalmente delle
scoperte di Abel e del suo famoso teorema di
addizione (versione “iperellittica”). Legendre (nell’Avertissement al
III libro) informa che la prima memoria di Abel,
stampata nel numero 12, nel secondo volume del giornale di Crelle [Journal für die reine und angewandte
mathematik], costituisce già una teoria quasi
completa delle funzioni ellittiche. Legendre concluse la sua opera con le seguenti parole:
Nous terminerons
ici les additions que nous nous étions proposé de faire à notre ouvrage, en
profitant des découvertes récentes de MM. Abel et Jacobi dans la théorie des
fonctions elliptiques. On remarquera que la plus importante de ces additions
consiste dans la nouvelle branche d’analyse que nous avons déduite du théoréme de M. Abel, et qui était restée jusqu’ici tout-à-fait inconnue aux géométres.
Cette branche d’analyse, à laquelle nous avons donné le nom de théorie des fonctions ultra-elliptiques,
est infiniment plus étendue que celle des
fonctions elliptiques, avec laquelle elle a des rapports trés
intimes; elle se composes d’un nombre indéfini de classes, qui se divisent
chacune en trois espéces comme les fonctions
elliptiques, et qui ont d’ailleurs un grand nombre de propriétés. Nous n’avons
pu qu’effleurer cette matiére; mais on peut croire
qu’elle s’enrichira progressivement par les travaux des géométres,
et qu’elle finira par former une des plus belles parties de l’analyse des trascendantes.
Noi termineremo qui i complementi che ci siamo
proposti di fare alla nostra opera, approfittando delle recenti scoperte di MM.
Abel e Jacobi sulla teoria
delle funzioni ellittiche. Si sottolineerà che la più importante di queste
aggiunte consiste nella nuova branca dell’analisi che abbiamo dedotto dal
teorema di M. Abel, e che è rimasto fino ad ora
sconosciuto ai geometri. Questa branca dell’analisi, alla quale noi abbiamo
dato il nome di teoria delle funzioni ultra-ellittiche è
infinitamente più estesa di quella delle funzioni ellittiche, con la quale essa
ha dei rapporti molto stretti; essa si compone di un numero indefinito di
classi, che si dividono ciascuna in tre specie, come le funzioni ellittiche, e
qui abbiamo d’altronde un gran numero di proprietà. Noi non abbiamo potuto che
sfiorare questa materia; ma si può credere che essa si arrichirà
progressivamente per i lavori dei geometri, e che essa finirà per formare una
delle più belle parti dell’analisi delle trascendenti.
Nelle sue ricerche di sugli integrali ellittici, Legendre,
ottenne molti risultati che non erano stati enunciati nelle opere dei suoi
predecessori ed organizzò, mediante la classificazione in tipi delle nuove
trascendenti, questo ramo della matematica; tuttavia egli, non vi apportò
nessuna nuova idea importante, nè sfiorò il nuovo
approccio di Abel e di Jacobi.
Quando Legendre venne a conoscenza delle ricerche di Abel e Jacobi le elogiò
grandemente, con molta umiltà. Legendre aveva
sfiorato, senza accorgersene, la possibilità di fare una delle più grandi
scoperte matematiche della sua epoca.