In questa pagina vengono descritti alcuni consigli ed alcune avvertenze che possono rendere l'Assistenza Chirurgica stimolante e utile. Ben lontani da essere dei dogmi e degli assoluti, questi consigli sono frutto di anni di osservazioni e possono tornare utili in precise situazioni.
Partiamo subito con il precisare un concetto molto semplice e cruciale:Più l'intervento si prolunga, più il paziente corre dei rischi
Questi rischi sono relativi all'impatto anestesiologico, alla perdita di temperatura, all'insulto microbiologico, alla perdita di liquidi e sangue, alla postura, al peso dell'intervento.
Ne deriva che la rapidità d'esecuzione delle funzioni/azioni specifiche di ogni singola figura, impegnata nell'esecuzione dell'intervento, può significativamente contenere questi rischi.
La rapidità richiede attenzione, l'attenzione presuppone e favorisce la conoscenza, la conoscenza richiama e incrementa l'esperienza e l'esperienza si fonda sull'impegno.
Non si può essere rapidi senza prestare attenzione
Non si può prestare attenzione senza conoscere
Non si può conoscere senza aver condotto esperienze dirette
Non si può diventare esperti senza impegnarsi
Non ci si impegna senza essere attenti.
In chirurgia il controllo è una funzione importantissima e l'infermiere la esercita in modo pressoché costante ed applicato a diversi livelli. In chirurgia il controllo è tutto.
Controllo significa:
Il Controllo si ottiene con l'attenzione e il lavoro di equipe, con l'accurata conoscenza dello strumentario, con l'applicazione costante e con la condivisione.
Nell'attività quotidiana di Sala Operatoria, figure con mansioni diverse agiscono per l'ottenimento dell'obiettivo, ma non tutte tre le figure hanno medesimo carico di responsabilità e funzioni.
L'Assistenza Chirurgica è una funzione particolare, difficile per il suo carattere tecnico, per le sue caratteristiche e per i suoi obiettivi difficilmente identificabili e per la mancanza di riscontri oggettivi, che possano definire una buona assistenza rispetto ad una più scadente.
L'assistenza chirurgica si riduce a:
"Assistere il chirurgo nell'espletamento dell'intervento chirurgico"
una mansione senza precise finalità e senza metri di misurazione quali/quantitativi. Nessuno è infatti in grado di definire a chi/cosa serva o come possa essere valutata.
In linea di principio l'assistente chirurgico dovrebbe far si che il chirurgo abbia a disposizione lo strumento necessario al momento opportuno, senza che quest'ultimo distolga l'attenzione da quello che sta facendo, per averlo.
Ciò dovrebbe contenere i tempi chirurgici, favorendo quindi il contenimento del rischio chirurgico.
Purtroppo l'estrema personalizzazione dell'assistenza chirurgica sui desideri e le abitudini del singolo chirurgo, pone enormi difficoltà a chi è deputato ad assistere il chirurgo e la formazione del personale addetto alla assistenza chirurgica è più orientata al soddisfacimento dei desideri del chirurgo, piuttosto che al soddisfacimento dei bisogni del paziente. Eppure il personale addetto alla assistenza chirurgica è rappresentato da infermieri, che sono i responsabili della assistenza infermieristica, la quale consiste nella prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria.
Allo stato attuale non esiste una soluzione globale che renda uniforme e condivisa la formazione e l'espletamento di una mansione esclusivamente tecnica come quella dell'assistente chirurgico. Questa figura riceve una formazione localizzata e circoscritta al preciso servizio in cui presta la sua opera.
Per ovviare o alleggerire il peso delle difficoltà di cui sopra, possono essere utili le seguenti avvertenze:
1.Telino portaccessori e portabisturi 2.Forbici rette e lacci 3.Fili di sutura 4.Portaghi e Passafili 5.Mosquito, Kocher e Klemmer rette 6.Spatole 7.Ciotole 8.Halstead 9.Kelly 10.Klemmeroni/Bengolea 11.Forbici e pinze corte 12.Forbici e pinze lunghe 13.Pinze da presa 14.Garze e Flanelle
È possibile che nella nota operatoria venga incluso un intervento "esplorativo" con una non meglio specificata finalità chirurgica. In questi casi l'Assistente Chirurgico e di Sala, sono invitati a raccogliere più informazioni possibili su:
- modalità di intervento, in relazione a interventi in videolaparo/toracoscopia;
- sospetto patologico, al riguardo di patologia neoplastica, infiammatoria, vascolare, o di altro genere;
- sede anatomica, in modo da poter prevedere una eventuale resezione o asportazione e preparare il materiale eventualmente necessario;
- vie di accesso, in relazione alla sede di incisione e di accesso alla cavità;
- corporatura del paziente, relativa alle sue dimensioni che suggeriscono scelte di strumentario differenti;
- anamnesi chirurgica, in relazione ad interventi precedenti eseguiti nella stessa sede anatomica e che suggeriscono svolgimenti differenti dell'intervento.
Quando le informazioni sono troppo scarse per indicare scelte tecniche specifiche, si è ragionevolmente autorizzati a non seguire protocolli specifici ed a preparare il materiale necessario alla apertura ed alla chiusura.
L'effettuazione di emergenze chirurgiche è una evenienza rara e proprio per la sua rarità, esce dalla normale memorizzazione procedurale. Tutti sanno quello che va fatto, ma l'ordine delle priorità sfugge, verificandosi la condizione per la quale due infermieri fanno una stessa cosa, mentre altre cose vengono lasciate incompiute.
L'Emergenza sorvola ogni criterio di organizzazione, quindi ha la precedenza su ogni altro intervento. La sua estemporaneità e la sua imprevedibilità, devono imporre una organizzazione tale che non si verifichino ritardi nell'effettuazione di un intervento chirurgico emergente.
In linea generale, una volta ricevuta comunicazione dell'emergenza, possono essere utili queste indicazioni:
Nel corso della normale attività chirurgica o nell'eventualità di urgenze subentranti, è possibile che si verifichino delle situazioni di criticità per cui la continuità operativa subisce delle interruzioni o forti rallentamenti. Questi causano diminuzione della sorveglianza, rallentamenti chirurgici ed altre condizioni poco desiderabili.
Tipicamente una situazione critica si verifica al momento del cambio di equipe tra i vari turni. In questa fase sono necessarie delle funzioni importanti che distolgono il personale dalle loro mansioni.
Per evitare accavallamenti di funzioni e interventi e per evitare l'abbandono chirurgico, il processo di cambio va effettuato in questo modo:
Un'altra situazione critica è quella dei cambi temporanei. Questi vanno effettuati solo se e quando è disponibile una figura che possa coprire la temporanea assenza. Inoltre la figura deputata a coprire la figura che si assenta, deve poter supplire e sostenere il carico di funzioni e azioni della figura che si assenta. E' necessario indicare accuratamente dove è stato registrato il conteggio e la fase dell'intervento in cui si è al momento del cambio. Maggiori sono le informazioni e meglio è.