VAJONT
- LA DIGA DEL DISONORE (Italia, 2001)
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REGIA:
Renzo Martinelli. |
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CAST:
Laura Morante, Daniel Auteil, Philippe Leroy, Jorge
Perugorria, Leo Gullotta, Anita Caprioli, Jean - Cristophe
Bretigniere, Nicola Di Pinto, Eleonora Martinelli, Federica
Martinelli, Claudio Giombi. |
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SCENEGGIATURA:
Renzo Martinelli, Pietro Calderoni. |
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PRODUZIONE:
Martinelli Film Company International. |
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DISTRIBUZIONE:
Istituto Luce. |
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DURATA:
2 h. |
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STORIA:
La
storia delle comunità bellunesi sconvolte dalla costruzione della
diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago
artificiale. Il 9 ottobre 1963 un immane ondata seminò morte e
desolazione: 1909 vittime. |
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RECENSIONI:
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Da
FilmUp: "La nuova Italia si
stava costruendo: la nuova diga sarebbe stata la più alta del
mondo, 263 metri e avrebbe rappresentato la crescita economica
di un paese che voleva finalmente poter dire la sua dopo il
silenzio, e forse anche un po' la vergogna, degli anni del
dopoguerra. Era l'Italia degli anni '60, in cui l'energia
elettrica era ancora gestita da compagnie private che dopo
essersi accaparrate i diritti sulle acque, giocavano liberamente
con i prezzi, arricchendosi in maniera sproporzionata e
approfittando della povera gente. Con la costruzione della diga
del Vajont la S.A.D.E prometteva un miglioramento economico per
tutti, un domani migliore. Ma per gli abitanti della valle il
domani non fu altro che un'enorme valanga di acqua e fango, e
mentre le responsabilità di costruttori, amministratori e
politici venivano nascoste dietro la parola 'fatalità', nessun
morto e nessun superstite ritrovò la dignità con l'onore della
giustizia, che fu, invece, affrettata e sommaria. Alle 22,39 del
9 ottobre 1963 dalle pendici del Monte Toc si staccarono 300
milioni di metri cubi di roccia che precipitarono nel bacino
artificiale della diga ad una velocità pari a 80 km/h. La massa
rocciosa produsse un'onda alta 250 metri e di 50 milioni di
metri cubi d'acqua che superò l'imponente barriera di cemento
abbattendosi sui paesi della vallata e portando con sé oltre
2000 persone. Annunciata all'Italia e al mondo intero come
un'ineluttabile catastrofe ecologica, la valle del Vajont ha
pianto i propri morti nella desolazione di metri cubi di fango e
nella solitudine dell'abbandono. Renzo Martinelli riporta alla
superficie una storia di omissioni, sopraffazioni e connivenze.
Racconta la strenua battaglia della giornalista dell'Unità Tina
Merlin nel tentativo di rivelare la verità. Ricostruisce
digitalmente un paesaggio che non esiste più e ripropone in
poche e sconvolgenti immagini l'arrivo della valanga micidiale.
Avvalendosi di un cast internazionale, appassionato partecipe
della vicenda, Martinelli riporta alla memoria un passato
rapidamente archiviato e spietatamente dimenticato e mescola con
arte la spettacolarità della catastrofe all'emozione delle
storie private e pubbliche dei protagonisti della storia". |
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Da
ComingSoon: "Siamo nel 1959.
Nella gola del Vajont si sta costruendo la diga più alta del
mondo: 263 metri. A Erto e Casso, un piccolo mese sulla sponda
destra della valle, quasi tutti la pensano come il geometra Olmo
Montaner: la diga ha portato soldi e porterà turismo e
benessere quando ci sarà il lago artificiale. La costruzione
sale al ritmo di settanta centimetri al giorno. Il muro di
cemento è ormai ad oltre cento metri di altezza. E' a questo
punto che i dirigenti della società costruttrice scoprono sul
fianco del Monte Toc, una montagna che domina la parte sinistra
del bacino di invaso, una terribile spaccatura a forma di M. Una
massa enorme di terreno che potrebbe franare nel lago, quando
questo si sarà formato. Ci sono molti soldi ormai investiti e
la società decide di proseguire comunque nei lavori. Nel
frattempo, Olmo conosce Ancilla, una giovane donna di Longarone,
un paese adagiato proprio sotto la diga nella valle del Piave.
Fra i due la simpatia è immediata e iniziano a frequentarsi. In
meno di un anno la grande diga è terminata e la valle viene
lentamente sommersa dall'acqua. Olmo e altri come lui che
abitano nelle frazioni più basse, sono costretti a portare via
dalle proprie case mobili e oggetti e a trasferirsi altrove. Il
4 novembre del 1960, un primo pezzo di montagna frana nel lago,
sollevando un'onda tremenda. Alla società costruttrice è
allarme". |
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SITI
INTERNET CONSIGLIATI:
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Per
saperne di più, in Biblioteca potrete trovare.... * |
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Marco
Paolini - Gabriele Vacis
IL RACCONTO DEL VAJONT
GARZANTI
Classificazione:
853.9 PAO
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COMUNE
DI LONGARONE - IL GRANDE VAJONT
a cura di Maurizio Reberschak.
Classificazione:
361.5 LON |
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COMUNE
DI LONGARONE - IL GRANDE VAJONT
DOCUMENTI
a cura
di Mauruzio Reberschak.
Classificazione:
361.5 LON |
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Tina
Merlin
SULLA PELLE VIVA. COME SI COSTRUISCE UNA CATASTROFE: IL CASO DEL
VAJONT
Cierre edizioni, Verona.
Classificazione:
863.3 MER
Sulla pelle viva è un libro sul potere e sui mostri che può generare. L'arroganza di troppi poteri forti. L'assenza di controlli. La ricerca del profitto a tutti i costi. La complicità di tanti organi dello Stato. I silenzi della stampa. L'umiliazione dei semplici. La ricerca vana di una giustizia. Il crollo della fiducia in una repubblica dei giusti. C'è tutto questo nel racconto di Tina. E sta in questo la modernità bruciante del suo libro.
Questo volume ha ispirato lo spettacolo di Marco Paolini sul Vajont Orazione civile, e il film di Renzo Martinelli
Vajont. (Dal sito CIERRE
EDIZIONI). |
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