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Marco
Paolini – Gabriele Vacis Dalla quarta di copertina: Ti dice niente Vajont ? 9 ottobre 1963. Dal monte Toc, dietro la diga del Vajont, si staccano tutti insieme 260 milioni di metri cubi di roccia. Duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia cascano nel lago dietro alla diga e sollevano un’onda di cinquanta milioni di metri cubi. Di questi cinquanta milioni, solo la metà scavalca la diga: solo venticinque milioni di metri cubi d’acqua… Ma è più che sufficiente a spazzare via dalla faccia della terra cinque paesi: Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè. Duemila i morti. La storia della diga del Vajont, iniziata sette anni prima, si conclude in quattro minuti di apocalisse con l’olocausto di duemila vittime. Come si fa a capire un fatto come questo ? Capire che peso ha avuto, che peso ha ? Dove va a cadere il peso di certi avvenimenti ? Che pressione fanno sulla morale delle persone, come incidono sui comportamenti di una comunità, nelle scelte i un popolo ? Quale clima raddensano in un paese ? "Il racconto del Vajont" aiuta a capire un "disastro naturale" che non è stato affatto naturale, ma provocato dall'uomo. Aiuta anche a capire una tragedia tipicamente "italiana", con le grandi e piccole ingiustizie, con i cittadini che si trovano scorretti ad affrontare uno "Stato nello Stato" (è il giudizio di un democristiano sulla società costruttrice della diga nel 1961). E illumina le trasformazioni che hanno attraversato il nostro paese dal dopoguerra a oggi. Per ulteriori approfondimenti sulla vicenda del Vajont:
Visita la pagina con la scheda del film "VAJONT - LA DIGA DEL DISONORE" per ulteriori informazioni. |
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