Le toghe rosse

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Elio Veltri
LE TOGHE ROSSE

Da DEMOCRAZIA E LEGALITA':

ELIO VELTRI - LE TOGHE ROSSE"Il Capo ha tutte le azioni e quindi potrebbe decidere e fare tutto da solo. Ma in politica non è possibile e poi gli amici lo hanno aiutato a diventare ricco e potente, perciò ha costituito una sorta di consiglio di amministrazione che somiglia a una banda. Per comodità da qui in avanti la chiamerò la banda. Ma con la B maiuscola. Banda è il termine esatto perché la Banda negli affari e nella politica poggia su due pilastri essenziali: la fedeltà e il denaro. Esattamente come la Banda del Capo. Ne fanno parte Fedele Confalonieri, Marcello Dell'Utri, Cesare Previti. Sono loro che negli anni hanno capito le intuizioni del Capo. Le hanno assecondate. Le hanno difese. Le hanno fatte diventare realtà. Sono loro che sanno. " Processare gli anni Novanta, o meglio le inchieste degli anni dal 1992 al 2000 di alcune Procure, è stata, ed è, la parola d'ordine, lo scopo dell'esistenza quotidiana, l'imperativo categorico del Cavaliere. Contro le Procure che hanno inquisito lui e i suoi amici più fidati, Silvio Berlusconi ha impegnato tutta la potenza di fuoco delle televisioni e dei giornali - tre quarti dell'informazione nazionale - per coprire il Grande Imbroglio, architettato e riuscito alla perfezione: convincere il Paese che, per portare i comunisti al governo, la magistratura ha avviato inchieste contro i politici, le ha manovrate e falsificate, ha "condannato senza prove". Francesco Saverio Borrelli, Agostino Cordova, Piercamillo Davigo, Antonio Di Pietro, Marcello Maddalena, Carlo Nordio: le "Toghe Rosse" che avrebbero "occupato" le Procure per impedire al Cavaliere di governare, "Rosse" non lo sono mai state. Questo libro dimostra che quasi tutti i magistrati di Milano, Torino, Napoli e Venezia che hanno inquisito la classe dirigente della prima Repubblica sono moderati o di destra e hanno indagato uomini di tutti i partiti allo stesso modo. La Costituzione dice che i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Gli uomini potenti e che ricoprono incarichi pubblici dovrebbero avere tutto l'interesse a farsi processare per dimostrare la loro innocenza, e soprattutto per salvaguardare lo Stato di diritto e la democrazia. Ma Berlusconi vuole due giustizie - una per i cittadini comuni e una per i politici - e l'azzeramento dei processi a suo carico.

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Elio Veltri (1938), medico, pubblicista, ha pubblicato, con Gianni Barbacetto, Milano degli scandali (Laterza, 1991) e Da Craxi a craxi (Laterza, 1993); Manifesto per un Paese normale (Baldini&Castoldi, 1995) e, con Marco Travaglio, L'odore dei soldi (Editori Riuniti, 2001).

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