Taraf De Haidouks

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TARAF DE HAIDOUKS

Solo qualche luogo privilegiato nasconde una musica selvaggia e spontanea come quella che i Lautari suonano a Clejani, un piccolo villaggio in Romania. Prima conosciuto come il Taraf di Clejani, il Taraf di Haidouks è stato così ribattezzato in omaggio agli antichi banditi della Romania feudale, gli Haidouks. Questa figura simboleggia ancora oggi nelle campagne una certa libertà e giustizia sociale, l'arte di arrangiarsi di un popolo di fronte alle ingenuità del signore. Aldilà delle influenze bulgare, tUrche e slave, le antiche ballate dei Taraf de Haidouks sono tramandate di padre in figlio, in seno ai taraf, termine arabo che designa un ensemble vocale o TARAF DE HAIDOUKS strumentale a geometria variabile. Nella composizione odierna del taraf le tradizionali arie evolvono continuamente, trasformate dal desiderio di innovazione dei più giovani. Quello che fortemente colpisce è il legame, l'interazione viva tra vecchi e giovani. Sul palco gli occhi elettrizzati dei giovani guardano verso i loro padri, incalzando e inseguendo allo stesso tempo. I canti sono accompagnati al violino, con il supporto armonico del cymbalon, e quello ritmico del contrabbasso e della fisarmonica. Brani lunghissimi, che si sviluppano di generazione in generazione, senza protezionismo da parte degli anziani, che invece sono orgogliosi delle innovazioni portate dai giovani, anche se questi ultimi prestano molta attenzione al virtuosismo strumentale. E sul palco, con quattro violini, tre fisarmoniche, due cymbalon e il contrabbasso, di virtuosismi e di tenzoni all'ultimo graffio d'archetto se ne ascoltano tantissimi. La fisarmonica è uno degli strumenti prediletti dai giovani. Marius, fisarmonicista, gioca con le note come se la sua tastiera fosse quella di un sintetizzatore. Jonica, suonato re di cymbalon (sorta di arpa orizzontale percossa con delle bacchette) riesce a sorprendere i più anziani per il suo virtuosismo e l'audacia . nell'improvvisare. 

TARAF DE HAIDOUKS

Chi detiene la tradizione sono i veterani del gruppo: si tratta di un vasto repertorio di ballate intervallate da strofe narrate, nelle quali una voce solista, dialogando a volte con un altro cantante, racconta storie a carattere sociale ("La ballata del ricco e del povero"), mitico ("La ballata del serpente"), satirico ("La moglie dell'oste'), o epico ("Mihou, l'Haidouks''). Crooner tzigano, barbiere a tempo perso, Ile Iorga canta i misfatti delle belle fioraie che tradiscono i loro mariti, il dolore delle madri che hanno il figlio in galera, insomma, le grandi e piccole tragedie della vita di tutti i giorni. Cacurica sorprendente cantante di 72 anni, modula la sua voce nell'antico stile dalle inflessioni gutturali, autentico stile "di villaggio", che i più giovani hanno abbandonato.

TARAF DE HAIDOUKS

TARAF DE HAIDOUKSLa sua specialità sono i canti d'amore e d'avventura, nei quali l'Haidouks, grazie alla sua forza e soprattutto alla sua presenza di spirito (si traveste, truffa), finisce sempre per imbrogliare il signore. I Taraf de Haidouks hanno inciso tre album per l'etichetta belga Crammed (distribuita in Italia dalla Materiali sonori) e sono ormai conosciuti in tutto il mondo, partecipando ai più prestigio si festival internazionali. Hanno suonato con il Kronos Quartet alla Royal Festival Hall di Londra, hanno animato le sfilate dello stilista giapponese Yohji Yamamoto (il preferito di Wenders), hanno avuto una parte nel film (e nella colonna sonora) L'Uomo che pianse di Sally Potter. Recentemente i Taraf De Haidouks hanno registrato a Bucarest il loro nuovo album dal vivo "Band of Gypsies" uscito in maggio e distribuito in Italia dalla Materiali Sonori.

TARAF DE HAIDOUKS

L'ARENA - Martedì 22 Luglio 2003. I romeni Taraf per il gran finale. Vengono da Clejani, un piccolo villaggio della Romania, per esibirsi questa sera alle 21.30 a Nogara, nel piazzale del municipio (ingresso libero), per l'ultimo, atteso appuntamento con la rassegna Musica delle radici. Sono i Taraf de Haidouks e corrispondono ai nomi di Ile Iorga (voce), Cacurica (voce, cymbalum, 72 anni, specialista dell'antico stile «di villaggio», un canto dalle inflessioni gutturali), Posolan (voce, violino), Marin Manole (voce, fisarmonica), Falcaru (flauto), Costica (voce, violino), Caliu (violino), Marius e Ionitsa (fisarmoniche), Ionica (piccolo cymbalum), Turturica (grande cymbalum), Vlorel Vlad (contrabbasso), e Filip Simeonov (clarinetto). Già dalla strumentazione si può intuire la singolarità di questo ensemble, che prende il suo nome, Haidouks, a omaggio/ricordo degli antichi banditi della Romania feudale, che ancor oggi, nelle campagne, sono simbolo di libertà e giustizia sociale. Taraf, invece, è un termine arabo che sta semplicemente a indicare un gruppo vocale o strumentale ad assetto variabile (molti si ricorderanno i Taraf da Metropulitana, zingari rumeni protagonisti l'anno scorso di una splendida performance a Sona). A conclusione del concerto, sempre nel piazzale del municipio, rappresentazione finale dello stage di danza «Movimento dalle radici», curato da Elena Filippi. Domani, uno spettacolo fuori programma nel parco di villa Raimondi, ad ingresso gratuito: la commedia comico-brillante Mi è caduta una cavalla nel letto , messa in scena dalla locale compagnia Il Boccascena, per la regia di Massimo Cipolat.

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