Sabri Mahmood

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BIOGRAFIA

FANA' DERVISCI ROTEANTI - Fana nasce nel 1997 su iniziativa di Burhanuddin Herman ( Chitarra e voce).

FANA' DERVISCI ROTEANTI

Il primo CD " Of what is beyond" è stato realizzato nel 1998. Nel giugno 2000 il gruppo si allarga con l'arrivo di Hassan Peter Dyck ( Cello d'amore e voce) e di Rumi Fragassi Romano ( Basso, tastiere e voce) Alessandro Gandola Iskandar si unisce al gruppo nel gennaio 2001. 

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L'input creativo dei nuovi arrivi si realizza nel secondo cd " Muhabbat caravan" ( Carrovana d'amore ) publicato nel luglio 2001. Ospite di questo cd è l'Iraniano Ahmad Anousheh, grande interprete del Ney, (flauto persiano). La musica del gruppo è una originale combinazione di influenze che creano un caratteristico mix che tocca il cuore dell'ascoltatore. Le performance del gruppo vedono sul palco la suggestiva presenza dei Dervishi rotanti, guidati da Shayck Ahmad Dede, maestro della Tarica Mevlevi Nakshabandi. 

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Il tour dell'estate 2001 ha incluso, Birmingham , Glastonbury, Sufi soul festival in Germania e "Nella pietra e nel vento" (un evento di musica e poesia) a Cagliari.. Fana si è esibita il 14 ottobre dello stesso anno nella GrossMunster Cathedral di Zurigo all'interno di una serata evento organizzata dall'organizzazione internazionale" Open hearts" Organizzato immediatamente dopo l'11 settembre, si è trattato di un importante evento per la pace nel mondo, che ha visto la partecipazione di musicisti mussulmani, cristiani ed ebrei. Fana si è esibita con Paul Giger e Timna Brauer. Più di 2000 persone di diverse culture e religioni hanno letteralmente affollato la cattedrale. " La musica di Fana mi ha toccato il cuore " ( Sidney Weil, direttore di Open hearts) .

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Pochi mesi dopo Fana si è unita al tour europeo del gruppo Pakistano "Sabri brothers" i più importanti interpreti contemporanei di musica tradizionale Qawwali. Il tour è partito in Germania il 30 di dicembre per poi trasferirsi in Inghilterra. L'8 di gennaio si sono esibiti alla Birminghan Symphony hall. Il tour si è poi spostato in Italia, concludendosi il 13 di Febbraio a Firenze. A questo punto il Batterista Gino Carravieri e il percussionista indiano Raul Sengupta sono diventati membri stabili della band. Da quel tour è nata la collaborazione con Mahmood Sabri, una collaborazione che dopo aver riscosso grande successo il giugno dello stesso anno, al festival "Tam tam" di Mira ( Venezia), è diventata stabile con l'apparizione, dell'11 luglio al festival internazionale " Dialoghi mediterranei ed altri mari", a Palinuro. Fana ha aperto il festival, la musica del gruppo con l'arrivo di Mahmood Sabri, (voce solista) è una straordinaria combinazione di canto tradizionale Qawwali e groove contemporaneo. Il concerto ha riscosso ancora una volta grande successo. 

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Nei mesi successivi, Fana con Mahmood Sabri ha realizzato un single di prossima pubblicazione ed ora sta lavorando al prossimo CD. 

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Nella musica Sufi ed in particolare nel canto tradizionale Qawwali, si trovano le robuste radici del lavoro di Fanà. Il gruppo durante la sua esistenza si è arricchito con l'arrivo di musicisti provenienti da paesi, culture e religioni diverse. Le nazioni rappresentate nel gruppo, tracciano un a linea ideale che parte dall'India, attraversa il Pakistan, L'Italia, La Germania e si ferma in Danimarca. 

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SABRI BROTHERS BAND - Nativi di Kalyana, il Pugnab Dell'Est sono da trent'anni i più famosi pakistani del canto Qawwali, il canto devozionale della Via Sufi che risale al sedicesimo secolo. 

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Hanno ereditato il loro genere musicale dal padre, Ustad Haji Inayat Sen Sabri e reclamano la loro discendenza dal legendario Mian Tansen, il più grande strumentista dell'Hindustan. 

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Tansen come vuole la legenda era il musicista della corte d'Akbar ed era venerato per gli effetti curativi e sopranaturali della sua musica. 

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Qualche anno fa perdono uno dei loro fratelli, Ghulam, al funerale del quale a Karaci, parteciparono più di 40.000 persone in segno di cordoglio. 

Il leader del gruppo Maqbool formò il suo primo gruppo musicale a soli 11 anni e più tardi diede vita con i suoi fratelli alla ormai notissima Sabri Brothers Band. 

Formazione: Mahmood Sabri harmonium e leader vocalist e il suo inseparabile percussionista di dhollak nonché accompagnatore vocale.

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Ospiti tra le altre al Festival "La Notte di San Lorenzo" a Milano.

Chi segue le vicende discografiche di Peter Gabriel sa benissimo chi sono i fratelli Sabri.: Ya Habib è, infatti, uno degli album di punta ed ha lanciato Haji Maqbool Ahmed Sabri e i suoi fratelli in quell’eterna competizione con l’altro grande interprete del Qawwali, Nusrat Fateh Ali Khan oltre a fargli conoscere in tutto il mondo. Qawwali è forse la più gioiosa forma di fede e devozione dei mussulmani. Il qawwali e, infatti, un canto devozionale, che si distingue per il moto vertiginosamente ascensionale della linea vocale appoggiandosi su un tappeto di harmonium (piccolo organetto), tabla, dholak (percussioni) e accompagnato dal battito delle mani. La loro è una world music autentica e pura, un gesto artistico e devozionale che non deve (e non può) essere contaminato dalla musica profana, da qualsiasi pop. “E’ molto importante mantenere il primato della tradizione nella musica sufi &endash; dicono i Sabri &endash; e noi lo manterremo”. …

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”The Sabris are an experience with a capital E.”… The New York Times

L'intervista
di Danilo Parodi e Olsi Suljemani

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Come italiani non sappiamo molto di Qawwali, iniziamo a parlare della storia e peculiarità della vostra musica. 

Io mi unii ai miei tre fratelli più grandi: i Sabri Brothers, nel 1975. Essi erano già famosi a livello internazionale. Stavo lavorando come stenografo in una banca di Karachi. Fu per volere di mia madre che anch'io mi unii ai Sabri. Il mio primo concerto fu al Consiglio delle Arti di Karachi. Mio padre Haji Inayat Hussain Sabri, e i miei tre fratelli più anziani ed altri anziani sono i miei maestri. Qawwali è musica puramente devozionale. La base tradizionale per Qawwali è l'unione spirituale dei Maestri Sufi e delle loro discipline. Nel mio Silsilat, il Chistiyyah-Sabiriyyah, qawwali è una forma di culto. Ai giorni nostri qawwali non è rappresentato solo tra la popolazione Sufi, è suonato per popoli di ogni cultura, razza e religione, in tutto il mondo perchè il messaggio essenziale di qawwali è l'Amore di Dio. I Qawwals portano il messaggio di amore, compassione e generosità ad ognuno, ovunque. Qawwali è come un'Università. Esso insegna molte cose "extra": amore, rispetto, cortesia spirituale, onore e pace.

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In anni recenti Qawwali è stato spesso mescolato con musica pop-rock occidentale. Credo che tu hai resistito a questa tentazione. Come senti questa fusione? E' un miglioramento dello stile Qawwali o soltanto lo rende più gradevole per le orecchie occidentali? 

Attualmente ho appena registrato il mio primo album da solista ed è una "fusione" di Oriente ed Occidente. Non credo che dovremmo negare la bellezza e la potenza di ogni musica e personalmente trovo molte delle sonorità della musica occidentale piuttosto ispirate. Qawwali non è soltanto musica, è il messaggio che sta dietro alla musica che ha grande importanza. Il messaggio di Sufismo e qawwali è un messaggio di Amore Divino. Spero che il mio primo album "fusion" da solista porterà quel messaggio a molte nuove orecchie e cuori.

Grazie al suo collegamento con Real World, Nusrat raggiunse la popolarità nel mondo occidentale, avete registrato molti dischi per un'infinità di etichette (Real World, Piranha, Nonesuch, ecc.) non pensi che un contratto che con una singola etichetta sarebbe più utile? 

Noi preferiamo sostanzialmente non essere legati, così lavoriamo con molte etichette e questo ci sta bene.

Senti che le morti premature dei due più grandi Qawwali, tuo fratello Haji Ghulam Farid e Nusrat Fateh Ali Khan, influenzarono in qualche modo il vostro genere musicale o permisero il suo rinnovo lasciando che nuovi fatti venissero in superficie? 

Qawwali è molto profondo. Ci sono molti qawwals ma il messaggio di qawwali è soltanto uno. Così qawwali vivrà sempre, anche quando i grandi qawwals non ci saranno più. E' vero che nove voci vengono ora ascoltate: prendi me per esempio. Ora io siedo dietro a mio fratello più anziano Haji Maqbool Ahmed Sabri, come secondo qawwal. Quando mio fratello più anziano Haji Ghulam Farid Sabri era vivo io stavo nelle retrovie e la gente non sapeva neanche che potevo cantare!! Qawwali mantiene vivi. I qawwals vanno e vengono, ma il messaggio rimane!

Per noi in occidente è difficile considerare la musica un'esperienza religiosa, benchè abbiamo musica sacra, pensi che lo stretto collegamento nel vostro mondo è infrangibile o le cose stanno cambiando? 

Per migliaia di anni la religione e la musica sono stati strettamente collegate in India e Pakistan. Penso che il collegamento tra di loro non si sta interrompendo. Religione e musica sono molto profonde, la gente le porta nel proprio cuore e portano i popoli vicino a Dio, perciò il mondo esterno non preoccupa molto. Per il popolo Sufi la musica Chishtiyyah Silsilat è culto. Noi siamo benedetti! Ci sono alcuni qawwali che hanno molto potere spirituale. Sono un khalifah (deputato) del mio Capo Spirituale (Pir-o-Murshid), Baba "Abdul-Razzak Raza Shakoori. La combinazione di qawwal e khalifah è molto rara. Questa è una grande benedizione da Allah Subhana wa Ta'ala.

Sufi è pace, l'ho sempre pensato. Mentre gli afghani sono bombardati, c'è un ruolo che voi musicisti Sufi potete giocare per portare la pace? 

Sì, tutta la popolazione di Sufism, non soltanto artisti e musicisti, hanno un'importante ruolo da giocare nella restaurazione della pace. Tutte le forme d'arte che arrivano per mezzo della popolazione Sufi sono portatrici di pace e amore all'umanità. Musica, poesia, narrativa, pittura, ogni cosa perchè la persona Sufi ha la pace nel suo cuore e vuole darla agli altri: è il suo dovere divino. Tutta la popolazione Sufi: musicisti e artisti, vogliono che ognuno sperimenti la pace e l'amore. I musicisti sono molto fortunati perchè la musica è un linguaggio internazionale. Parla ai cuori della gente persino quando la gente non capisce le parole: è sorprendente!

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Progetto speciale 2003 Fanà Dervisci Roteanti

Progetto speciale 2003 Fanà Dervisci Roteanti

Fanà Dervisci Roteanti e la stupenda voce di Sabri Mahmood (Sabri Brothers) accompagnato dal suo percussionista di tabla.

Spettacolo di Musica e Danze Sufi “Mahabbat Caravan”.

Il gruppo musicale “Fanà” è costituito da Dervisci appartenenti alla Via Sufi Naqshbandi che definiscono il loro genere “musica Sufi contemporanea”, e da Dervisci danzanti che hanno sviluppato il loro stile dalla tradizione Mevlevi, fondata dal poeta mistico Jalaluddin Rumi nell’XI secolo. 

I Fana sono diretti da Sheikh Hassan Dyck, che è il maestro della Derga di Colonia (Germania). 

Nella musica Sufi ed in particolare nel canto tradizionale Qawwali, si trovano le robuste radici del lavoro di Fanà. Così come il suono della band, saldamente piantato nei suoni mediorientali dell'antica tradizione Sufi, Qawwali , si combina con i suoni mediterranei ed i suoni contemporanei del continente europeo, dando vita ad una straordinaria miscela sonora, il cui già forte impatto, può venire ulteriormente rafforzato durante le performances, dalla presenza mistica dei Dervishi rotanti. La musica di “Fanà” nasce dalla sapiente alchimia tra voce, strumenti acustici e strumenti elettronici, che vengono usati non solo per creare suggestive armonie di sottofondo alle Danze ma soprattutto per intrattenere con successo un pubblico occidentale eterogeneo, molto più avvezzo ai concerti di musica classica e leggera che non ai rituali estatici e meditativi. 

Il concerto della band è già di per se un evento originale e straordinario e quando si combina con la presenza suggestiva dei Dervishi rotanti , si traduce sul palco in una performance audiovisiva di potente impatto. 

Lo spettacolo consiste in un'introduzione musicale che man mano accompagna alle profondità mistiche del "Samà", la Danza dell'Estasi che vede i Dervisci danzanti diretti dal Maestro della Tariqa "Haqqani-Mevlevi" Sheik Ahmad Dede girare vorticosamente sul loro asse, come i pianeti, per volgersi verso il loro cuore, centro di connessione col Divino. Tale momento di spettacolo vede il coinvolgimento degli spettatori nello "Dhikr", il "ricordo di Dio", canto ritmico e scandito degli attributi Divini che accompagna il Samà.

“Fanà” significa “estinguersi”, dissolversi nell’Uno, nel Divino. Il Sufismo, Via spirituale che coglie e raccoglie l’essenza mistica di tutte le rivelazioni fino a quella Coranica, è la “Via del Cuore” per eccellenza che mira a condurre ogni individuo oltre l’illusione della separazione dal Divino. Il gruppo “Fanà”, con lo spettacolo “Mahabbat Caravan”, porta al pubblico un messaggio d’amore e d’unità, offrendo agli spettatori l’opportunità di condividere un’esperienza autentica che conduce oltre i limiti e i confini d’ogni “credo”, riaprendo alla magia della vita. 

L’atmosfera “da concerto” nella quale si svolge lo spettacolo, con uso d’amplificazione e strumenti elettronici, è quella che meglio permette agli spettatori di sperimentare una dimensione di profonda intimità e totale coinvolgimento. Oltretutto il “messaggio” stesso dell’evento concerne la necessità di creare un ponte tra la tradizione e l’attualità, tra la spiritualità e la quotidianità, tra i differenti percorsi di fede e di vita, per approdare alla massima condivisione al di là di quella separazione che, purtroppo, ogni giorno miete vittime.

FORMAZIONE MUSICALE: 

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Hassan Dyck - cello d'amore, voce 

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Mahmood Sabri - harmonium, leader vocalist 

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Burhanuddin Herrman - chitarre, voce

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Rumi Fragassi - basso, voce

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Alessandro Gandola Iskandar - sax soprano, percussioni

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Raoul Sengupta - tabla, percussioni 

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Gino Carravieri - batteria

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Robin Matuck - tastiere 

DERVISCI ROTEANTI:

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Sheikh Ahmad Dede - Maestro dei dervisci della Tariqa "Haqqani-Mevlevi" 

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Ali Ali - derviscio danzante 

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Sharif Pattisahusiwa - derviscio danzante 

DISCOGRAFIA:

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" Of what is beyond" 1998 SUFISOUL

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" Muhabbat caravan" 2001 SUFISOUL

PRESS:

" La musica di Fana mi ha toccato il cuore " ( Sidney Weil, direttore di Open hearts)

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PROGETTO SPECIALE 2003 Sabri Mahmood

PROGETTO SPECIALE 2003 Sabri Mahmood

Sabri Mahmood e il suo percussionista di tabla insieme a Fana Dervisci Roteanti.

Chi segue le vicende discografiche di Peter Gabriel sa benissimo chi sono i fratelli Sabri.: Ya Habib è, infatti, uno degli album di punta ed ha lanciato Haji Maqbool Ahmed Sabri e i suoi fratelli in quell’eterna competizione con l’altro grande interprete del Qawwali, Nusrat Fateh Ali Khan oltre a fargli conoscere in tutto il mondo. Qawwali è forse la più gioiosa forma di fede e devozione dei mussulmani. Il qawwali e, infatti, un canto devozionale, che si distingue per il moto vertiginosamente ascensionale della linea vocale appoggiandosi su un tappeto di harmonium (piccolo organetto), tabla, dholak (percussioni) e accompagnato dal battito delle mani. La loro è una world music autentica e pura, un gesto artistico e devozionale che non deve (e non può) essere contaminato dalla musica profana, da qualsiasi pop. “E’ molto importante mantenere il primato della tradizione nella musica sufi – dicono i Sabri – e noi lo manterremo”. …

Press:

”The Sabris are an experience with a capital E.”… The New York Times

Discografia:

tra inumerevoli pubblicazioni dei Sabri Brothers citiamo solo alcuni:

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Ya Habbib (Real World 62311, 1990) 

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Ya Mustapha (Xenophile 4041, 1996) 

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Greatest Hits (Shanachie 64090, 1997) 

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Qawwali Musicians from Pakistan (Nonesuch 72080, 1998/Arion 64147, 1998) 

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Jami (Piranha, 1999) 

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Qawwali, Surf Music of Pakistan (WEA, 2001)

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INFORMAZIONI

Ballkan World Music Management
Via Giordano Bruno 39
61100 Pesaro - Italy
Phone Nr. & Fax : ++39-072132942
Mobile Nr. ++39-337657870
E-Mail: olsiworldmusic@interfree.it 
Website: www.musicballkan.com

L'ARENA - Domenica 20 Luglio 2003. Musica delle radici . Terzo appuntamento al parco di villa Raimondi di Nogara. Le tradizioni e la mistica del Pakistan per un messaggio d’amore e di unità. Arriva Sabri Mahmood assieme al gruppo Fanà e ai danzatori Dervisci Roteanti. La musica e la ritualità sufi sono protagonisti, questa sera (alle 21.30) al Parco di villa Raimondi, dello spettacolo intitolato Il canto, la danza e la musica dell'estasi , per il terzo appuntamento con la rassegna Musica delle radici, un'iniziativa dell'assessorato alla Cultura dell'ospitante Comune di Nogara (inizio alle 21.30, ad ingresso libero). Arrivano dal Pakistan Sabri Mahmood (voce solista, harmonium) e il suo tradizionale percussionista di tabla Raoul Sengupta con il gruppo Fanà, ovvero Hassan Dyck (cello d'amore, voce), Burhanuddin Herrman (chitarre, voce), Rumi Fragassi (basso, voce), Alessandro Gandola Iskandar (sax soprano, percussioni), Gino Carravieri (batteria) e Robin Matuck (tastiere); con loro i danzatori Dervisci Roteanti, il maestro Sheikh Ahmad Dede con Ali Ali e Sharif Pattisahusiwa. Uno spettacolo, dunque, assolutamente particolare, di grande impatto audiovisivo, che combina valenza artistica e ritualistica. Si tratta in questo caso di «musica sufi contemporanea», stilisticamente sviluppata sulla tradizione Mevlevi, risalente al poeta mistico pakistano Jalaluddin Rumi, dell'undicesimo secolo. La denominazione dell'ensemble, Fanà, significa «estinguersi». Il termine va inteso in una connotazione positiva, quella di dissoluzione e ricongiungimento al Divino, aspetto quintessenziale del sufismo. Lo spettacolo, al di là delle differenze di ogni credenza, punta ad offrire al pubblico un messaggio d'amore e di unità, coinvolgendolo anche nel «Dhikr», «il ricordo di Dio», un canto ritmico che accompagna il Samà, la «Danza dell'Estasi», in cui i Dervisci roteano vorticosamente sul proprio asse, come i pianeti, per volgersi verso il proprio cuore ed entrare in connessione con il Divino. È, insomma, un concerto-spettacolo che vuole anche creare un ponte tra i differenti percorsi di fede e di vita, per superare ogni intolleranza culturale e religiosa. Prosegue, intanto, nell'ambito della rassegna, lo stage di danza «Pop&drum» curato da Elena Filippi insegnante della scuola Il Laboratorio. Giunto alla quarta edizione, lo stage si propone di creare un legame tra i musicisti ospiti del festival e i giovani talenti del territorio locale. Le musiche degli artisti, di volta in volta presenti, accompagnano dunque le lezioni che si tengono sempre in villa Raimondi. Martedì sera, poi, è prevista una performance di teatro-danza, che si terrà dopo il concerto dei Taraf nel piazzale del Municipio. Info: 3477538658. 

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