Raymond
Carver
IL NUOVO SENTIERO PER LA CASCATA:
Poesie.
Dal
risvolto di copertina:
Queste
poesie narrative – scritte lungo l’intero arco della sua carriera,
ma soprattutto nell’ultimo periodo, segnato dalla consapevolezza della
malattia fatale che l’aveva colpito – costituiscono una
autobiografia letteraria insieme intima e universale, una dichiarazione
d’amore che Carver rivolge alla vita e al suo lavoro di scrittore: un
addio senza lacrime e senza eroismi segnato dalla certezza di essere
stato “un uomo fortunato. Non ve lo scordate”.
I
ricordi di antiche infelicità e di amori andati a male possono
perseguitare un uomo felice. Ray non ha mai smesso di scrivere di
quell’antica infelicità, di quell’amore andato a male, del suo
primo matrimonio. Folli messaggi lasciati su una segreteria telefonica,
improvvise gragnuole di pugni durante un viaggio in aereo, la perdita di
fiducia nell’idea stessa dell’amore, i problemi finanziari, i
terribili rapporti con i figli (“Figlio mio, a quell’epoca, ho
desiderato che morissi/un centinaio – che dico, un migliaio – di
volte”): è questa antica violenza, al pari della serenità più
tarda, che crea la voce e l’universo così distintamente carveriani.
Nei
primi mesi del 1988, poco prima di morire, Raymond Carver ha raccolto in
questo libro una cinquantina di poesie scritte soprattutto nell'ultimo
periodo della sua vita, segnato dalla consapevolezza della malattia
fatale. Questi testi sono una dichiarazione d'amore per la vita e per il
lavoro di scrittore, di un attento osservatore delle sublimi debolezze e
dei quotidiani eroismi dell'animo umano, proprio nel momento in cui si
trova a rivolgere a tutto questo un addio. Un addio senza lacrime, però,
e perfino consolatorio nei confronti di "chi resta". Con una
introduzione di Tess Gallagher e una postfazione di Salman Rushdie.