HARRY
POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
(Harry Potter and the sorcerer's stone - USA 2001)
| REGIA:
Chris Columbus. |
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CAST:
Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Maggie Smith, Richard Harris, Alan Rickman, Ian Hart, Robbie Coltrane, Richard Griffiths, Fiona Shaw, John Cleese. |
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SCENEGGIATURA:
Steve Kloves. |
| PRODUZIONE:
David Heyman. |
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DISTRIBUZIONE:
Warner Bros. |
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DURATA:
150 min. |
| STORIA:
Harry Potter vive con il prepotente zio Vernon, l'insensibile zia Petunia e il capriccioso e viziato cugino Dudley. Si è anche abituato a dormire nel ripostiglio sotto la scala. I Dursley, suoi unici parenti, hanno accettato malvolentieri di accoglierlo quando è diventato orfano: la presenza del ragazzo non fa che ricordare a Petunia la sua insolita sorella e quel buono a nulla del cognato. Nemmeno l'imminente arrivo dell'undicesimo compleanno emoziona Harry, ormai abituato a festeggiare senza biglietti di auguri o regali. Ma quest'anno tutto sarà diverso. |
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RECENSIONI:
| Da
"La Stampa": "Gufi-postini, gatta-strega, una motocicletta volante, un enorme cane con tre teste, lo Specchio delle Brame che riflette i desideri più profondi, il Mantello dell’Invisibilità che rende appunto invisibili, un centauro e un unicorno, lo spirito del Male, una nuvola di chiavi con le ali simili ad insetti.
Il film-fenomeno per bambini, tratto dal primo dei libri per l’infanzia della trentaquattrenne gallese (…) Rowling dedicati al piccolo mago Harry Potter di undici anni, collegiale alla Scuola di Magìa e Stregoneria, ha poco incanto ma è carino, divertente, ben
fatto". |
| Da
"Il Messaggero": "Non sparate su Harry Potter e la pietra filosofale.
Facile fare gli incontentabili quando dietro al film c’è un best-seller mondiale, ed è vero che si poteva sperare più coraggio.
Ma la regia super rispettosa di Chris Columbus funziona benone. E per una metà abbondante le avventure del maghetto creato da J. K, Rowling e dei suoi amici fra scope volanti, "babbani", Troll, mondi paralleli, partite a Quidditch, mastini a tre teste, si vedono con grande piacere. A tutte le età". |
| Da
"La Repubblica": "Quando un film ha la portata - economica, mediologica, simbolica - di Harry Potter e la pietra filosofale, il commento anticipato è di rigore; al critico cinematografico, che arriva buon ultimo, non resta che arroccarsi sulle proprie competenze specifiche.
Come è fatto, in altre parole, il blockbuster che sta ramazzando montagne di denaro e che, in questi giorni, ci invade la vita con giocattoli, gadget, figurine, dolcetti e quant'altro?
Con l'autrice J.K.Rowling e milioni di lettori in agguato, pronti a denunciare il reato di lesolibro, la prima gatta da pelare era la sceneggiatura: troppi avvenimenti, troppi personaggi (e meglio non pensare, per ora, all'adattamento dei prossimi romanzi, più lunghi del primo) per non costringere a drastiche riduzioni un film, già di suo, lungo due ore e mezza.
Se la scelta di metterci dentro tutti gli episodi del libro, o quasi, ha comportato qualche parte telefonata - quella del soggiorno di Harry presso gli odiosi parenti Dursley, soprattutto - in complesso la sintesi funziona bene.
Quando Harry e i suoi nuovi amici arrivano alla scuola di magia di Hogwarts, il film prende il tempo necessario per installare i personaggi e farci affezionare ad essi.
Benché alcuni "buchi" ci siano nello script di Steve Kloves, non lo si sente troppo.
Però la più delicata era la parte visiva: realizzare un mondo parallelo, gotico senza esagerare (per non produrre turbamento nel pubblico infantile), che coniugasse un'atmosfera molto british con le ombre dell'occultismo e con le risorse, spesso invadenti, degli effetti speciali.
Scippando un'espressione a Potter, la soluzione adottata da Chris Columbus è quella dei "tuttigusti più uno": bimbi dai visetti graziosi (Harry, Hermione) e buffi (Ron) più commedia di college, fantasmi cordiali più una spruzzatina di horror.
(…) Scelta oculata dal punto di vista del botteghino, frutto di una strategia "globalizzata" quale ci si poteva aspettare da Columbus, un regista-produttore molto bravo (più come produttore che come regista) ad attirare il pubblico dei grandi numeri.
Subentrato a Spielberg, che si era interessato all'impresa, Columbus ha dimostrato di possedere la pietra filosofale del titolo, quella che (vedi gli incassi delle prime settimane) trasforma la materia in oro.
Harry Potter è coinvolgente, divertente, dinamico: un film che ti sazia.
Malgrado la bellezza delle scene a larga scala di Howgarts, però, quel che gli manca è la visionarietà, i momenti di delirio visivo capaci di superare (…) le meraviglie un po' kitsch della produzione miliardaria… |
| Da
"FilmUp": "La stagione dei film per ragazzi, ma non solo, si è ufficialmente inaugurata con l'uscita di "Harry Potter e la Pietra Filosofale". L'attesa ormai è giunta all'apice, in Inghilterra ed in America sono stati polverizzati i record di incassi per il primo weekend di programmazione, con file incredibili fuori dalle sale. Il motivo? Beh, sicuramente i milioni di copie vendute dei libri della Rowlings, poi il fenomeno sociale (provate a dire il nome di Harry Potter in una classe scolastica e vedete cosa succede) e non ultimo il dilagante gioco di carte, che, se possibile, riesce quasi ad avere più successo dei libri e del film
(Pokemon docet). La trama, per i pochissimi che non dovessero conoscerla, ruota intorno alle vicende di un ragazzo, Harry Potter appunto, che al compimento del suo undicesimo compleanno riceve una lettera di invito da Hogwarts, l'Università per Maghi. Un evento a dir poco sorprendente, tanto quanto il misterioso Hagrid (Robbie Coltrane / "Goldeneye" e "Il Mondo Non Basta"), un enorme e burbero omaccione, incaricato di scortarlo. Ma questo è solo l'inizio, Harry scoprirà una sorta di mondo parallelo a quello che lui conosce, abitato da persone che, come lui, possono praticare la magia; e la cosa ancora più sconvolgente sarà rendersi conto che lui è la persona in assoluto più famosa di tutta questa comunità.
La pellicola di Chris Columbus ("Mamma Ho Perso l'Aereo"), che si è avvalso della consulenza della stessa Rowlings, è fedelissima al romanzo in ogni suo aspetto. Luoghi, personaggi, dialoghi, situazioni, tutto ricalca pedissequamente, forse anche troppo, l'opera della scrittrice. Se da un lato questo si rivela uno dei punti di forza, visualizzando quello che gli spettatori già hanno immaginato ed evitandogli traumi, dall'altro è il punto debole del film. Il ritmo di un libro è sicuramente diverso da quello di un film e le due ore e mezza di Harry Potter possono essere eccessive specialmente per un pubblico di giovanissimi. Inoltre la lunga prima parte verte essenzialmente sullo stupore di Harry per la sua nuova situazione e sulle piccole gag che si creano tra i giovani personaggi. Il regista indugia a lungo sui primi piani dei protagonisti e sullo scenario di Hogwarts penalizzando il ritmo della narrazione. Soltanto in un secondo tempo l'inserimento di una nota di thrilling e mistero aumenta la partecipazione dello spettatore.
Scenografie eccezionali ed effetti speciali, peraltro non molto invasivi nella loro costante presenza, di altissimo livello impreziosiscono il tutto. L'ottimo casting è la ciliegina sulla torta. Daniel Radcliffe incarna perfettamente il figlio dei coniugi Potter, come anche Rupert Grint ed Emma Watson sono dei perfetti Ron ed Hermione. Nella parte dei professori dell'università di Hogwart troviamo attori di sicuro spessore: Richard Harris ("Il Gladiatore") è Albus Silente, Alan Rickman ("Robin Hood") è Piton, Ian Hart ("Terra e Libertà") è Raptor e Maggie Smith ("Un Te con Mussolini") è la professoressa
McGranitt. Il successo è assicurato, il secondo film è già in produzione, quindi non mi resta che augurarvi buona visione.
La frase: "Lo sapevate... voi sapevate che io sono un mago?". Curiosità: molti degli attori adulti, come Alan Rickman e Richard Harris, hanno accettato la parte soprattutto a causa delle incredibili pressioni di figli e nipoti.
Indicazioni: Non riuscite a smettere di leggere Harry Potter, state febbrilmente aspettando l'uscita del quinto libro... allora non potete disattendere questo
evento". |
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