Resoconto dell'incontro

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GIANNI TAMINO A NOGARA
Venerdì 9 febbraio 2001

La sicurezza alimentare. E’ stato questo il tema principale trattato dal prof. Gianni Tamino, docente universitario e componente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e la Biotecnologia, nell’incontro organizzato dall’università “Libera… mente”, venerdì 9 febbraio alle ore 15.30. Nel bel mezzo dello scandalo della cosiddetta “mucca pazza” e dopo gli episodi dei “polli alla diossina”, il professore ha cercato di illustrare chiaramente, con dati alla mano e rifuggendo dai luoghi comuni e dalla disinformazione che portano con sé, la situazione attuale nel settore dell’alimentazione, ormai da tempo oggetto di dibattito, dovuto anche all’introduzione sulle nostre tavole dei cibi transgenici.

Dopo aver spiegato come si è evoluto il rapporto alimentazione – uomo nel corso della storia, Tamino ha affermato che “la base dell’alimentazione umana è costituita dai cereali e dai legumi. L’uomo di per sé non è un carnivoro – la sua dentatura lo dimostra -  ma può integrare la sua dieta con prodotti di origine animale”.

Dopo questa introduzione, il professore è entrato nel vivo dell’argomento: “La sicurezza alimentare deriva da due componenti: un approvvigionamento sufficiente di cibo e la qualità del cibo stesso. Ma un aumento indiscriminato della produttività porta inevitabilmente alla distruzione del nostro ambiente di vita. Dovremmo cercare di produrre meno, ma in modo migliore e dovrebbe aumentare anche la nostra coscienza del consumo, affinché diventi sempre più un consumo responsabile”.

Tamino ha continuato la sua relazione spiegando la logica del principio di precauzione “che consiste nello studio preliminare dei rischi possibili. Se anche una parte soltanto della comunità scientifica dovesse ritenere un prodotto non sicuro, questo non andrebbe commercializzato fino a quando ogni rischio non si dimostrasse infondato. Se avessimo usato il principio di precauzione negli anni ottanta, oggi non ci sarebbe il fenomeno della cosiddetta mucca pazza”. “L’artificiale – conclude Tamino – non è in contrasto col naturale. L’uomo ha il diritto – dovere di manipolare la natura, assumendosi però la completa responsabilità di quello che fa. Il problema risiede tutto qui: nella responsabilità che l’uomo si deve prendere per ogni sua azione”. E, a quanto pare, l’uomo non si è assunto la responsabilità per “aver trasformato” i bovini, naturalmente erbivori, in carnivori, alimentandoli con farine animali.

Allora: “mucca pazza” o “uomo pazzo” ?

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