Netscape e la posta elettronicaAnche Netscape Communicator comprende un modulo integrato per la gestione della posta elettronica, che - oltre a quelle di base - offre numerose funzionalità avanzate, compresa la possibilità di filtrare automaticamente i messaggi. Per poterlo utilizzare, il primo passo consiste naturalmente nella configurazione dei soliti dati essenziali: indirizzo di posta elettronica e nome dell'utente, indirizzi di POP server e SMTP server. Per farlo si parte dal menu 'Edit' ('Modifica' nella versione italiana), scegliendo la voce 'Preferences' ('Preferenze') e, all'interno dell'albero delle categorie, la voce 'Mail & Newsgroups' ('Posta e newsgroup'). Le sottovoci principali che occorre considerare sono 'Identity' ('Identità') e 'Mail Servers'. Nella scheda 'Identity' basta compilare i campi relativi al proprio nome e al proprio indirizzo di posta elettronica; nella scheda 'Mail Servers' bisogna invece indicare, attraverso il bottone 'Add', il proprio POP server, e attraverso il campo 'SMTP Server' l'indirizzo del server per la posta in uscita ; ricordate naturalmente di sostituire i vostri dati a quelli indicati come esempio.
La scheda 'Identity' ('Identità') offre anche la possibilità di predisporre un file di firma da accodare automaticamente a ogni messaggio. Come Outlook, Netscape Messenger permette poi di preparare - attraverso il pulsante 'Edit Card' presente anch'esso all'interno della scheda 'Identity' - un vero e proprio 'biglietto da visita' che potrà accompagnare i vostri messaggi, fornendo informazioni più complete su di voi e sulla vostra organizzazione. Lo standard utilizzato, vCard, è lo stesso di Outlook, assicurando la reciproca compatibilità dei biglietti da visita (che però, come si è già avvertito, potrebbero risultare di difficile utilizzazione su altri programmi). Vediamo adesso come funziona la gestione vera e propria della posta elettronica, partendo dalle due funzionalità di base: la ricezione e l'invio di messaggi. La finestra principale di Netscape Messenger è riportata nella figura seguente:
Come si noterà, l'interfaccia ricorda molto da vicino quella già vista nel caso degli altri programmi fin qui considerati. Vi troviamo barra dei menu, pulsantiera, e tre riquadri (frame) comprendenti rispettivamente: nel frame di sinistra un elenco delle cartelle nelle quali sono organizzati i messaggi (del quale fanno parte automaticamente le cartelle 'Inbox', per i messaggi in arrivo, 'Unsent messages', per i messaggi preparati ma non ancora spediti, 'Sent' per i messaggi spediti, 'Trash' per quelli cancellati, 'Drafts' e 'Templates' rispettivamente per le bozze e i modelli di messaggio); nel frame superiore di destra un elenco dei messaggi conservati nella cartella selezionata; nel frame inferiore di destra, un'anteprima del messaggio selezionato. I pulsanti compresi nella barra superiore permettono, nell'ordine, di ricevere la posta in giacenza, scrivere un nuovo messaggio, rispondere al mittente (Reply') o al mittente e a tutti gli altri destinatari ('Reply all') del messaggio selezionato, farlo procedere ('Forward') verso un altro destinatario, archiviarlo in una cartella, passare al messaggio successivo (fra quelli non letti), stampare, cestinare il messaggio corrente, e infine (l'icona del semaforo) interrompere il caricamento o la spedizione dei messaggi. L'elenco dei messaggi contenuto nel frame superiore destro è organizzato in colonne verticali; la prima serve - volendo - a organizzare i messaggi ricevuti in 'thread' (catene) accomunate da uno stesso argomento: in sostanza, il programma genera automaticamente 'famiglie' di messaggi con lo stesso subject, o che siano l'uno la risposta all'altro. La seconda colonna comprende l'oggetto ('subject') del messaggio, la terza permette di distinguere i messaggi letti (pallino piccolo) da quelli non letti (rombo verde), ed eventualmente di marcare come non letto un messaggio letto, o viceversa (basta fare click col mouse sul pallino o sul rombo corrispondente), la quarta riporta il mittente. Seguono colonne per la data e l'ora, il livello di priorità (se non compare nulla, si tratta di messaggi con priorità normale), lo status (sarà indicato, ad esempio, se abbiamo risposto al messaggio, o se lo abbiamo reindirizzato a qualcun altro), la lunghezza del messaggio, il numero di messaggi non letti e complessivi che compongono una determinata catena. Inoltre, una bandierina arancione viene usata come marcatore ('flag') per raggruppare messaggi. Per ricevere la posta in attesa sul server del nostro fornitore di connettività basta il solito click sul pulsante 'Get Msg' (ma si può usare anche la voce 'Get New Messages' del menu 'File'). La posta ricevuta sarà parcheggiata nella cartella 'Inbox', in attesa di essere letta ed eventualmente smistata in altre cartelle. Per spedire un nuovo messaggio, il pulsante da usare è naturalmente 'New Msg' (in alternativa, si può usare la voce 'New', sottovoce 'Message' del menu 'File'). Si aprirà una finestra come quella riportata nella figura 30, le cui funzionalità principali sono assolutamente intuitive. Anche in questo caso, è assai semplice allegare al messaggio dei file: basta usare il pulsante 'Attach', caratterizzato dall'abituale icona di un fermaglio, e selezionare all'interno del nostro disco rigido il file o i file che vogliamo allegare.
Netscape Messenger è in grado, come Outlook, di ricevere e inviare messaggi scritti usando il linguaggio HTML. Questo significa che potete dare ai vostri messaggi un aspetto ben più accattivante di quello tradizionale, cambiando ad esempio dimensioni, colore e tipi di carattere, inserendo immagini, ecc. Per farlo, la finestra di creazione di un nuovo messaggio mette a disposizione tutti i pulsanti ai quali ci ha abituato il nostro programma di videoscrittura: corsivi, grassetti, sottolineature, scelta del font, e così via. Sarà poi il programma a 'convertire' tutto questo in HTML, senza alcun intervento da parte nostra. In termini un po' più tecnici, questo significa che Netscape Messenger include le caratteristiche di un vero e proprio editor HTML in modalità WYSIWYG ('What You See Is What You Get'). Il che non deve stupire, dato che il modulo di gestione della posta eredita queste caratteristiche da Composer, l'editor HTML integrato in Netscape Communicator (ne parleremo nell'Appendice B). Come si è già accennato, le possibilità aperte dall'uso di HTML nella creazione di messaggi di posta elettronica, pur se affascinanti, vanno ancora usate con una certa cautela: il vostro corrispondente, infatti, potrà visualizzare correttamente un messaggio scritto in HTML solo a condizione di disporre anch'egli di un programma - come appunto Netscape Messenger o Internet Explorer - in grado di interpretarlo. In caso contrario, almeno parte del messaggio gli arriverà assai poco leggibile, 'ingolfata' dalle strane sigle tra parentesi acute dei marcatori HTML. Insomma, almeno per ora conviene sbizzarrirsi con le possibilità davvero notevoli della posta elettronica in HTML solo se si è sicuri che il nostro corrispondente utilizzi anch'egli un programma simile al nostro (una sicurezza che nella maggior parte dei casi probabilmente non avremo). Per scrivere messaggi di posta elettronica 'normali', che non utilizzino le funzionalità avanzate di HTML, occorre selezionare l'opzione 'Use the plain text editor' all'interno della scheda di preferenze relativa a 'Mail & Newsgroups', sottovoce 'Formatting': al solito, alle preferenze si arriva dal menu 'Edit', voce 'Preferences'. Come risulterà già chiaro da quanto visto finora, in Netscape Messenger ritroviamo molte delle funzionalità avanzate che abbiamo già incontrato in Outlook Express e Outlook 2000. In particolare, il programma dispone di una buona rubrica degli indirizzi ('Address book': vi si arriva attraverso il relativo pulsante, o la voce 'Address book' del menu 'Communicator'), e della possibilità di impostare filtri sui messaggi (lo si fa attraverso la voce 'Message Filters' del menu 'Edit'). Nella finestra di composizione del messaggio, il pulsante 'Options' (o la selezione della voce 'Options' all'interno del menu 'View') permette di aggiungere al messaggio una firma digitale che ne garantisca la provenienza, o di crittografarlo: due possibilità anch'esse già incontrate parlando dei programmi di casa Microsoft, e sulle quali torneremo più ampiamente in seguito. La nostra discussione della gestione della posta da parte di Netscape non sarebbe completa senza qualche accenno agli sviluppi previsti per la versione 5.0 del programma. Come abbiamo già accennato nella sezione dedicata agli strumenti di navigazione, il lavoro di preparazione della nuova versione di Netscape - il cui codice sorgente intende essere liberamente accessibile a tutti - è iniziato da tempo ed è coordinato da un sito (http://www.mozilla.org) che funge da punto di riferimento dei numerosi programmatori impegnati nell'impresa. Nel momento in cui scriviamo, a partire da questo indirizzo è possibile scaricare e provare le versioni 'di sviluppo' del programma, che comprendono già anche il modulo per la gestione della posta elettronica. Queste versioni sono ancora assai poco stabili, e molte funzionalità esistono al momento solo sulla carta: Netscape 5 dovrebbe essere interamente realizzato in Java (si tratta di un linguaggio di programmazione particolarmente 'adatto' alla rete, sul quale torneremo più ampiamente in seguito), e la riscrittura integrale del codice non è certo un compito facile. Ci sembra difficile che la versione definitiva del nuovo Netscape veda la luce prima della primavera 2000, e sconsigliamo ai lettori che non avessero uno spirito fortemente orientato alla sperimentazione, e in grado di sopportare frequenti crash del sistema, di provare i moduli provvisori attualmente disponibili. Possiamo però anticipare che per gestire la procedura di configurazione del modulo di posta elettronica, Netscape 5 conterrà un 'Account Wizard' non troppo dissimile da quello di casa Microsoft (la versione sperimentale chiede nell'ordine nome, indirizzo di posta elettronica, i soliti dati relativi a POP server e SMTP server, e un nome da assegnare all'account). L'interfaccia del programma è per ora abbastanza tradizionale, suddivisa negli abituali tre frame, anche se la grafica dei pulsanti è interamente nuova. L'immagine 31 presenta la finestra dell'editor per la creazione di nuovi messaggi, nella versione denominata 'Milestone 8' distribuita nell'agosto 1999.
Eudora ProAbbiamo utilizzato la versione 'Light' di Eudora per presentare i concetti fondamentali relativi all'uso di un programma di gestione della posta elettronica. Può allora essere utile esaminare brevemente anche la versione 'Pro' del programma, che rappresenta, dopo Outlook 2000, il più diffuso client a pagamento per la gestione della messaggistica via Internet. Eudora Pro è recentemente arrivato alla versione 4.2, estremamente flessibile e potente. Il programma costa 39 dollari, e l'acquisto è possibile sia elettronicamente, via Internet, sia (ma il prezzo italiano è lievemente superiore) presso un buon negozio di software. La configurazione di Eudora Pro offre una varietà di opzioni molto più ampia di quella presente su Eudora Light (per fare un esempio, è possibile impostare il programma in modo che 'legga' a voce alta mittente e subject dei messaggi in arrivo!), ma le opzioni di base (impostazione della propria identità, del proprio indirizzo e-mail e di POP e SMTP server) sono del tutto analoghe. Alla finestra di configurazione si arriva dal menu 'Tools', voce 'Options'. La finestra principale di Eudora Pro 4.2 non è troppo dissimile da quella già vista nel caso degli altri programmi fin qui considerati. Le aree nella quale è normalmente divisa la finestra del programma sono tre: l'albero delle caselle postali (sulla sinistra), l'elenco dei messaggi presenti nella cartella evidenziata (sulla destra in alto), e infine (sulla destra in basso) il testo del messaggio corrente. Attraverso le linguette inferiori, l'area di sinistra può visualizzare, anziché l'albero delle caselle postali, l'elenco di file e directory presenti nel proprio disco rigido, l'elenco delle 'firme' che possono essere allegate automaticamente ai messaggi di posta elettronica (è possibile definirne più di una), un elenco di messaggi-modello (di facile creazione, un messaggio-modello è molto comodo quando ci si trova a spedire spesso messaggi dal contenuto analogo), e una lista delle proprie 'identità' postali, cioè degli account di posta elettronica dei quali si dispone e che possono essere controllati in successione dal programma (Eudora Light, ricordiamo, permette invece di gestire un unico account di posta elettronica). Eudora Pro possiede diverse funzionalità non presenti in Eudora Light, e questo si riflette ovviamente anche in differenze nei pulsanti e nei menu disponibili. Non ci addentreremo in una loro descrizione dettagliata, ma non dovrebbe essere difficile individuare i pulsanti relativi alle opzioni principali, funzionalmente analoghi a quelli che abbiamo considerato poc'anzi nel caso di Eudora Light. In ogni caso, il quarto pulsante (che rappresenta una lettera in arrivo) serve a controllare la presenza di nuova posta, e il quinto (una penna che scrive una lettera) serve a scrivere un nuovo messaggio.
Eudora Pro comprende molte delle funzionalità avanzate che abbiamo già visto in Outlook e Netscape Messenger: può creare sofisticati filtri per la gestione automatica della posta, comprende una rubrica per l'organizzazione dei dati relativi ai nostri corrispondenti (in verità, molto meno sofisticata di quelle presenti in Outlook Express e soprattutto in Outlook 2000), e permette di visualizzare messaggi in HTML a formattazione complessa. In quest'ultimo caso, tuttavia, Eudora Pro si 'appoggia' a Internet Explorer: volendo usare questa funzionalità, è dunque necessario che sul computer sia installato Internet Explorer (dalla versione 4.01 in poi). In caso contrario, Eudora visualizzerà solo la formattazione HTML 'di base': corsivi, grassetti, sottolineati, e immagini eventualmente incluse nel messaggio. Nella sua versione standard, Eudora Pro non prevede la possibilità di spedire messaggi crittografati o 'autenticati' tramite firma digitale, ma entrambe queste funzionalità sono disponibili attraverso moduli aggiuntivi scaricabili dall'indirizzo http://eudora.qualcomm.com/central/plugins/ (categoria 'Security'). Una segnalazione particolare merita la funzione di ricerca di testo sui messaggi presenti in archivio, forse la migliore fra i programmi fin qui considerati: è possibile impostare ricerche complesse anche attraverso l'uso di operatori booleani, trasformando il nostro archivio di messaggi in una vera e propria banca dati interrogabile a piacimento. Un'altra caratteristica interessante di Eudora Pro (presente anche in Eudora Light) è la possibilità di spedire in maniera assai semplice messaggi vocali, tramite il modulo 'Pure-Voice' che fa parte delle componenti incluse nella distribuzione del programma. Infine, la già ricordata possibilità di integrare al programma principale moduli aggiuntivi prodotti da terze parti (i cosiddetti 'plug-in') permette di dotare Eudora (sia nella versione Pro che in quella Light) di moltissime funzionalità aggiuntive, alcune delle quali davvero curiose: ad esempio, la spedizione automatica di biglietti di auguri. Pegasus, The Bat e altri programmi per la gestione della posta elettronicaOltre a quelli fin qui ricordati, esistono numerosissimi altri programmi per la gestione della posta elettronica: un elenco aggiornato può essere ricavato da qualsiasi mirror di TuCows (ad esempio quello presente all'indirizzo http://tucows.mclink.it/), nella sezione 'E-mail Tools', sottosezione 'E-mail Clients'. Fra i vari programmi disponibili, ci sembra che due meritino una particolare segnalazione. Innanzitutto Pegasus, un programma che ha ormai una lunga storia alle spalle (ne esiste anche una versione per DOS, accanto a quelle per Windows e Macintosh; manca invece purtroppo una versione per Linux), ed è completamente gratuito. Al momento in cui scriviamo, le versioni più recenti sono la 3.12 per il mondo Windows (uscita nell'agosto 1999 per Windows 95/98/2000; ne è in programma anche una versione per il vecchio Windows 3.1), la 2.2.1 per Mac (uscita nel luglio 1997) e la 3.4 per Dos (uscita nel settembre 1996). Maggiori informazioni sono comunque ricavabili dal sito ufficiale del programma, all'indirizzo http://www.pegasus.usa.com.
Fra le funzionalità avanzate offerte da Pegasus va segnalata la possibilità di configurare il programma per essere usato da un utente che dispone di più indirizzi di posta elettronica, o da più utenti contemporaneamente, anche all'interno di una rete locale. Non mancano una rubrica (che nelle ultime versioni del programma offre la possibilità di inserire una foto dei nostri corrispondenti!), la gestione di filtri (Pegasus è stato uno dei primi programmi a offrire questa funzionalità), la capacità di scrivere e visualizzare messaggi in HTML e biglietti da visita elettronici, di scaricare selettivamente dal server solo alcuni fra i messaggi in attesa, e di gestire liste di distribuzione e addirittura vere e proprie 'bacheche di messaggi' all'interno di una rete locale. Un 'Setup Wizard' - molto migliorato nelle versioni più recenti - semplifica la configurazione iniziale del programma.
L'altro programma di gestione della posta elettronica che vogliamo segnalare si chiama The Bat: è un programma shareware (costa 35 dollari) per Windows 95/98/2000, dalle dimensioni relativamente contenute (meno di 2 Mb: l'ideale per computer portatili nei quali non vi sia troppo spazio a disposizione), che comprende funzionalità in grado di fare invidia a molti dei suoi fratelli 'maggiori': gestione di account di posta elettronica multipli, gestione dei messaggi direttamente sul server (senza la necessità di scaricarli sul proprio computer locale), filtri, supporto multi-lingue, possibilità di integrarsi con PGP (ne parleremo in seguito, nel capitolo dedicato alla sicurezza e alla privacy) per generare messaggi crittografati o autenticati attraverso firma digitale. La home page del programma è all'indirizzo http://www.ritlabs.com/the_bat/. Programmi con interfaccia a caratteriFin qui abbiamo parlato di programmi relativamente recenti, quelli che possono essere utilizzati senza troppi problemi su un computer comprato negli ultimi anni. Ma per utilizzare la posta elettronica non è necessario disporre di computer particolarmente recenti o sofisticati. Le funzioni di base (scrittura, spedizione, ricezione, lettura di un messaggio) possono infatti essere eseguite egregiamente attraverso programmi assai spartani, che utilizzino una semplice interfaccia a caratteri. In genere, chi fa ancora uso di programmi di questo tipo accede a Internet in modalità 'terminale': il suo computer diventa cioè una sorta di terminale remoto del sistema che fornisce la connettività (è un po' come se monitor e tastiera fossero collegati, anziché al computer di casa, direttamente a quello remoto). Il tipo di programma di gestione della posta elettronica utilizzato dipenderà quindi dall'ambiente di lavoro offerto dal computer al quale ci si collega. Se si tratta di un computer Unix, con ogni probabilità sarà presente almeno il più semplice fra i programmi di questo tipo, denominato - senza troppa originalità - mail, e molto probabilmente anche i più complessi (e completi) elm e pine. Nelle edizioni precedenti di questo manuale, era compresa una presentazione delle principali funzionalità di questi programmi. Ormai, tuttavia, gli utenti che non dispongono di un client grafico per il controllo della propria posta sono veramente pochissimi: un esame dettagliato dei programmi Unix con interfaccia a caratteri rischierebbe dunque di appesantire la trattazione, e magari disorientare i lettori alle prime armi. Per questo motivo, rimandiamo senz'altro chi avesse voglia o necessità di utilizzare programmi di questo tipo alle edizioni precedenti del nostro manuale, presenti sia in rete, a partire dal solito indirizzo http://www.laterza.it/internet, sia sul CD-ROM allegato. Posta elettronica via Web: la creazione di account gratuitiTutti i programmi che abbiamo visto finora presuppongono che l'utente disponga di un account di posta elettronica: in sostanza, di un proprio indirizzo (collegato, come si è già detto, a una certa quantità di spazio su un disco rigido del sistema che fornisce l'indirizzo, spazio che fungerà da 'cassetta postale' per ospitare temporaneamente i messaggi in arrivo, fino a quando essi non vengano scaricati sul computer locale dell'utente) e dell'autorizzazione a usare i server per la posta in entrata e in uscita (POP server e SMTP server) messi a disposizione anch'essi dal sistema che ci ospita. In molti casi, il sistema che ci fornisce l'indirizzo di posta elettronica e ospita la nostra cassetta postale è lo stesso che ci fornisce l'accesso a Internet: in sostanza, il computer remoto che si occupa della nostra posta fa capo allo stesso sistema (e talvolta è fisicamente lo stesso) del computer al quale 'telefoniamo' per collegarci alla rete. Capita spesso, però, che un collegamento alla rete sia usato da più persone: ad esempio, per collegare a Internet il computer di casa può essere stato stipulato un singolo contratto con un solo fornitore di connettività, ma il collegamento è poi usato da tre o quattro componenti diversi della famiglia. O ancora: a un ufficio è stato assegnato un singolo indirizzo, ma le persone che vi lavorano sono diverse. In tutti questi casi, sarebbe comodo - sia per praticità, sia per motivi di privacy - che ogni utente potesse disporre di un proprio indirizzo di posta elettronica, anziché condividerne forzatamente uno. Un'altra situazione che si può presentare frequentemente è quella di un utente che già disponga di un indirizzo di posta elettronica, e ne desideri un secondo per motivi di privacy, o per differenziare all'origine i messaggi ricevuti. Fortunatamente, la soluzione a questi problemi esiste. Ormai da un paio d'anni, diverse società operanti in rete danno infatti la possibilità di creare gratuitamente account di posta elettronica. In cambio, ne ricavano pubblicità: sia in termini di immagine, sia vendendo spazi pubblicitari sulle pagine Web usate per gestire l'account e controllare la posta, sia, spesso, attraverso una o due righe aggiunte automaticamente a ogni messaggio spedito. Il mercato di questi account gratuiti di posta elettronica è cresciuto enormemente, tanto che la Microsoft ha recentemente acquistato Hotmail, una delle prime e più note società che si erano avventurate in questo campo. Ormai, i servizi gratuiti di attivazione di indirizzi di posta
elettronica sono centinaia, e c'è solo l'imbarazzo della scelta (un
elenco - parziale - è consultabile nella sezione 'Free Email' di Yahoo!,
all'indirizzo http://dir.yahoo.com/Business_and_Economy/ I servizi di posta elettronica gratuita si possono dividere in due grandi categorie: quelli (la maggioranza) che offrono la possibilità di controllare e spedire la propria posta solo attraverso pagine Web, e quelli (ancora pochissimi) che offrono anche la possibilità di usare dei veri e propri client di posta elettronica, come quelli visti finora. Suggeriamo senz'altro di orientarsi verso questi ultimi: il controllo della posta attraverso pagine Web è molto comodo se ci si trova spesso ad utilizzare un computer 'volante' (ad esempio in un cybercafé all'estero) al posto di quello di casa o di ufficio, ma la flessibilità e la comodità di un vero e proprio client di posta elettronica, con tutte le sue funzionalità avanzate - dai filtri alla rubrica degli indirizzi, dalla possibilità di scrivere con calma messaggi fuori linea alla disponibilità di un archivio 'sicuro' delle proprie mail - è difficilmente rimpiazzabile da un servizio via Web. La scelta migliore è dunque a nostro avviso rappresentata da un servizio (possibilmente non troppo invasivo in termini di pubblicità) che offra la gestione via Web ma anche l'uso 'normale' di un POP server e di un SMTP server per la ricezione attraverso un programma client come Eudora, Outlook o Netscape Messenger. Un servizio italiano che offre queste caratteristiche è ad esempio Freemail, raggiungibile all'indirizzo http://www.freemail.it. Chi utilizza Outlook può prendere in considerazione Hotmail, che consente di usare, oltre a un qualunque browser Web, anche Outlook (ma non altri programmi client) per il controllo remoto della propria posta. L'account presso Hotmail può essere richiesto direttamente attraverso il menu 'Strumenti', voce 'Iscrizione a nuovo account' di Outlook Express 5. Molti dei servizi che offrono account di posta elettronica gratuiti esclusivamente via Web, permettono di trasformarli in account 'misti' (Web + ricezione 'normale' attraverso un POP server) dietro pagamento di una quota annuale che si aggira in genere attorno ai 20 dollari. Infine, va ricordato che negli ultimi mesi - seguendo l'esempio pionieristico di Tiscali (http://www.tiscali.it) - diversi fornitori di accesso a Internet offrono gratuitamente un account utilizzabile non solo per la gestione della posta elettronica, ma anche per collegarsi via modem alla rete, al solo prezzo di una chiamata urbana. Anche un account di questo tipo può naturalmente essere usato come comoda soluzione per disporre di indirizzi e-mail aggiuntivi. Posta vocale e messaggi videoNegli ultimi anni, Internet è stata percorsa da una vera e propria 'ventata multimediale', che non poteva naturalmente trascurare il settore della posta elettronica. Sono così apparsi alcuni programmi capaci di trasformare una tradizionale e-mail in uno strumento comunicativo di tipo nuovo, aggiungendovi le funzionalità di 'voice-mail' e addirittura di 'video-mail'. Di cosa si tratta? In sostanza, l'idea è quella di utilizzare la già ricordata possibilità di collegare un file a un messaggio di posta elettronica ('file attachment') per spedire assieme al messaggio testuale vero e proprio anche un file audio, con registrati i nostri saluti o la nostra comunicazione 'in voce' (o in video). I programmi di gestione di questa 'posta multimediale' si occuperanno sia di preparare i messaggi da spedire, sia di far ascoltare (ed eventualmente vedere) i messaggi ricevuti. Naturalmente nel caso della posta vocale sia al mittente sia al destinatario servirà un computer dotato di scheda sonora con casse e microfono, mentre nel caso dei messaggi video almeno il mittente dovrà disporre anche di una telecamera interfacciata con il computer, per acquisire il brano video da spedire. In quest'ultimo settore, il ruolo di pioniere spetta di diritto all'economicissima Quickcam (recentemente acquistata dalla Logitech), che si collega alla porta parallela o alla porta USB del computer, e alla quale si sono ormai affiancati numerosissimi altri modelli dalle caratteristiche e dal prezzo più o meno analoghi. Può essere utilizzata anche qualunque videocamera esterna, a patto di disporre di una scheda di acquisizione video. Si tratta solo di un gioco divertente, o di qualcosa di più? Al momento, questa 'posta multimediale' presenta alcuni inconvenienti non da poco: la dimensione dei file contenenti filmati video rende complessa la spedizione di un brano di durata superiore a qualche secondo, e gli stessi file audio, nonostante l'uso di sofisticate tecniche di compressione, rischiano di 'pesare' non poco sulla capienza della nostra casella postale. Va detto, però, che in prospettiva strumenti di questo tipo potranno trovare senz'altro il loro campo di applicazione: anche senza considerare la prevedibile evoluzione futura di Internet in termini di velocità delle linee, basti pensare alle reti Intranet, nelle quali i limiti di velocità e di dimensione dei file sono di norma assai meno rigidi. Diamo dunque un'occhiata ravvicinata almeno ad uno di questi programmi; abbiamo scelto allo scopo il modulo Pure Voice fornito di serie con Eudora per Windows 95/98/2000 e per Macintosh Power PC: sia - gratuitamente - con la versione Light, sia con la versione 4.2 di Eudora Pro. L'installazione del modulo avviene automaticamente (a meno di non deselezionare l'apposita casellina) nel momento in cui installiamo Eudora. L'uso è semplicissimo: per collegare un brano audio a un normale messaggio di posta elettronica, basterà iniziare la composizione di un nuovo messaggio e selezionare l'opzione 'Attach' (attenzione, non quella 'Attach File', che invece serve a collegare un file al messaggio), scegliendo poi 'Pure Voice'. A questo punto, si aprirà automaticamente la finestra del modulo Pure Voice. L'uso dei comandi principali è assolutamente intuitivo: come in qualunque registratore, il pulsante con il cerchio rosso fa partire la registrazione del messaggio, la freccia verde permette di ascoltarlo, e le doppie frecce permettono di muoversi velocemente verso l'inizio o la fine. Il display mostra lo scorrere del tempo durante la registrazione. Il pulsante 'Attach' permette di collegare il brano sonoro a un messaggio di posta elettronica.
Attenzione però: per poter ascoltare il nostro messaggio, chi lo riceve deve disporre egualmente del programma Pure Voice; sostanzialmente, dunque, il sistema funzionerà solo se il nostro corrispondente usa anch'egli Eudora. Per risolvere questi problemi, alcuni programmi - ad esempio l'ormai anziano Internet Voice Mail della Vocaltec (una versione dimostrativa può essere scaricata dal sito http://www.vocaltec.com) - offrono la possibilità di spedire assieme al messaggio e al file sonoro anche il programmino gratuito necessario per ascoltarlo: il programma ha un 'peso' molto limitato (meno di 100K), e la soluzione si rivela efficace. Una soluzione ancora più semplice è adottata da RocketTalk, uno dei migliori programmi di questo genere, che permette di inviare file sonori ascoltabili dal destinatario con un semplice click (il programma può essere scaricato dall'indirizzo http://www.rockettalk.com/). Per quanto riguarda invece i programmi per la spedizione di messaggi video, uno dei più diffusi è SeeMail della Realmedia (http://www.realmediainc.com/), in grado di spedire messaggi audio, messaggi audio con immagini statiche e messaggi video. I file allegati sono direttamente eseguibili senza necessità di un modulo player sul computer del destinatario, ma le loro dimensioni - soprattutto se viene spedito del video - possono crescere molto facilmente. Ricordiamo che i programmi dei quali abbiamo parlato in questa sezione permettono l'invio di messaggi audio (o audio-video) sfruttando il meccanismo della posta elettronica, e dunque 'in differita': non si tratta quindi di conversazioni o videoconferenze in tempo reale, argomento del quale ci occuperemo più avanti nel libro. Va da sé che i vantaggi della 'differita' risiedono nel fatto che non è necessario che voi e il vostro corrispondente siate collegati a Internet esattamente nello stesso momento, e che lo svantaggio principale risiede appunto nel fatto che non è possibile una vera e propria conversazione 'in diretta'. Va infine notato che un'alternativa all'uso di questi programmi è rappresentata dall'inserimento del contenuto multimediale che vogliamo spedire (video, audio, immagini) all'interno di un messaggio postale in formato HTML, usando programmi come i già ricordati Eudora Pro, Netscape Messenger o Microsoft Outlook Express. Resta un interrogativo di fondo: veramente il messaggio vocale è preferibile a quello testuale - e davvero un'immagine vale mille parole? Da parte nostra, dobbiamo confessare una certa predilezione per l'arte sottile di allineare parole scritte, sia che lo si faccia sulla carta, sia che lo si faccia sullo schermo di un computer. Ma occorre riconoscere che la tesi diffusa secondo cui Internet e la posta elettronica hanno dato il via a una rivalutazione della scrittura, potrebbe rivelarsi prematura. Nel mondo delle comunicazioni digitali in rete la scrittura sarà uno fra i molti stili comunicativi usati, e vi sarà posto anche per messaggi vocali che ricorderanno un po' la nostra vecchia segreteria telefonica, e per gli scontati filmati del bimbo che spegne le candeline sulla torta di compleanno, o delle vacanze del più antipatico dei nostri cugini. Che ci piaccia o no. Cartoline e messaggi animatiSono un'altra delle mode del momento. Al posto di una normale lettera di posta elettronica, il destinatario riceve un breve avviso con l'indirizzo di una pagina Web 'personalizzata': indirizzandovi il proprio browser, troverà una cartolina, in genere animata e con sottofondo musicale. I siti che permettono di creare e spedire cartoline di questo tipo sono ormai numerosissimi, ma il più popolare (e uno dei più ricchi nell'offerta di modelli di cartoline per tutte le occasioni, dal compleanno a S. Valentino, dalla festa di laurea alle festività di tutte le principali religioni, fino alle occasioni più impensate) resta il veterano Bluemountain (http://www.bluemountain.com). La 'spedizione' di una cartolina di questo tipo è di norma totalmente gratuita. Anche il popolare programma ICQ (lo presenteremo in seguito, parlando di comunicazione in tempo reale) permette nelle sue ultime versioni di preparare e spedire cartoline via Web. Un'alternativa alle 'cartoline via Web' è rappresentata da 'attachment animati' da allegare direttamente ai propri messaggi: in questo caso, il mittente avrà bisogno di un programma per creare l'animazione, mentre il destinatario non dovrà fare altro che lanciare il relativo attachment (non senza aver prima controllato con un buon antivirus che non si tratti di una... sorpresa avvelenata! Ma su questo problema torneremo fra breve). I messaggi animati di questo genere danno al mittente una grande libertà, dato che spetta a lui 'disegnare' l'animazione, assemblando personaggi e sfondi tratti dalla libreria fornita con il programma usato, o creati da lui 'ad hoc'. Attenzione, però: per farlo, finirà probabilmente per perdere parecchio tempo! Un buon esempio di questo tipo di applicazioni è il programma @loha! della Mediasynergy (una versione di valutazione può essere scaricata dalla pagina http://www.mediasynergy.com/Forms/downloadform.htm), un altro è Email Magic della Arcamax (http://www.arcamax.com/). Posta elettronica e virusUna delle più diffuse preoccupazioni riguardanti l'uso della posta elettronica è quella di poter ricevere attraverso di essa un qualche insidioso virus informatico, in grado di distruggere tutti i dati conservati sul nostro disco rigido. Si tratta di una preoccupazione fondata? Per capirlo, ricordiamo brevemente che un virus è un programma, spesso annidato all'interno di un programma 'portatore' dall'apparenza innocua, che una volta lanciato esegue azioni più o meno dannose: si va dalla comparsa di scritte sullo schermo al danneggiamento di file e alla cancellazione di dati, fino alla modifica delle porzioni del disco rigido che contengono una sorta di 'indice' del suo contenuto, rendendone assai difficile il recupero. Un virus, comunque, può danneggiare solo l'informazione presente sul disco rigido o su floppy, e non le componenti fisiche del nostro computer. Anche se gli istituti di ricerca hanno catalogato alcuni virus per Macintosh e Linux, il problema dei virus riguarda soprattutto il mondo Windows (i cosiddetti macrovirus - ai quali faremo cenno fra breve - possono però in alcuni casi 'migrare' da una piattaforma all'altra). Essendo un programma, un virus non può mai essere trasmesso attraverso un puro messaggio 'testuale' di posta elettronica. Un messaggio testuale è dunque sempre sicuro. Il vero rischio è invece dato dai file che possono essere collegati al messaggio, i cosiddetti attachment. Possiamo dividere in due grandi categorie i virus che possono pervenire attraverso degli attachment a messaggi di posta elettronica: programmi eseguibili dall'apparenza innocua (uno dei virus più diffusi è contenuto in un programma che apparentemente si limita ad aprire una finestra con fuochi d'artificio e gli auguri di buon anno), in genere caratterizzati dall'estensione '.exe', e macrovirus, collegati ad esempio a documenti Word o Excel. Una terza categoria, relativamente recente, è rappresentata da virus che non si presentano come attachment, ma sfruttano invece la possibilità di scrivere messaggi di posta elettronica ricorrendo al linguaggio HTML. Come abbiamo visto, questa possibilità - che permette di migliorare l'aspetto grafico dei messaggi - è ormai offerta da diversi programmi. Dato che una pagina HTML può contenere porzioni di codice 'attive' (come gli script), un messaggio di questo tipo può essere costruito in modo da svolgere azioni potenzialmente pericolose sul computer del destinatario. Per difendersi dal primo tipo di virus basta in genere un po' di attenzione: non lanciate mai senza precauzioni programmi eseguibili collegati a messaggi provenienti da persone che non conoscete, e guardate con un qualche sospetto anche i messaggi che sembrino provenire da vostri conoscenti, ma che abbiano un'apparenza strana (perché mai il mio morigerato capoufficio, notoriamente incapace di spiccicare una parola in qualunque lingua straniera, mi dovrebbe mandare un messaggio in inglese che promette, con un click del mouse sul documento in attachment, una ricca lista di siti porno?). Con un'astuzia degna degli alieni di un film di fantascienza di serie B degli anni '50, infatti, alcuni virus 'rubano' gli indirizzi contenuti nel programma di gestione della posta elettronica presente sul computer infetto e li usano per 'spedire' proprie repliche ai corrispondenti dell'ignaro proprietario, che si troverà così nello scomodo ruolo dell'untore involontario e inconsapevole. Il tipo più comune di virus trasmessi attraverso la posta elettronica è tuttavia rappresentato dai macrovirus. Di cosa si tratta? Molti dei programmi più diffusi - e in particolare Word ed Excel - possono far uso delle cosiddette macro per automatizzare una serie di operazioni di uso frequente. Istruzioni macro possono essere salvate all'interno di normali documenti Word (o tabelle Excel): in questo caso, chi apre il documento in questione potrà trovarsi ad eseguirle automaticamente. Il rischio, naturalmente, è che le macro in questione (che possono, ad esempio, modificare i menu del programma, rendere inaccessibili alcune funzioni, o addirittura cancellare documenti) facciano danni anziché svolgere compiti utili. Accorgersi dei macrovirus può essere a volte difficile: in passato, documenti 'infetti' sono stati addirittura diffusi (naturalmente in maniera inconsapevole) da siti ufficiali quali quello del Ministero degli esteri! Quali sono, allora, le difese? Le ultime versioni di Microsoft Office offrono una discreta protezione contro i macrovirus, avvisando sempre della presenza di macro e permettendo di disabilitare l'esecuzione di macro 'insicure' (in Word 2000 la relativa impostazione è presente nel menu 'Strumenti', voce 'Macro', sottovoce 'Protezione': è bene non lavorare mai col livello 'basso' di protezione). In generale, tuttavia, la migliore difesa contro ogni tipo di virus, proveniente o no da Internet, è installare sul proprio computer un buon antivirus e tenerlo aggiornato. Nella sezione antivirus di un buon sito di programmi shareware, come il già ricordato TuCows (voce 'Security', sottovoce 'Antivirus Scanners'), sono presenti numerosi antivirus in grado di controllare automaticamente la posta elettronica che riceviamo e di offrire un ottimo livello di protezione: ricordiamo fra gli altri gli antivirus McAfee (http://www.mcafee.com), Norton (http://www.norton.com), F-secure (http://www.datafellows.com/), Panda (http://www.pandasoftware.com), Norman (http://www.norman.com). Se ne installate uno, ricordatevi però di aggiornare i file di descrizione dei virus. Ogni antivirus, infatti, deve essere periodicamente informato sui nuovi 'ceppi virali' identificati dai ricercatori, e questo viene in genere fatto attraverso la sostituzione con una versione più recente (reperibile in rete) dei file che 'descrivono' i virus riconosciuti dal programma Il mondo delle listeFinora, abbiamo considerato i semplici messaggi da persona a persona. Di norma, tutti i sistemi capaci di inviare posta elettronica permettono anche di inviare, in maniera assai semplice, gli equivalenti informatici delle 'lettere circolari': messaggi cioè con lo stesso testo e con più di un destinatario. In genere ciò avviene inserendo nel campo del destinatario, anziché un singolo indirizzo, un elenco di indirizzi separati da virgola. Non serve invece replicare più volte il corpo del messaggio: sarà il sistema di gestione della posta elettronica che si preoccuperà di farlo per noi. Molti programmi di gestione della posta elettronica permettono di semplificare ulteriormente questo meccanismo, creando vere e proprie liste personali di distribuzione: in genere, questo avviene associando a un unico nome della propria rubrica un elenco di più destinatari. Naturalmente, le circolari andranno usate con parsimonia: è bene evitare di affollare le mailbox di conoscenti e colleghi con messaggi collettivi inutili, non richiesti, e talvolta intrusivi e fastidiosi. Ma su questo tema, collegato al cosiddetto 'galateo di rete', torneremo fra breve. Un passo ulteriore avviene con le cosiddette 'liste', che permettono lo scambio di comunicazioni all'interno di un gruppo predefinito di persone. L'idea è semplice: supponiamo che fra gli utenti Internet ve ne siano alcuni che condividano un appassionato interesse per, ad esempio, le piante grasse, o la poesia romantica tedesca, o la musica di Debussy. Queste persone possono entrare in contatto reciproco e scambiarsi messaggi (in modo tale che ogni messaggio spedito da una di loro sia ricevuto da tutte le altre) iscrivendosi a una lista dedicata all'argomento di loro comune interesse. Come suggerisce il nome, una lista non è altro che un elenco di indirizzi di posta elettronica. Un elenco ospitato da un nodo della rete (che fungerà dunque da 'server' della lista), e al quale chiunque è interessato ad iscriversi alla lista può aggiungere automaticamente il proprio nome. Proprio come una persona, una lista dispone di un indirizzo di posta elettronica, al quale vanno scritti i messaggi che vogliamo siano distribuiti agli iscritti. In sostanza, si tratta di una sorta di servizio gratuito di fotocopie e spedizione. Ogni messaggio spedito alla lista da uno qualunque degli iscritti viene automaticamente 'rimbalzato' a tutti gli altri. A occuparsi di tutte le operazioni connesse alla gestione di una lista (o di più liste) - dall'aggiornamento dell'elenco degli iscritti all'inoltro automatico dei messaggi - è un programma denominato listserver, che risiede sullo stesso computer che ospita la lista. Come funziona un listserver? Semplice: ha anch'esso un proprio indirizzo di posta elettronica (diverso da quello della lista!), al quale è possibile scrivere messaggi per iscriversi a una delle liste da esso gestite, o per dimettersene. Questi messaggi - normalissimi messaggi di posta elettronica, analoghi a quelli che scriveremmo a una persona - devono tuttavia avere una forma standard, in genere SUBSCRIBE NOMELISTA per iscriversi alla lista, e UNSUBSCRIBE NOMELISTA oppure SIGNOFF NOMELISTA per dimettersene. Per avere un elenco completo dei comandi riconosciuti dal listserver (ve ne sono infatti diversi altri, ad esempio quello che permette di ricevere l'elenco degli iscritti alla lista, o quello che permette di 'sospendere' per un certo periodo - ad esempio per le vacanze - la ricezione dei messaggi, senza tuttavia dimettersi) basta di norma mandare al suo indirizzo di posta elettronica un messaggio contenente la sola parola HELP. Una volta ricevuta la nostra richiesta di iscrizione, il listserver aggiunge automaticamente il nostro nome all'elenco degli iscritti alla lista che ci interessa. D'ora in poi, riceveremo copia di ogni messaggio inviato alla lista da uno qualunque dei suoi membri. È importante comprendere che il funzionamento delle liste si basa sull'uso di due distinti indirizzi di posta elettronica: quello della lista, a cui spedire i messaggi indirizzati a tutti gli iscritti, e quello del listserver, a cui spedire solo i messaggi che, utilizzando i comandi riconosciuti dal programma, richiedono di effettuare operazioni amministrative quali l'iscrizione alla lista, le dimissioni, ecc. La situazione è analoga a quella di una rivista: se vogliamo che una nostra lettera sia pubblicata e letta da tutti gli abbonati, la invieremo alla rubrica delle 'lettere al direttore' (una lista è fatta tutta di 'lettere al direttore' - e, se la lista non ha un moderatore, tutte le lettere vengono automaticamente pubblicate!); se vogliamo abbonarci, disdire l'abbonamento, comunicare una variazione di indirizzo, ecc., manderemo invece una lettera alla segreteria abbonati. Così, la lettera 'da pubblicare' va all'indirizzo della lista, quella con richieste amministrative va all'indirizzo del listserver.
Il primo esempio che abbiamo fatto è quello di una lista sulle piante grasse. Un esempio scherzoso? Per niente! Su Internet esiste effettivamente - assieme a migliaia di altre, che coprono praticamente ogni campo dello scibile umano - anche una lista sulle piante grasse. L'elenco delle liste esistenti è sterminato, e cresce al ritmo di numerose liste al giorno. Alcune liste sono moderate, possiedono cioè un moderatore umano che decide quali messaggi far 'rimbalzare' dal listserver a tutti gli iscritti. Un moderatore è spesso necessario nel caso di liste con tematiche controverse - ad esempio politiche - per evitare che la lista sia soffocata da messaggi polemici, o addirittura (succede) pieni di insulti. A puro titolo di esempio, riportiamo di seguito le indicazioni relative a qualche lista: AMALGAM@ibmvm.rus.uni-stuttgart.de AUSTEN-L on LISTSERV@MCGILL1 CRYONICS SCA@MC.LCS.MIT.EDU Gli esempi sono scelti a caso. Ci sono liste sulle piante carnivore e sui pesci tropicali, sui romanzi di Umberto Eco e sui racconti di fantasmi; liste su usi e costumi di un numero immenso di popolazioni, dagli Oromo agli Eschimesi; liste su religioni di tutti i tipi (compresa qualcuna sviluppatasi su Internet); liste scientifiche, liste economiche, liste politiche; naturalmente, centinaia di liste riguardano l'informatica (liste per gli utilizzatori di un determinato programma, o di un determinato modello di computer). Vi sono liste pubbliche e liste riservate (ad esempio, liste destinate a tenere in contatto fra loro i dipendenti di un'azienda, magari sparsi per il mondo). Per la preparazione di questo libro abbiamo creato ed utilizzato anche noi una lista: ci ha aiutato a discutere insieme, uniformare il lavoro, risolvere i problemi, scambiarci informazioni. E una lista è a disposizione anche dei lettori che volessero essere informati tempestivamente sulla disponibilità in rete degli aggiornamenti gratuiti del libro: per informazioni, è sufficiente consultare il sito Web di Internet 2000, all'indirizzo http://www.laterza.it/internet. Fra le migliaia di liste disponibili su Internet, alcune sono a 'forte traffico' (potete aspettarvi di ricevere anche diverse decine di messaggi al giorno), altre sono tranquille (uno o due messaggi la settimana). Si tratta veramente di un mare di informazione, che si aggiunge a quello rappresentato dalle conferenze, sulle quali ci soffermeremo tra breve. Non stupisce che, parlando di Internet, si usino metafore quali 'esplorare' e 'navigare'! Come trovo le liste che mi interessano?La domanda sorge spontanea, davanti a un'offerta di informazione tanto abbondante e tanto disordinata. Fino a quattro o cinque anni fa, uno strumento utile era la 'lista di liste' reperibile un po' ovunque sulla rete. Ormai, si tratta di elenchi talmente estesi da risultare di lettura quasi impossibile. Comunque, alla URL http://www.neosoft.com/internet/paml/ trovate uno di questi elenchi in una forma accessibile, indicizzato per parole chiave. Nell'agosto 1999, ne facevano parte 7266 liste - e non si tratta affatto di uno degli elenchi più completi! Una buona strada per trovare liste (e relativi listserver) è quella di consultare elenchi 'settoriali' di liste: ne esistono numerosi (dall'agricoltura all'astronomia, dalla letteratura all'economia). Potete trovarli, insieme a un gran numero di preziosi elenchi commentati di risorse 'settoriali' in rete, all'indirizzo http://www.clearinghouse.net. Una lista di liste molto completa e divisa per settori, sulla quale effettuare ricerche, può essere scaricata dall'indirizzo http://www.internetdatabase.com/maillist.htm; si tratta di una vera e propria base di dati, che può essere aggiornata attraverso l'iscrizione (gratuita) a... una apposita lista, naturalmente! Ma lo strumento sicuramente più potente per trovare liste su qualsiasi argomento è il database Liszt, raggiungibile alla URL http://www.liszt.com; la sua base di dati comprendeva nell'agosto 1999 oltre 90.000 liste (circa 3.000 delle quali 'selezionate' e inserite nell'indice sistematico denominato 'Liszt select'), e consente di effettuare ricerche per parole chiave, contenute non solo nel nome della lista, ma (quando disponibile) anche nella sua descrizione. Nel momento in cui scriviamo, sembra invece sospeso un altro servizio utilissimo, quello svolto da Reference.com (http://www.reference.com), che archiviava i messaggi di moltissime liste, permettendo una ricerca all'interno della relativa banca dati. Infine, tenete presente che una conferenza preziosa (vedremo tra breve cosa sono le conferenze o newsgroup Internet) è quella denominata news.lists, che fornisce informazioni quotidiane sulle liste e sui newsgroup esistenti. A tale conferenza corrisponde la lista new-list, che ha il solo scopo di informare sulle nuove liste create in rete: è possibile trovare tutte le informazioni necessarie ad iscriversi e utilizzare al meglio questa lista - oltre all'elenco aggiornato dei messaggi più recenti e all'archivio di quelli più vecchi - all'indirizzo http://scout.cs.wisc.edu/caservices/new-list/index.html. Buona educazione, e cattive maniereNello scrivere messaggi di posta elettronica, sia privati sia pubblici (indirizzati ad esempio alle liste o ai newsgroup, sui quali ci soffermeremo in seguito), è buona norma seguire con scrupolo quelle regole di correttezza e cortesia che dovrebbero essere familiari a chiunque. Va tenuto presente che non sempre il testo scritto permette di cogliere e valutare elementi quali l'eventuale valore ironico di una frase. Non a caso, gli utenti della rete hanno sviluppato nel tempo alcuni meccanismi per supplire alla difficoltà nel comunicare reazioni emotive. Ad esempio, il tono scherzoso di un'osservazione viene spesso segnalato esplicitamente attraverso uno 'smile', cioè una faccina sorridente ruotata di 90 gradi e realizzata usando i due punti, il trattino orizzontale e la parentesi chiusa, così :-). Esistono moltissime 'emoticons' di questo tipo, ma nell'utilizzarle va tenuto presente che non sempre l'interlocutore ne conosce il significato! Un altro fattore da considerare è che accenni polemici o disaccordi anche lievi, che passerebbero del tutto inosservati in una corrispondenza personale, diventano assai più delicati - e possono suscitare reazioni assai più violente - una volta contenuti in messaggi pubblici. In questi casi, rischia di iniziare uno scambio di messaggi in cui i vari interlocutori, diventati ormai contendenti, 'rilanciano' con attacchi sempre più pesanti, portando a vere e proprie battaglie epistolari. Evitiamo quindi i messaggi polemici e gli insulti (i cosiddetti 'flames') rivolti agli altri, e cerchiamo di esercitare il massimo di tolleranza e di spirito conciliante verso le critiche che ritenessimo di individuare in messaggi rivolti a noi. Una piaga dilagante, non sempre facile da gestire, è rappresentata dai cosiddetti messaggi di spam, frutto di un vero e proprio incrocio fra maleducazione e tentativo esasperato di utilizzare la rete come strumento di pubblicità. Inviati da singoli o da aziende, i messaggi di spam hanno in genere lo scopo di pubblicizzare un servizio o un prodotto, o quello di propagandare idee e posizioni politiche. La loro caratteristica è quella di essere inviati, indiscriminatamente, a migliaia (e spesso decine o centinaia di migliaia) di indirizzi di posta elettronica. In molti casi l'indirizzo da cui vengono inviati messaggi di spam viene disattivato subito dopo, rendendo del tutto inutile l'invio di lettere di protesta. Cosa può fare l'utente per difendersi da questa vera e propria 'pioggia' di posta non richiesta e non gradita? Purtroppo, non moltissimo: la precauzione principale è quella di evitare di diffondere per mari e per monti il proprio indirizzo e-mail, magari rispondendo a tutte le centinaia di questionari che capita di incontrare girovagando per la rete. Teniamo presente che ogni volta che rispondiamo a un questionario di questo tipo il nostro indirizzo di posta elettronica entra in un database che, nove volte su dieci, sarà poi usato per scopi pubblicitari. Inoltre, quando si riceve un messaggio di spam si può cercare di individuare non tanto il mittente (di norma del tutto insensibile alle nostre proteste) quanto il provider dal quale il messaggio è stato spedito: molti provider non amano avere clienti che fanno un uso così disinvolto delle potenzialità della posta elettronica, e una protesta presso il provider è a volte efficace. I filtri - e talvolta anche l'utilizzo sapiente di indirizzi e-mail alternativi - sono poi uno strumento prezioso per evitare di perdere troppo tempo con messaggi di questo tipo. Infine, il consiglio più ovvio: non comprate mai prodotti o servizi pubblicizzati attraverso messaggi di spam, e guardate con sana diffidenza chi propaganda le proprie idee in questo modo incivile. Un paio di anni fa, l'ex-rettore di una importante università italiana, che puntava alla riconferma nella carica, ha avuto la poco brillante idea di inviare a tutti i propri potenziali elettori un messaggio di posta elettronica per propagandare la propria candidatura. Oltre a bloccare per due giorni il sistema di posta interna dell'università, questa valanga di messaggi non richiesti ha probabilmente contribuito a far sì che l'interessato non venisse riconfermato. La discussione e l'informazione sono strumenti preziosi per diffondere le proprie idee (e in un caso di questo tipo la costruzione di un sito Web sarebbe andata benissimo), ma la propaganda indiscriminata attraverso messaggi non richiesti dimostra solo una scarsa comprensione dei meccanismi di funzionamento della rete, o (cosa più grave) uno scarso rispetto verso il prossimo. |