Ci riferiamo alle telefonate non
nostre, nel senso che noi possiamo affermare in buona fede di non aver mai
effettuato dal nostro telefono fisso, il cui costo però compare, - eccome! – fra
le altre della bolletta telefonica appena recapitata.
La descrizione di tali
telefonate può recitare: “A Satellitari internazionali”, “A numeri speciali
di altro gestore”. L’importo può anche essere salato, pari a centinaia o
anche migliaia di euro. E’ chiaro intanto che si tratta di collegamenti sulla
linea telefonica fatti attraverso Internet, più in particolare tramite
connessione analogica.
Sbollita l’arrabbiatura,
cerchiamo di mettere a fuoco la situazione. Ad esempio: il nostro computer lo
usiamo solo noi; con Telecom abbiamo il contratto “Teleconomy Internet” a
tariffa cioè di tipo “flat” di una quindicina di euro al mese anche per 24 ore
al giorno di collegamento Internet col nostro gestore. Potrebbe allora trattarsi
di un errore. Nella speranza di risolvere facilmente il problema, telefoniamo al
187 di Telecom. La voce del Call Center è però disarmante: “Si tratta di una
truffa informatica. Spiacenti, ma dovete pagare”.
A questo punto voi dovete
mettere da parte qualsiasi paura o timore riverenziale
e recarvi invece
dai carabinieri muniti della bolletta telefonica incriminata. Si tratta infatti
di virus informatici, infilatisi nel computer a vostra insaputa, da cui voi in
buona fede, sotto responsabilità civile e penale, avete il diritto di
dissociarvi. I carabinieri sono a conoscenza del fenomeno. Firmate dunque la
denuncia stesa presso il Comando dei carabinieri, e portatevene una copia a
casa.
Ed ora avviene l’importante.
All’atto di pagare la bolletta, defalcate dall’importo il costo delle telefonate
truffa (i carabinieri vi indicheranno quali) e spedite a Telecom una
raccomandata contenente:
- la ricevuta del pagamento,
così defalcato della bolletta telefonica;
- una vostra dichiarazione in
cui spiegate di aver defalcato il costo delle telefonate che voi non riconoscete
- la denuncia (fatevene una
copia da tenere) fatta ai carabinieri.
L’indirizzo di Telecom a cui
inviare la raccomandata è quello in fondo al primo foglio della bolletta, ad
esempio per il pinerolese:
Fatta la denuncia e spedita la
raccomandata, potete stare tranquilli: Telecom non può, per il vostro gesto, né
tagliarvi la linea né avvalersi di alcuna ritorsione.
Per notizia, esiste poi un altro
modo per garantirvi da intrusioni piratesche sulla vostra linea telefonica
tramite Internet, quello cioè di abbandonare la connessione analogica passando
(ad esempio) all’Adsl. Oltre ad essere anche più veloce questa, di costo non
molto superiore, ha il vantaggio di avere col vostro gestore un collegamento
fisso, quindi non più manipolabile.
Il cittadino ha il diritto, come
sempre, di difendersi!
Giuseppe Geuna
Dal settimanale Monviso
11/11/06