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Il dio Sole inizia il suo 24° ciclo |
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La propagazione, al minimo dell’attività solare, inverte ora la rotta. Cosa ci riservano i prossimi anni? L’attività solare segna profondamente le sorti delle comunicazioni radio e non solo quelle, molte altre influenze legate al sole dovranno ancora essere scoperte nei prossimi anni, ma anche la nostra vita di appassionati della materia è in qualche modo tracciata dal grafico dei vari cicli, dal momento che l’attività radioamatoriale si deve necessariamente confrontare con gli alti e bassi della propagazione. Quando ho iniziato a fare il radioamatore, negli anni ’70, ci si trovava nella fase discendente del 20° ciclo, ero piuttosto giovane e privo di esperienza; a distanza di oltre un trentennio posso dire che non sono mancati gli spunti per maturare nuove conoscenze nel campo entusiasmante della radio, anche se davvero molto resta ancora da imparare. E’ vero che c’è ancora tanto da scoprire sul sole, fin dall’epoca di Galilei si cerca di penetrare nei complessi meccanismi della sua attività. Nel 2004 vi sono stati tre giorni senza alcuna macchia: il 27 gennaio, il 10 e l’11 ottobre, era già un indizio dell’attività solare che andava scemando in sensibile anticipo rispetto alle stime degli studiosi. Vi è però un’altra considerazione da fare e che complica ulteriormente lo studio. I cicli solari non sono esattamente della durata undecennale: variano da 9 a 14 anni, stando alle osservazioni finora effettuate. Da tempo ormai gli studiosi affermano che un ciclo nella sua fase discendente si arresta, prima di iniziare la risalita, quando sulla superficie solare appare una macchia a polarità invertita, chiaro segno di un nuovo ciclo poiché la polarità magnetica delle macchie cambia ogni volta: da nord-sud diventa sud-nord e viceversa. Ebbene, questa macchia invertita piuttosto piccola è stata rilevata il 31 luglio 2006, poi altre due con le stesse caratteristiche sono apparse in agosto; dunque potrebbe significare che a partire da questo evento il nuovo ciclo sta iniziando oppure che è già iniziato. Ovviamente occorrono ancora diversi anni per apprezzare in modo significativo gli effetti del 24esimo ciclo, il cui massimo in tempeste solari è atteso intorno al 2010-2011, tuttavia suscitano molti interessi scientifici alcune anomalie che già si stanno presentando. Per esempio, la macchia 930 esplosa il 6 dicembre 2006, la cui larghezza è stata stimata di circa tre volte la terra, ha provocato una spettacolare onda d’urto, cioè una sorta di tsunami che si è rapidamente propagato intorno a tutta la superficie solare causando una “ripulitura” dei filamenti e altro materiale che ha incontrato lungo il percorso. Molti studiosi ritengono che il nuovo ciclo possa risultare uno dei più intensi degli ultimi secoli. Perché questa convinzione? Le previsioni si riferiscono ai rilevamenti delle tempeste geomagnetiche provenienti dall’attività solare e registrate regolarmente sulla terra nel corso dei vari cicli. Ebbene, dai grafici esaminati si evidenzia una “regola” ormai ricorrente: la relazione netta esistente tra l’attività geomagnetica terrestre e il carattere del futuro ciclo solare. Si tratta cioè dell’influenza del vento solare sul campo magnetico terrestre. Le previsioni si possono fare almeno 6 anni prima dell’evento e tale teoria è confortata da una lunga serie di rilevamenti storici a partire dalla fine del 18° secolo. A queste conclusioni è giunto il team di ricercatori capeggiato dal fisico solare David Hathaway del Marshal Space Flight Center. E’ sufficiente pertanto sovrapporre semplicemente i grafici e, relativamente al 24° ciclo, possiamo osservare un ottimo picco rilevato nel 2000, superiore anche al precedente. E’ ragionevole dunque ipotizzare, pur tra opposti e controversi pareri, un ciclo decisamente favorevole all’attività radiantistica? Stando ai dati e alle previsioni degli esperti più accreditati, sembra proprio di sì. Staremo a vedere.
Bibliografia: Amateur Radio propagation Studies WWW.astronomia.com Spaceweather/dicembre 2006 www.science.nasa.gov Domenico Bianco – I1YGQ
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Una straordinaria immagine della Macchia 930 apparsa sulla superficie solare nel dicembre 2006 | |
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Il grafico elaborato per dimostrare la teoria secondo la quale vi è una relazione diretta tra i picchi di geomagnetismo rilevati a terra durante i massimi del ciclo (in rosso) è la successiva punta che indica l’attività solare (in nero). Le congiunzioni a tratto blu evidenziano la fondatezza della regola. |